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<Mi stai dicendo che ieri quando sei corso via era perché Jeno ti stava guardando?>, chiese Chenle con la fronte corrucciata e gli occhi inquisitori.

Jaemin a tale domanda annuì, vergognandosi un po' di se stesso. Chenle scosse la testa con disappunto. <Almeno ti ha seguito?>.

<Sì...>, rispose Jaemin. Renjun aprì bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito dopo.

<Che cosa vi siete detti?>, chiese ancora il cinese curioso delle dinamiche amorose dell'amico. 

<Niente di che, solo che quando sarei stato pronto sarei potuto andare io da lui...>, spiegò brevemente Jaemin.

<Che vigliacco... Certo che poteva insistere di più>, se ne uscì stavolta Jisung, ricevendo la totale approvazione di Renjun, che stava annuendo vivacemente.

<Però a me è sembrato gentile...>, disse stavolta Chenle, <Ti ha dato la possibilità di parlare quando ti sentirai pronto, e poi chissà magari il vostro rapporto potrebbe prendere una piega diversa stavolta...>.

Jaemin rise. <No Lele, l'hai visto anche tu ieri. E' fidanzato>.

I ragazzi si rizzarono sugli attenti. <Lee Jeno è fidanzato?>, chiesero Jisung e Chenle in contemporanea. La sintonia che c'era tra quei due era quasi inquietante. Fino al giorno prima neanche si conoscevano.
Jaemin sorrise, mentre Renjun li guardò di sottecchi, mentre mangiava il suo kimbap come fosse un cono gelato.

Chenle allora si girò a guardare Jisung, che ricambiò immediatamente lo sguardo. Al che il cinese girò altrettanto velocemente la testa come scottato. Si schiarì la voce e rivolse nuovamente la sua attenzione su Jaemin. 

<E' vero che si stava baciando con una, ma hai la conferma?>, chiese un po' goffamente, sentendosi osservato.

Jaemin ci pensò su. <Bé sì, me l'ha confermato lui, anche se è stato un po' vago...>.

<Ecco! Se un uomo non è chiaro e fa l'ambiguo, vuol dire che non è interessato! Lo sappiamo tutti>, esclamò Chenle con convinzione.

Renjun si ritrovò ad annuire ancora una volta. 

<E tu come fai a esserne così sicuro?>, chiese stavolta Jisung guardando il cinese dai capelli arruffati. Chenle scrollò le spalle. <E' semplicemente come siamo fatti>, disse, <Non sei d'accordo?>. 

Jisung rimase in silenzio per qualche secondo. <Penso che a volte gli uomini si possano rivelare più complicati delle donne>, disse il biondo.

<E cosa te lo fa dire?>, chiese corrucciato Chenle.

<Tu>, rispose semplicemente Jisung.

<C-cosa?>. Chenle rimase di sasso e Jaemin alquanto confuso decise di rimanersene in disparte ed avvicinarsi a Renjun, addentando il suo tramezzino al tonno.

Erano in sala mensa e stavano mangiando, ma la loro conversazione iniziale era divagata su argomenti un tantino delicati. Jaemin ormai stava da tutt'altra parte con la testa e pensò che se Jeno non era davvero impegnato, allora... Ma subito scosse la testa, in ogni caso pensieri di quel tipo erano inutili se ogni volta che Jaemin avvistava Jeno se la dava a gambe levate. 

Il ragazzo aveva ancora il terrore di incontrate il moro così si limitava a guardare i suoi amici e il proprio piatto a mensa.

Anche quella giornata scolastica era passata più o meno velocemente e tutte le volte che Jaemin aveva avvistato Jeno e i suoi amici nel corridoio, era svignato via. Questo suo comportamento del tutto irrazionale e sciocco frustrava lui e i suoi amici, ma d'altra parte era comprensibile.

Promise- Nomin ff REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora