capitolo 5

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Sto tornando a casa, il resto della giornata è andato bene. Questa mattina ho chiesto a mio padre di non passare a prendermi per non dare troppo nell'occhio ma dopo quello che è successo oggi penso che lunedì mattina mi farò accompagnare a scuola con la Lambirghini, giusto per infastidire un po' Flash.
Entro nella torre e trovo mio padre sul divano intento a mangiare patatine

"O sei già qui" spegne la tv e si alza da divano "come è andata?"

"Bene dai, ho fatto capire ad un bulletto che non si scherza con Anna Stark" sono fierissima di ciò che ho fatto

"Com'è la mensa della scuola? Hai fame?" Mi chiede dirigendosi in cucina

"In realtà si, ho pranzato con una mela, non avevo una gran fame" mi butto sul divano e mi impossesso delle patatine di papà. Metto su After 3 e papà si siede infondo.

"Alleluia, finalmente, questo film ha una scena di sesso ogni 5 minuti, e quanto dura....1 ora e 39 minuti, sono quasi 20 scene. Oddio oddio cosa mi fai vedere" esclama mio padre alla fine del film mentre si alza. Mi metto a ridere, è incredibile che si sia messo a calcolare quante scene hot ci fossero nel film.

È arrivata l'ora di andare a dormire ma fortunatamente domani è sabato quindi posso rimanere sveglia fino a tardi. Fingo di andare a letto e, quando sono certa che tutti si sono addormentati chiedo a Jarvis di disattivare qualsiasi tipo di allarme e scendo fino al laboratorio. Due giorni fa ho convinto papà ad inserire anche la mia impronta per l'accesso, così entro. Il mio progetto è di migliorare il mio costume. Mi piace quello che ha disegnato Quill ma credo sia arrivato il momento che ci metta il mio zampino. Avevo già iniziato a disegnare qualcosa e ho trasferito tutto su una chiavetta così la inserisco nel computer e proietto l'ologramma del mio costume. Inizio a lavorare fino a quando non mi addormento.

"Che ci fai qui?" Mi sveglio di scatto e mi rovescio dalla sedia, vedo un Tony Stark al contrario, con le braccia conserte e lo sguardo duro.

"Un progettino" dico mentre mi rimetto inpiedi

"Sarebbe?" Chiede impaziente. Gli mostro il mio progetto e sembra piacergli, tanto che lo spedisce subito per farlo realizzare. Usciamo dal laboratorio e andiamo a fare colazione. Nat mi aspetta con un pacco regalo in mano. Strano non è il mio compleanno.

"Auguri tesoro, ho pensato di farti un pensierino, dopotutto mi sono persa i tuoi due ultimi conpleanni" l'abbraccio e la ringrazio, mi siedo e inizio a scartare il pacco. Mi giro verso mio padre e lo vedo incupirsi. L'argomento 'sei stata via per 2 anni' non gli piace, ma d'altronde lo capisco. S'incolpa per tutto, tanto che in un cassetto in laboratorio, ho trovato il biglietto che gli lasciai prima di andarmene. Caccio dalla mente questi pensieri e apro la scatolina nera che ho in mano. È un'orologio stupendo, al posto dei numeri ci sono le fasi lunari e sul retro c'è un'incisione: Mira alla luna. Anche se sbagli, atterrerai tra le stelle.
È stupendo, devo ammettere che mi sono commossa, mi precipito ad abbracciarla nuovamente, stavolta più stretta e le sussurro un grazie.

Volevo passare il resto della giornata a cazzeggiare sul letto ma invece mio padre ha deciso di programmare un addestramento. Ora ci troviamo in questa pianura immensa circondata da alberi enormi e io mi sono stesa sull'erba con Cap e Clint a guardare le forme delle nuvole nel cielo sereno perché a quanto pare Spider-Man è in ritardo.

"Guarda quella è un cavallo" dico indicandone una

"Nono cara è uno stivale" ribadisce Clint

"Ma per favore, è palese che è un aereo" ribatte invece Cap

"Sembrate tre poveri ubriachi" scherza Nat e ci mettiamo a ridere

"Forza su, iniziamo!" Strilla mio padre. Ci alziamo ed in quel momento arriva l'omino rosso e blu

"Mi scusi signor Stark, c'era traffico e non sapevo assolutamente dove dovevo venire, mi scusi davvero" sembra terrorizzato

"Le scuse non servono a niente, forza mettetevi a coppie!" Urla papà. Scocciata mi dirigo verso Cap, ho deciso che voglio allenarmi con lui. Ma a quanto pare mio padre ha altri piani

"perché non ti alleni con il bimbo-ragno, fagli vedere come si combatte una vera battaglia" faccio cenno a Cap e mi dirigo verso l'omino rosso e blu

"Oh ok, io sono Spider-Man, ma questo già lo sai, come posso chiamarti?" L'omino sembra un po' impacciato. Mi piace un sacco chiamarlo omino, fa ridere.

"Anna(?)" Faccio sarcastica

"No dico il tuo nome da eroina" è palesemente imbarazzato. In realtà non ci avevo mai pensato, tra noi guardiani ci chiamavamo sempre per nome.

"non saprei, tu cosa dici?" 

Mi costa ammettere che ho fatto un po' di fatica a batterlo ma alla fine ce l'ho fatta.
Finito l'allenamento torniamo alla Tower e l'omino viene con noi pur non vivendo lì.
Ceniamo e poi Peter torna a casa sua. Ho scoperto il suo nome e cognome, ma continuerò a chiamarlo omino, ho anche scoperto che siamo nella stessa classe di Fisica, Chimica, Storia, Matematica e anche di Ed.Fisica.
Un po' mi spaventa, sono un po' arrugginita, non so come interagire con le persone della mia stessa età. Si vedrà lunedì.

Come Un Uragano |Peter Parker|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora