Capitolo 24

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Ginny Weasley era sparita da più di mezz'ora e con lei ogni traccia di buonsenso. Hermione non ricordava nemmeno più di aver trascorso del tempo senza il bicchiere in mano.

"Vuoi ancora?" le chiese Daphnee porgendole un bicchiere. La grifondoro scosse la testa, non voleva esagerare, era giunta allo stato perfetto. Le sembrava di essere in paradiso, leggera, senza preoccupazioni, ma ancora padrona di se stessa.

"Vieni allora andiamo a ballare" la trascinò l'amica portandola nel mezzo della pista.

Dire che si sentiva osservata era riduttivo. Un certo personaggio la scrutava in ogni suo singolo movimento, comodamente seduto su un divano di pelle.

La Granger non riuscì a trattenersi e posò gli occhi su di lui per godersi la sua espressione stupita mentre ballava. Lo trovò sorridente, quasi compiaciuto, sembrava volerla invitare a continuare.

"Quando gliela dai?" una voce nell'orecchio la portò alla realtà. Si girò di scatto, la più vecchia tra le Greengrass la guardava furba.

"Daphnee!" la richiamò urlando per sovrastare il volume della musica. In tutta risposta la ragazza rise buttando la testa indietro e facendo oscillare i suoi lunghi capelli biondi
"vi do massimo un mese" rispose poi.

Hermione rise a sua volta scuotendo le spalle. Non era del tutto da escludere, si ritrovò a pensare.
Un ragazzo, un certo giocatore corvonero con cui aveva scambiato un paio di parole finita la partita le si affiancò.

"Ei" le disse avvicinandosi al suo orecchio per farsi sentire. Probabilmente aveva un anno in meno di loro, ma i suoi denti bianchissimi e i suoi occhi blu sembravano gridare che era già parecchio popolare.
Hermione si limitò a sorridergli stringendosi a Daphnee.

"Io ed alcuni amici ora giochiamo a qualcosa, venite?"

Hermione si girò a guardare l'amica in cerca di un'opinione. Daphnee non diceva mai di no, annuì e fu la prima a seguire il ragazzo che lasciava la pista.

Camminarono fino alla zona più appartata della sala dove la musica si sentiva a stento, un gruppo di compagni li attendeva già comodamente seduti. Dall'occhiata che gettarono a Daphnee e al ragazzo che le aveva invitate Hermione intuì che quello non era stato un incontro casuale.

"Non ho mai?" ruppe il silenzio una ragazza che Hermione non aveva mai visto, ma che probabilmente apparteneva alla casa di Tassorosso. Tutti annuirono e si passarono bicchieri colmi di un liquido denso e verdastro. La grifondoro storse il naso a quella vista e con lei il suo stomaco. No, decisamente non se la sentiva.

Si guardò un attimo intorno in cerca di un viso familiare o di un modo per fuggire da quella situazione. Quasi rispondendo alla sua richiesta un braccio la afferrò e la tirò via da quel cerchio improvvisato. Hermione si concesse di girarsi solo un istante per scusarsi brevemente con Daphnee che la congedò con un gesto della mano.

Dall'altra parte Theodore Nott continuava a tirarla sempre più lontano, verso l'uscita.
"Attenta" le gridò sopra la musica un paio di volte notando come la riccia faticasse a reggersi del tutto in piedi.

Una volta arrivati alla porta Hermione si girò ancora un secondo cercando disperata il volto di un altro serpevederde in particolare.
Non voleva lasciare la festa se lui era ancora lì. Non fece in tempo a completare la sua analisi dei presenti che la porta di uscita si chiuse dietro di lei. Per un istante prima che il muro di pietra le bloccasse la visuale dell'interno le sembrò di aver visto il corvonero che l'aveva invitata andare nella sua direzione.

Appena si voltò verso il corridoio vuoto e buio si scordò di quel pensiero.
Tutti i suoi nuovi "amici" serpeverde la fissavano divertiti, ma gli occhi di Hermione si bloccarono inevitabilmente su uno in particolare. Sembrava ancora più distrutto di come lo aveva visto l'ultima volta e sorprendentemente ancora più bello. La camicia nera era leggermente sbottonata e i capelli gli ricadevano disordinati sulla fronte. Per un istante la grifondoro si chiese se anche le sue condizioni fossero peggiorate, consapevole che nel suo caso però non c'era modo di ricorrere al fascino sbarazzino innato che invece possedeva il ragazzo. Storse il naso sentendosi improvvisamente in disordine rispetto all'imperfetta perfezione degli altri tre.

You Want Me Too || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora