Capitolo 23

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Il corpetto le toglieva il respiro.
Ma chi voleva prendere in giro.. era senza fiato per ben altri motivi.

Non riusciva a non pensarci.
Ammetteva che il principe dei serpeverde si intrufolava spesso nella sua mente, ma quella sera sembrava essere una vera e propria ossessione. Ovunque guardasse le sembrava di vederlo.

Si fermò un istante, Ginny accanto a lei la gurdò perplessa. "Rilassati" le sorrise "e godiamoci questa festa"

Hermione la osservò riconoscente. Quella sera era bellissima. I capelli rossi le arrivavano sotto il seno mentre un vestito verde scuro le fasciava il corpo fino alle cosce. Sembrava l'incarnazione della bellezza medievale.

Dall'altra parte la riccia non era da meno. I capelli ricci, ormai privi di gonfiore, erano per metà portati indietro mentre gli altri cadevano definiti fino al ventre. Sulla nuca un fermaglio argentato li teneva fermi. Passò le mani sul vestito nero chiedendosi se avesse osato troppo. In realtà la sua gonna era molto meno corta di quella di Ginny, ma sicuramente fuori dalle abitudini della riccia. Il vestito nero aveva la parte superiore leggermente brillantinata, le stringeva sul torace mettendo in evidenza il punto vita e si allargava sui fianchi in una gonna leggera lunga fino a metà coscia. Le maniche erano lunghe e trasparenti e lo scollo poco profondo, ma da cui si intravedevano i seni.

Ai piedi non si era sentita di mettere alcun tacco, non era ancora del tutto impazzita.

La porta della sala comune corvonero si avvicinava sempre di più. Il silenzio regnava sul corridoio. L'aquila dorata all'ingresso squadrò la riccia con superiorità ma fu costretta a farla passare quando rispose correttamente a uno degli indovinelli che quella sera erano stati appositamente semplificati. Hermione dovette prendere un profondo respiro prima di entrare seguita da Ginny. Un po' per l'ansia e un po' per prepararsi al rumore che avrebbe improvvisamente sentito.

Appena furono dentro infatti esplose il boato e istintivamente si dovette portare una mano alla bocca per non tossire. Quando si fu abituata agli odori e al rumore si rese conto della bellezza di quel luogo.

Le feste corvonero erano sempre le migliori.
Il cielo era stato incantato per essere una distesa blu elettrico con le nuvole puntinate di brillantini e qualche fulmine finto che compariva e accecava i presenti a ritmo di musica.

Hermione si scambiò uno sguardo d'intesa con l'amica. Quella sera sarebbe stata memorabile.
Insieme si avvicinarono al bancone. Un paio di ragazzi sembravano già essere ubriachi marci ma non si stupirono. Erano arrivate in ritardo, la festa doveva essere iniziata ormai da più di un'ora.

La grifondoro si affidò a Ginny che le passò un bicchiere colmo di un liquido viola acceso. Ne mandò giù un sorso e si sentì bruciare. Il sapore però era talmente buono che fu quasi impossibile resistere alla tentazione di berne ancora.
La rossa la guardò divertita avvicinandosi per gridarle all'orecchio "vacci piano, Mione"

In tutta risposta la riccia annuì appena guardandosi attorno in cerca di una chioma bionda in particolare. Riuscì a scorgere Luna arrossire davanti al suo "amico" Tassorosso, Pansy Parkinson allungare sensuale una mano per scompigliare i capelli a un giovane corvonero, persino Neville volteggiare tranquillo in un angolo della pista. Ma di lui neanche l'ombra.

Proprio in quell'istante la musica calò leggermente e dal lato destro un ubriaco Theodore Nott salì in piedi su un tavolo richiamando l'attenzione dei presenti.

