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ciambelle e chiacchiere.


Jeno era entrato in classe e si era seduto subito vicino a Mark e Donghyuck, i suoi migliori amici, entrambi ragazzini dalla personalità frizzante.

Mark era canadese, aveva i capelli neri e un faccino che faceva impazzire tutte le ragazze. Era il tipo che sparava parole in inglese a caso e quando rideva si piegava in due battendo le mani su qualcosa o qualcuno. Donghyuck invece era castano e aveva una pelle color caramello che detestava. Era solare e spesso anche molto insolente, flirtava penosamente a destra e a manca, ma quello che riservava a Mark era devastante.

Quei due facevano un'accoppiata tremenda, ma Jeno li adorava senza alcun dubbio.

Il professore d'inglese entrò ed iniziò la lezione. Jeno rimase più o meno attento tutto il tempo, voleva viaggiare dopo essersi diplomato, così cercava di dare il suo meglio almeno in inglese. Non era uno studente modello, a differenza di jaemin che era bravo in tutto. Jeno era più il tipo da attività fisica.

Più che appunti sui suoi quaderni si potevano trovare disegnini e ghirigori infiniti, ma farlo lo aiutava a prestare attenzione e a non addormentarsi, anche se i professori pensavo non stesse affatto prestando attenzione.

Ma non gli riguardava cosa pensassero gli altri. Non gli importavano cose come il mettere in sfoggio le proprie capacità e tutto il resto. A Jeno interessava solo vivere pacificamente.

La campanella suonò e il moro si alzò lentamente per andare alla lezione successiva. La giornata passò più velocemente del solito per il ragazzo e quando suonò l'ultima campanella Jeno salutò i suoi amici e si diresse frettolosamente verso l'uscita dall'edificio.

Il moro voleva andare a casa con Jaemin, così si fermò davanti al cancello della scuola per aspettarlo. Non passò molto prima che anche il suo amico spuntasse dalla la massa di studenti che usciva, felici di tornare a casa.

Jaemin sventolò la mano avvicinandosi a Jeno e insieme si diressero verso casa.

<Com'è andata oggi?>, chiese Jeno guardando la strada.

<Uh? Bene>, rispose distrattamente Jaemin.

Jeno annuì.

<Come stanno Chenle e Renjun?>, chiese ancora dato che Jaemin non aveva aggiunto nulla.

<Oh bene! Oggi si sono messi a litigare perché la professoressa voleva che facessimo delle coppie per un lavoro, ed entrambi volevano fare coppia con me...>, spiegò Jaemin con un'espressione divertita. Jeno rise.

<Ci credo che hanno litigato. Il massimo dei voti con te è assicurato>, constatò Jeno facendo arrossire leggermente il castano.

<E bé chi ha vinto? Con chi stai?>, chiese curioso Jeno.

<Oh- veramente si sono azzuffati e la professoressa si è arrabbiata, così li ha costretti a fare coppia e fare pace>

Jeno rise di gusto immaginandosi le facce di quei due.

<Io invece sono stato messo con una mia compagna>, concluse Jaemin.

<Ah>, riuscì solo a dire Jeno. Si grattò la nuca e pensò che per qualche ragione quell'accoppiata non gli piaceva.

<Mi raccomando non fare il lavoro tutto da solo>, lo ammonì ad un certo punto il moro <Lo sai come se ne approfittano>.

Jaemin rimase in silenzio, ma annuì. In ogni caso preferiva mettere lui mano a tutto il progetto, che prendere un brutto voto a causa di qualcun'altro.

I due continuarono a camminare ancora per un po' fino a quando Jaemin non si fermò di colpo.

<Oh!>

Jeno che era finito più avanti si girò verso l'amico <Cosa?>.

<C'è una bancarella di ciambelle guarda!>, esclamò sorridente il castano.

Jeno sapeva quanto a Jaemin piacessero le ciambelle.

<Quale vuoi?>, chiese il moro mentre si avvicinavano alla bancarella.

<Di certo non quella con la glassa rosa!>, esclamò il goloso riferendosi al suo odio profondo per le fragole. <Quella al cioccolato!>

Jeno alla spontaneità di Jaemin sorrise e si affrettò a chiederne un paio. Fosse stato per lui non avrebbe mai negato nulla a quel ragazzo. 

Jaemin mangiava di gusto la sua ciambella, mentre Jeno si limitava a sorseggiare il tè freddo che si era preso. La ciambella in più che aveva ordinato era per il bis. Jeno sapeva che a Jaemin una sola ciambella non bastava mai.

<Sai? Se continui di questo passo diventerai ciccione>, se ne uscì ad un certo punto Jeno guardando divertito l'amichetto. Un Jaemin rotondetto in ogni caso non gli sarebbe dispiaciuto.

<E allora? Non sarai più mio amico se metto su qualche chilo?>, chiese Jaemin imbronciato.

Carino.

<Sì>

<Ah>, Jaemin visibilmente rimastoci male smise di addentare la ciambella fermandosi a guardarla.

<Ehi guarda che scherzavo>, cercò di rimediare subito il moro, che si divertiva a prenderlo un po' in giro alle volte.

<Sicuro?>, il più piccolo lo guardò con i suoi occhioni in cerca di conferme.

<Ma ti pare, su mangia>, gli intimò con la bottiglietta di tè.

Jaemin allora annuì sorridente e riprese a mangiare. Jeno sviò lo sguardo intenerito mettendosi una mano sul petto.

<Oh, giusto!>, Jeno si ricordò improvvisamente di una cosa.

<Cosa?>, lo guardò l'altro.

<Ne è passato di tempo dall'ultima volta che hai dormito da me>

Jaemin si era fermato guardando di nuovo la sua ciambella.

<Che dici facciamo serata?- chiese il moro - Oltretutto mia mamma ha detto che le farebbe piacere rivederti e ha anche detto che stasera farà il tuo piatto preferito! Allora che  dici? Vieni?>

«...»

«Jaemin?»

«Ehi, se non ti va o hai altro da fare non importa»

«Uh, sì, scusa è che ho un sacco di compiti e sai quel progetto, magari la prossima volta!» forzò un sorriso il castano.

«Ok?», Jeno stranito non aggiunse altro.

I due si divisero prendendo le rispettive strade.

«Ci vediamo lunedì!», urlò Jeno salutando Jaemin con la mano per poi dargli le spalle e continuare a camminare.

Jaemin si limitò a guardarlo per qualche secondo per poi girarsi e ricominciare a camminare.



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Promise- Nomin ff REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora