conformismo e convenzioni sociali.
Jaemin si guardò attorno constatando che tutti i presenti stavano prestando particolare attenzione al ragazzo che teneva il discorso di benvenuto. Nell'ampia palestra era calato un improvviso silenzio.
Qualche bisbiglio di fondo iniziò a proliferare tra le file di studenti. Jaemin spostò la sua attenzione sul palco dove un ragazzo con la divisa della loro scuola, stava chino sul piccolo microfono nero, dietro la postazione dove precedentemente aveva parlato il preside.
Era alto e snello, ma con spalle larghe e un viso che di certo non passava inosservato. Aveva la pelle luminosa e gli occhi di uno scuro brillante.
I capelli altrettanto scuri gli incorniciavano perfettamente il viso regolare e mentre parlava sfoggiava un bellissimo sorriso, che spuntava da labbra piene e rosate, con tanto di fossette.
Jaemin credette quasi di essersi innamorato, e anzi, gli sarebbe piaciuto spostare le sue attenzioni a una persona che non fosse il suo migliore amico.
Se solo avesse potuto gli avrebbe regalato il suo cuore.
<Non importa quanto studiate>, aveva detto lasciando tutti perplessi.
<Non state impiegando il vostro tempo nelle cose che contano>.
Alcuni professori si allarmarono e cercarono di sospendere il discorso, ma il ragazzo li ignorò continuando a parlare.
<Non sto dicendo che la scuola sia inutile e che non sia importante lavorare sodo per costruirsi un futuro>, fece una pausa guardando bene tutti i presenti, e per un momento a Jaemin parve che stesse guardando verso di lui, il che lo mise alquanto in soggezione.
<Quello che sto cercando di dirvi è che le persone sono la cosa davvero importante in questa vita>
<Pensate che chiudendovi nella vostra stanza e studiare senza sosta, senza fermarvi un attimo sia una buona cosa? O è solo una scusa per non fare nient'altro?>
Del vociare di disappunto si alzò nella grande palestra, ma il ragazzo non si scompose.
«Siamo tutti troppo concentrati su quello che vogliono gli altri da noi, quando loro non si chiedono mai neanche se stiamo bene o siamo felici», aveva detto.
«Tutte queste pretese da genitori, insegnanti, amici...»
«Dovreste fare ciò che vi sentite di fare, smettendo di vivere per qualcun altro»
«Create legami forti con le persone e scoprite in cosa siete bravi>
E dopo un pausa dove non aprì bocca, ripose il microfono al suo posto, sotto le occhiatacce dei professori e del preside.
Scese rapidamente dagli scalini del palco con una certa nonchalance e infilandosi un chupa-chupa in bocca, che aveva tirato fuori dal taschino della divisa, se ne andò sfilando tra gli studenti fino all'uscita.
Sembravano tutti un po' scossi, chi perché profondamente contrario e chi per ragioni diverse.
Nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire cose del genere andando contro tutti i principi che venivano impartiti sin da piccoli dalla società coreana.
I professori cercarono di rimediare iniziando a parlare a vanvera, ma nessuno stava davvero ascoltando.
C'era chi sembrava essere rimasto piacevolmente stupito e tra questi c'era Jaemin che si era sentito come se lo avessero schiaffeggiato in pieno viso.
Avrebbe voluto sapere il nome del ragazzo o di che classe fosse e si pentì di non aver prestato attenzione fin dall'inizio.
Allora anche se titubante, toccò la spalle del ragazzo che era seduto alla sua destra per attirare la sua attenzione.
«Scusami sapresti dirmi chi era il ragazzo di prima?»
«Ahh quello squilibrato? Non lo conosci?», chiese stupito il ragazzo.
«Jeong Yun-o, l'anno scorso era all'ultimo anno, è famoso per essere molto bello e uno studente modello, ma da quanto avrai visto non è molto centrato», commentò il ragazzo sistemandosi gli occhiali con l'indice.
Jaemin non disse nulla sull'ultima parte e ringraziò il ragazzo con un un cenno del capo, tornando composto sulla sedia.
Quindi non faceva più parte di quella scuola... Jaemin rimase un po' deluso, ma lasciò perdere.
Un professore paffuto e pelato prese posizione sul palco e si posizionò dietro al microfono dove precedentemente c'era Yun-o. Ridacchiò nervosamente e fece la solita ramanzina a tutti gli studenti.
Jaemin aveva molte cose che gli passavano per la testa.
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Promise- Nomin ff REVISIONE
Fanfiction«facciamoci una promessa» «che?» «se entro i trent'anni entrambi non saremo occupati in una relazione seria, ci sposeremo».