"Ascoltate tutti!" biascicò alzando in alto la bottiglia che stringeva in una mano "non me ne fotte un cazzo di chi ha vinto oggi"

Un boato di lamentele corvonero si alzò.
"Perché il nostro principe si è conquistato la corona!" gridò mentre si chinava per prendere un braccio all'amico e trascinarlo sul tavolo.

Un ridente Draco Malfoy, palesemente brillo, comparve nel campo visivo della ragazza. Era bello da morire con la sua camicia nera e lo sguardo strafottente. Nott gli teneva un braccio attorno alle spalle mentre lo incitava a bere.

Hermione si rese conto che metà della popolazione femminile di Hogwarts stava sbavando, lei compresa.
A un tratto Nott sollevò gli occhi tra la folla e incontrò i suoi. Un sorriso gli si fece largo sul viso.
"Granger sei uno schianto!" gridò alzando la bottiglia nella sua direzione a mo di brindisi e puntandola con il dito dell'altra mano.

Gli occhi del biondo al suo fianco scattarono nella sua direzione veloci e precisi, le sue labbra si schiusero in un'espressione di stupore quando incontrò gli occhi della riccia. Non tentò nemmeno di mascherare il suo apprezzamento, non avrebbe avuto senso, tutti potevano vedere quanto la Granger fosse bella quella sera. Sentì le sue pupille dilatarsi dal desiderio mentre scendeva dal tavolo tenendo d'occhio il suo obbiettivo.

Lei si girò verso il bancone dandogli le spalle, probabilmente per non far notare quanto fosse arrossita, e lui ne approfittò per tenderle l'agguato.

Si avvicinò prendendo a spallate la calca e quando le fu abbastanza vicino allungò le mani a circondarle la vita. Lei sobbalzò appena e si girò leggermente per assicurarsi che quelle braccia appartenessero al biondo.

"E scollati" si lamentò prendendo a muoversi poco convinta.

"E taci" la riprese lui premendo una mano su un suo fianco per farla girare.

Si ritrovarono così faccia a faccia. Hermione tentò di portare il viso più indietro ma il bancone dietro di lei le impediva di muoversi.

"È così allora che festeggi le sconfitte?" lo schernì la grifondoro. All'improvviso la musica non sembrava nemmeno così alta, si sentivano perfettamente.

Lui finse uno sbuffo affranto per poi lasciarsi sfuggire un'espressione furba "dovresti vedere come prendo le vittorie" disse con tono stanco, probabilmente dovuto all'alcol, mentre cercava di abbracciarla posando la testa all'altezza del suo seno. Sembrava un bambino, un bambino un po' troppo sveglio.

"Togliti maniaco!" rise lei riportandolo con la testa alla sua normale altezza "e comunque temo che non vedrò una tua vittoria ancora per un po' visto che la prossima partita sarà contro Grifondoro"

Negli occhi di Draco passò una scintilla che poco aveva a che fare con l'alcol
"in realtà ho già in mente di vincere qualcosa sta sera"
E così dicendo lasciò che le sue iridi grigie scendessero a scrutare l'intera figura della ragazza per poi tornare al viso.

Normalmente il corpo di Hermione avrebbe tremato dallo stupore misto all'imbarazzo, ma non quella volta. Nel breve arco di tempo che il biondo aveva impiegato a raggiungerla, aveva mandato giù ciò che rimaneva del suo drink e l'alcol aveva preso a farle effetto. Non era ubriaca, ma era come lui. Leggera.

Gli allacciò le braccia al collo e fu lei a potersi godere l'espressione stupita del ragazzo "quando vuoi" lo sfidò furba.

Il giovane Malfoy strinse la presa sulla sua vita
"Dopo" sussurrò solamente.

Spazio autrice:
Ciao, ero indecisa se fare questo capitolo più lungo oppure pubblicarlo così, ma direi che vi ho già fatti aspettare abbastanza in passato.

Come sempre fatemi sapere che ne pensate ;)

Spero a presto,
-Luna

You Want Me Too || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora