capitolo 2.

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il giorno del giudizio. 2018.

t/n's pov.

avevo da poco compiuto 15 anni, era una giornata normale.

io e cico eravamo come sempre al parco, annoiati.

"giochiamo a basket?" mi chiese

"no"

"giochiamo a calcio?"

"no"

"giochiamo a pallavolo?"

"no"

"uffa"

"andiamo a mangiare un gelato, offro io" propongo.

"yay!"

ma appena mi alzai dalla panchina, vidi la macchina della mamma.

lei non veniva mai a prendermi, tornavo sempre da sola, tanto la casa era là vicino.

si avvicinò e abbassò il finestrino.

c'era qualcosa di strano.

"saluta cico e sali, per favore"

 che stava succedendo?

"c-cosa?"

aprì velocissima lo sportello, mi prese per un braccio e mi fece salire subito in macchina.

non mi feci male al braccio, ma al cuore si, forse perché avevo il presentimento che da quel momento in poi non avrei più rivisto cico.

non ebbi il coraggio di dire niente, a casa c'era uno strano silenzio, qualcosa stava per succedere, ma cosa?

poche cose ricordo del giorno seguente, mi alzai dal letto, andai in cucina, e c'era mia madre morta. sapevo già tutto. c'era da piangere, e lo feci, a lungo. ero da sola a casa. lui sicuramente era già scappato, anche se nessuno lo avrebbe accusato. e mio fratello, stessa cosa. non sapevo nulla di lui, sapevo che era strano, che era più grande di me, e che non è stato rinchiuso nel bunker come me. sapevo che sicuramente era andato via, ed era arrivato anche il mio turno.

ma, dove andare?

ha ucciso tutti. in tutti questi anni, ha a poco a poco fatto morire tutti i membri della mia famiglia materna.

a poco a poco.

li ha sterminati lentamente. perché avevano lo stesso sangue di mia madre.

io lo sapevo, anche mia madre, ma chi poteva crederci? nessuno.

non avevo più familiari.

fui costretta a lavorare in un bar e a dormire nei luoghi più variegati per circa un anno.

 poi arrivò la salvezza.

nel 2019 conobbi due persone. ettore, detto lyon, e anna, la sua fidanzata. erano youtuber e gamer. a me è sempre piaciuto giocare ai videogiochi, infatti dopo aver passato il pomeriggio con cico giocavo al computer e a volte lo invitavo per giocare con me.

anna e lyon si offrirono di ospitarmi, in cambio dovevo badare alla casa e aiutarli ad editare i video, dato che ne registravano molti avevano poco tempo e io ero felice di aiutarli. ogni tanto poi, lyon mi faceva sedere accanto a lui e mentre giocava con i suoi amici io ascoltavo le loro battute e le loro risate. sembrava bello.

passarono degli anni, circa 4, e lyon propose di farmi giocare con lui, anna e due loro amici. non stavamo registrando un video, giocavamo e basta. io mi presentai, ero molto imbarazzata. poi si presentò un ragazzo chiamato alex, molte volte lo sentivo ridere, era gioioso e dava una carica di energia a chi lo ascoltava.

"forza, tocca a te, presentati!" disse lyon, quasi urlando.

"eheh, si vergognaaa!" disse alex.

"uffa. ciao, mi chiamo cic-"

cico. cico?

non finì di dire il suo nome perché successe qualcosa. non solo a casa di lyon. in tutto il mondo. come se fosse scoppiato qualcosa. 

 il mondo si addormentò per qualche giorno.

epidemia. cicotobbi×reader!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora