Capitolo 12

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Le piume, aveva scordato le piume e forse il libro di pozioni. Con le mani tremanti Hermione aprì affannosamente la borsa. Il libro c'era.

Gettò uno sguardo all'orologio, aveva circa tre minuti per scendere dalla torre e raggiungere l'aula di pozioni nei sotterranei. Non ce l'avrebbe mai fatta. Maledetta lei e il suo profondo bisogno di dormire. Ancora non si era ripresa da quella festa.

Certo, se non si fosse trattenuta tanto con Malfoy, sarebbe tornata al dormitorio a tutt'altra ora... Sentì le sue guance tingersi di rosso e scosse la testa come a voler cancellare quel pensiero.

La riccia si precipitò fuori, poi giù dalle scale. Si sentiva diversa, non riusciva a far a meno di pensare alla sua risata, ai suoi occhi e all'effetto che le faceva.

Come in trance entrò nell'aula con circa cinque minuti di ritardo.
"Scusi il ritardo professore" borbottò in imbarazzo.
Quasi si stupì nel sentire l'allegra voce del professor Lumacorno dirle "Ma si figuri signorina Granger, coraggio si sieda". Per un brevissimo, intenso secondo si era dimenticata.

Dimenticata di un capitolo della sua vita, quello che aveva cambiato tutto. Si aspettava di sentire la voce di Piton, i punti tolti ai Grifondoro, invece si era ritrovata solo persa nei fantasmi del passato.
Non sarebbero tornati, questo continuava a ripetersi. Sentì gli occhi farsi lucidi e il battito cardiaco accelerare. A mala pena si era resa conto di essersi seduta al suo posto. Alzò gli occhi triste, spaventata, tormentata e incontrò immediatamente un paio di occhi grigi che la scrutavano ridenti. E tutto svanì ancora.

Hermione dimenticò nuovamente il mondo attorno a lei e le immagini della sera prima tornarono a invaderle la mente costringendola ad abbassare lo sguardo.

"Granger" la chiamò sulle sue labbra  "credo tu abbia bevuto davvero troppo"

"Dici?" chiese la ragazza staccandosi leggermente ma tenendo sempre le braccia strette attorno al suo collo "io non credo proprio"

È così dicendo gli rubò dalle mani la bottiglia portandosela alla bocca.

"Adesso basta" le aveva detto ridendo leggermente davanti a tanta audacia, ma la grifondoro non sembrava intenzionata a dargli retta.

Draco immediatamente spazientito cercò di strappargliela dalle mani provocando solo che qualche goccia cadesse sul vestito di Hermione.

"Malfoy!" lo rimproverò "che schifo!"
Il ragazzo impallidì quando vide la ragazza portare le mani alla zip.

"Che fai? Fermati immediatamente" le disse posando le mani sulle sue bloccando la zip che minacciava di scendere.

"Cosa c'è? Devo lavarlo o la macchia non andrà mai più via"

"Aspetta" disse allora il ragazzo dirigendosi verso l'armadio. Ne tirò fuori un calzino e lo trasfigurò in un comodo pigiama serpeverde della taglia della ragazza.

"Signorina Granger?"

Hermione sbattè le palpebre un paio di volte prima di tornare alla realtà. Il professore la stava chiamando.

"Scusi?"

"Si sente poco bene? La vedo pallida"

La grifondoro si guardò brevemente intorno. Tutti la guardavano ma lei fece attenzione a non incontrare un paio di occhi in particolare. Ginny le regalò un sorriso tranquillo che la fece rilassare sulla sedia.

"No sto bene professore, mi scusi ancora"

Lumacorno rise brevemente, poi riprese la sua spiegazione.
"Oggi quindi preparerete la pozioni Rivedipensieri, trovate tutti gli ingredienti a pagina 36, avete novanta minuti a partire da ora"

Hermione si buttò a capofitto sul libro, poi, come molti altri, corse alla dispensa. Le servivano cervello di rana, pelle di drago, foglie di Belladonna e molto altro. Proprio mentre cercava di afferrare quest'ultima, una mano si fermò sulla sua. La "M" che contrassegnava il suo anello lo rendeva fin troppo riconoscibile. Hermione sentì le sue guance andare a fuoco mentre ritraeva la mano e tornava verso il suo posto. Per un solo istante non potè fare a meno di sollevare di occhi. Il biondino, privo di qualunque imbarazzo, aveva sulle labbra un sorriso provocatorio.

La grifondoro si rimise al lavoro, la mente però era in un altro posto.

Hermione lo guardava schifata :"Che schifo, io quel coso serpeverde non lo metto"

Draco strizzò gli occhi "attenta a come parli" disse "e poi spiegami come faccio a trasfigurarlo in un pigiama grifondoro se non ne ho mai visto uno"

Hermione sbuffò e si avvicinò barcollando "faccio io" disse e con movimenti impacciati cercò di tirare fuori la bacchetta con scarsi risultati.

"Non ti reggi in piedi Granger, metti questo dannatissimo pigiama e chiudi la bocca'

Scosse leggermente la testa, doveva concentrarsi, aveva una pozione da preparare. Lanciò uno sguardo a Malfoy che al contrario suo sembrava concentratissimo.
La riccia strabuzzò gli occhi. Il serpeverde aveva quasi finito. Era assurdo, forse un tempo da record.

Sentì la competitività salirle lungo la spina dorsale e si mise china sul pentolone. Minuti dopo minuti la riccia mise tutta se stessa nella preparazione della pozione. Quando le sembrò di avere quasi finito si concesse di guardare a che punto fosse il compagno. Non era possibile. Il ragazzo sembrava essere solamente a metà della preparazione e mancava davvero poco alla scadenza.

Hermione lo osservò, la fronte sembrava umida di sudore e gli occhi rimanevano fissi sulla pozione. Eppure era certa di non essersi sbagliata, l'ultima volta che lo aveva guardato era molto più avanti. Continuò la sua osservazione mentre colava il suo risultato nella provetta da consegnare. I capelli biondi ricadevano spettinati sulla fronte aggrottata, era rimasto in camicia, il mantello era poggiato disordinatamente sulla sedia. Le maniche erano arrotolate fino al gomito. Risalì con lo sguardo lungo le braccia e infine le mani. Così grandi e curate dove gli anelli delle sue rispettive famiglie facevano bella mostra. I Black e i Malfoy. Un ultimo anello le era invece sconosciuto, così come lo era la catenina dorata che portava attorno al collo. Il ragazzo si spostò leggermente per prendere la provetta e un dettaglio catturò la riccia completamente.

Il marchio nero spiccava vivido sul suo braccio. Immobile, leggermente sbiadito ma ancora indelebile. Hermione rabbrividì solo al pensiero. Il ragazzo consegnò la provetta, così come aveva fatto la grifondoro poco prima e sfiorò leggermente con le dita il tessuto dei pantaloni all'altezza della tasca anteriore.
La Granger allungò il collo curiosa e riuscì appena in tempo a notare un tappo fin troppo familiare e un contenitore di vetro.

Era senza dubbio una provetta. Hermione sgranò gli occhi. Non era possibile... era davvero riuscito a creare la stessa pozione due volte nel giro di novanta minuti? No, scosse la testa, era impossibile.

In quell'esatto istante Draco, stravolto, si concesse di guardarla un attimo e si chiese quale fosse la causa di quel cipiglio concentrato.

Inutile dirlo, era lui.

Spazio autrice
ciao, lo so sto aggiornando ogni morte di papa ma perdonatemi.
Come al solito se avete tempo e voglia fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto,
Luna

You Want Me Too || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora