𝟹𝟺💜

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𝙿𝙾𝚅 𝙼𝙰𝚃𝚃𝙸𝙰💜

M: ho bisogno di un po' di tempo per pensare, prendiamoci una pausa.

Dissi quelle parole rientrando in casa, lasciai Christian da solo in giardino. Ero ferito. Ogni mia certezza era svanita in 10 secondi. Avevo visto il mio ragazzo baciare un'altro, proprio Guido, la persona che aveva provato a separarci molte volte, ma Christian mi aveva sempre assicurato di stare tranquillo. Le lacrime non smettevano di uscire, entrai in camera mia passando dal salone e mi chiusi in bagno seduto sul pavimento gelido, con le spalle alla porta. Sentii bussare.

Carola: Matti sei qui?

Dubitai. Non volevo mi vedesse così ma allo stesso tempo avevo bisogno di sfogarmi e sapevo che di lei potevo fidarmi.

Carola: Ti ho visto entrare so che sei qui, vuoi dirmi cosa è successo?

Aprii senza alzarmi dal pavimento e lei entró richiudendosi la porta alle spalle.
Si sedette anche lei a terra, di fronte a me, e mi costrinse a guardarla negli occhi.

Carola: se vuoi parlarmene ti ascolto, ma se vuoi soltanto stare in silenzio ci sono ugualmente.

Aveva le mani sulle mie guancia asciugandomi con i pollici qualche lacrima che mi scendeva ancora mi guardava con il suo sorriso rassicurante.
Il rapporto tra me e Carola non si poteva spiegare a parole, è stata l'unica amica qui dentro dal giorno 0. L'unica che ha creduto in me anche durante la sfida con Nunzio.
Non avevamo bisogno di parlare, capivamo tutto anche dai nostri sguardi.

In quel momento gli raccontai tutto. Avevo bisogno di sentirmi capito, di sapere se stessi sbagliando qualcosa o se avessi fatto la scelta sbagliata.

M: Ho v-visto Christian baciarsi con Guido.

Lei sgranó gli occhi.

Carola: cazzo quel pezzo di merda me la paga.

disse alzandosi di scatto e andando verso la porta come se volesse uscire. La afferrai per la gamba e la bloccai.

M: no per favore, resta con me.

Carola: Matti proprio oggi l'avevo avvisato.

si mise una mano sulla bocca dopo aver pronunciato quelle parole.

M: cosa?

Carola: no nulla.

Si sedette di nuovo sul pavimento, ma questa volta accanto a me ed io appoggiai la testa sulla sua spalla.

M: dai dimmi

sospiró

Carola: Oggi ho avuto l'occasione di parlare con lui e gli ho avvisato di non spezzarti il cuore.

M: troppo tardi...

Cercai di resistere alle lacrime che tentavano di solcare per l'ennesima volta il mio viso.

Carola: matti io non ci credo.

Si giró per guardarmi in faccia.

M: in che senso?

Carola: Oggi appena sei andato da Raimondo ti guardava come dio sceso in terra ed è arrossito quando Alex gli ha chiesto se fosse innamorato. Non fingeva.

La guardai non sapendo che dire.

Carola: poi, poco tempo prima che rientrasti tu, Guido gli ha chiesto di parlare in privato in camera sua. Ed è accaduto quello che mi hai appena raccontato credo.

Non riuscimmo a concludere il discorso che sentimmo un rumore forte provenire dall'altro lato della casa. Balzammo entrambi.
Eravamo abituati ormai a forti rumori provenienti da ogni angolo della casetta. Era difficile vivere in 17 in una casa e molte volte succedevano casini. Proprio pochi giorni prima Albe brució una pentola e Cristiano cadde prendendo l'estintore. Scoppiammo tutti a ridere esageratamente ma c'era solo da piangere. Infatti poco dopo avemmo un richiamo dalla produzione che ci ripetevano che eravamo sotto la loro responsabilità e che non dovevamo ridere quando potevano accadere cose pericolose.

Carola: vado a controllare.

si alzó ed uscì dalla stanza. Dopo un po' presi la forza e mi alzai pure io. Appoggiai le mani al lavandino e mi guardai allo specchio, intensamente. Mi sciacquai il viso cercando di togliere il rossore dal naso e dagli occhi e mi asciugai la parte bagnata con uno degli asciugamani appesi alla maniglia della porta.

Successivamente uscii dalla stanza e osservai il nostro letto, erano due lettini singoli uniti formando un matrimoniale. Le trapunte con su scritto rispettivamente "Mattia" e "Christian".
Mi venne in mente la sera in cui attaccammo i letti per dormire insieme e sentirci più vicini anche la notte. Amavo dormire abbracciato a lui con il suo profumo. Amavo i suoi grattini alla testa per farmi addormentare quando ero agitato e amavo i suoi baci tra i capelli per sentire l'odore del mio shampoo al cocco.

Tornó Carola che mi passó ripetutamente una mano davanti al viso per risvegliarmi dal mio stato di trance.

M: aiutami a separare i letti.

Non parló, sapeva che al momento era inutile farmi ragionare e mi aiuto a spostare i letti. Il mio era attaccato al muro ed il suo al centro proprio come li trovammo appena arrivati in casetta.

Mi buttai sul mio letto affondando la faccia nel cuscino.

M: cos'era quel rumore?.

chiesi mentre la ragazza si sedeva accanto a me.

Carola: nulla cucciolo, solite cose.

mi stava accarezzando i capelli.

M: dai dimmi

Carola: Christian

si bloccó

M: cos'è successo? è caduto?

dissi preoccupato alzando la testa dal cuscino.

Carola: stava per dare un pugno a Guido ma per contenersi ha colpito il muro. Ora è con Alex e Lda. Sta parlando con loro.

Sprofondai nuovamente la testa nel cuscino. Carola capii subito il mio bisogno infatti mi lasció un bacio tra i capelli ed uscii dalla camera dicendo:

Carola: so che ora hai necessità  di stare solo, se hai bisogno chiamami, sono di la.

Mi sentivo sporco, tradito. Avevo un vuoto dentro di me che non sapevo come colmare al momento . Quando avevo un momento di sconforto ero abituato ad avere lui, ma ora ero solo. Dovevo cavarmela con le mie forze.
Avrei finito il mio percorso qui ad amici, sperando di uscirne vincitore e non l'avrei più voluto sentire. Mi aveva ferito nel profondo.

𝚂𝙿𝙰𝚉𝙸𝙾 𝙰𝚄𝚃𝚁𝙸𝙲𝙴
eccomi qui con il nuovo capitolo, so che avete aspettato molto e mi dispiace hahaha💜
scrivere tanti commenti perché come sapete io amo leggervi.

Cosa ne pensate invece del daytime di oggi?

𝟸 𝚍𝚊𝚗𝚌𝚎𝚛𝚜, 𝟷 𝚑𝚎𝚊𝚛𝚝💜/ 𝙼𝚊𝚝𝚒𝚊𝚗 - Zenzonelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora