7.

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amicizia e palpitazioni.

<Jaemin che cosa stai facendo?! Muoviti o faremo tardi!>, gli urlò Chenle dal piano di sotto.

<Si si arrivo!>, Jaemin finì di sistemarsi i capelli all'indietro e poi uscì dal bagno precipitandosi da Chenle che lo stava aspettando.

<Mamma io esco!>, urlò jaemin non aspettandosi una risposta ed uscì con l'amico richiudendosi la porta alle spalle.

<Aspetta ma c'era tua madre in casa>, chiese l'amico quasi inquietato.

<Uh? Ah si>, rispose semplicemente il ragazzo.

Chenle non aggiunse altro e diede un pugno all'amico sulla spalla.

<Se non ci fanno entrare perché siamo in ritardo giuro che non ti faccio più i compiti di matematica>, si lamentò il ragazzo cinese.

<Si si>, rispose pacato Jaemin ridacchiando.

Faceva un po' freddo quella sera, i due si strinsero nelle spalle affrettando il passo. Era passato del tempo da quando avevano smesso di sentirsi, ma Jaemin aveva ripreso i contatti con Chenle e anche Renjun si era fatto vivo, nonostante il distacco che Jaemin aveva dimostrato nei loro confronti e il conseguente dispiacere misto a rabbia provato da quest'ultimo.

<Alla buon'ora>, esclamò una voce dietro le loro spalle quando arrivarono alla festa.

<Oh Jisung!>, esclamò Jaemin felice di vedere l'amico. I due si abbracciarono. Chenle rimase un po' imbambolato e notandolo Jaemin si affrettò a presentarli.

<Oh giusto, Chenle lui è Jisung, è in classe con me, Jisung lui è Chenle un mio vecchio amico>, spiegò brevemente.

<Vecchio amico?! Pensavo di essere il tuo migliore amico!>, si lamentò il cinese con indigno. <Ieri ti ho anche portato il gelato perché stavi piangendo guardando Titanic! Ammettilo che senza di me ti sentiresti perso->

Jisung sembrava divertito dalla scena. Jaemin si affrettò a dare un abbraccio all'amico in escandescenza e a confermare tutto.

<Si si Lele, scusa, sei la mia vita lo sai> 

Chenle con un piccolo broncio ricambiò l'abbraccio e per il momento lasciò correre. D'altra parte il biondo di nome Jisung li osservava curioso, il che mise Chenle in soggezione.

<Dov'è Renjun?>, chiese Jaemin una volta staccatosi dalla morsa ferrea del cinese.

<E' da un'ora che quell'antipatico sta flirtando con Sicheng >, sbuffò il biondo.

<Cosa? Ma non è più grande?>, chiese confuso Chenle.

Jisung annuì continuando,<Non penso gli importi>.

Jaemin rise, <Non si smentisce mai>.

Jaemin voleva salutare l'amico, ma decise di aspettare.

Erano successe molte cose in quell'ultimo anno e Jaemin era stato in grado di parlare e scusarsi con i suoi vecchi amici, oltre che a farsene dei nuovi. 

Dalla cerimonia d'apertura Jaemin provò il forte desiderio di provare a cambiare. Era stanco di stare sempre da solo e si sentiva come se non stesse combinando nulla anche se si impegnava molto nello studio. Alla fine pensò che fosse davvero importante legare con altre persone e fare cose nuove.

Jaemin era più sereno, era diventato più socievole e aveva smesso di tenersi tutto dentro, così aveva finito col raccontare il suo piccolo grande segreto a Renjun e a Chenle che quando lo sentirono risero di gusto, spaventando il ragazzo per un momento.

Promise- Nomin ff REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora