auguri, cico.
cico's pov.
non riesco a chiudere occhio. mi alzo dal mio sacco a pelo, vedo alex che dorme, ma non vedo t/n. esco, e la trovo seduta, con il taccuino e la matita in mano. c'è ancora una pioggia leggerissima. mi avvicino e la saluto. mi sorride, e sento, che nonostante la sfortuna, io sia fortunato. guardo il suo disegno, sono lei e anna, lei chiude subito il taccuino, "hey, cazzo guardi" mi dice. "uffa" rispondo, poi le chiedo di giocare a tris, e accetta. dopo una mezz'oretta le chiedo "secondo te... starà bene?".
"io non posso dire nulla, ma spero che anna stia bene".
"la penso come te, e volevo ringraziarti, per avermi salvato il culo".
"di nulla" mi sorride ancora. poi si mette a disegnare due faccine che si sorridono, a una fa i capelli corti e ci mette un cappello, all'altra fa i capelli lunghi e colora con la matita l'occhio sinistro, l'occhio destro lo lascia bianco. fa un cuore in mezzo alle due persone, e strappa la parte di foglio in cui aveva disegnato, dietro ci scrive "auguri cico ;)". me lo da. "auguri, cico" dice, sorridendo.
"o-oh g-grazie".
poi tira fuori dalla tasca un qualcosa. è una piccolissima statuetta di legno, a forma di raygun! è pazzesca, è la mia arma preferita, nonché il titolo della nostra canzone preferita. la prendo, come se fosse fatta del materiale più fragile del mondo. rimango a fissarla per due minuti buoni. chissà in quale bancarella l'avrà presa!
la poggio delicatamente sul tavolo, e abbraccio t/n, come se fosse l'ultima volta. ricambia l'abbraccio e dice "mi stai schiacciando, cretino". mi stacco dall'abbraccio e le do un bacino sulla guancia, andiamo a fuoco entrambi. dopo 5 minuti di silenzio imbarazzante dice " è costata un occhio di tappi! comunque, giochiamo a uno? così ti alleni per provare a battere almeno gli altri" "quindi non riuscirò mai a battere te? è questo che stai dicendo?" "si" "uffa"
continuiamo a giocare, fino a un orario indefinito, poi ci addormentiamo sul tavolo, al freddo e alla pioggia, ma insieme.
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epidemia. cicotobbi×reader!!
Aventurala porta si aprì. tenevo stretto il mio bambino, che dormiva beato, ignaro del mio terrore. entrarono gli scienziati, assieme a una donna, che teneva in mano un bambino, o forse una bambina. sistemarono gli armadi e il letto, poi uscirono, lasciand...
