Io e la mia migliore amica, Abby, viaggiavamo insieme a sua madre verso l'aeroporto con i finestrini dell'auto abbassati.
non si può spiegare la bellezza della città in cui mi stavo per trasferire. Londra era un vortice di energie che ti prendeva e non ti mollava più, neanche quando ritornavi a casa, stanca del sole che non c'è e di tanta frenesia. Londra era bella perché era una città che non mollava mai, perché aveva una cosa in particolare: la serietà di portare avanti una vita in comune a tutti i londinesi, inglesi o emigrati che siano. I miei mi obbligavano a passare almeno una settimana di vacanza, ogni estate in questa città, mia mamma... lei è morta quando avevo solo 14 anni, lasciandomi sola con un padre alcolista e pieno di debiti, ho vissuto con lui finché non ho finito il quarto anno di superiori decidendo così di trasferirmi a Londra e allontanarmi da mio padre.
ho deciso di andar via insieme alla mia migliore amica, ora seduta qua di fianco a me in questa di macchina. Lei mi è stata vicina per tutto questo tempo, rassicurandomi che questo giorno sarebbe arrivato. E ora eccomi qui. "Bella", mi ripete Abby per la seconda volta, mentre salivo sull'aereo, " sei sicura ?".
La mia migliore amica mi somigliava molto, non era la classica ragazza che ti lasciava a bocca aperta, ma aveva comunque qualcosa di interessante che ti spingeva a conoscerla meglio. Non era una tipa da discoteca, preferiva piuttosto sdraiarsi sul divano con un libro e una tazza di tè. I suoi capelli biondi arrivavano fino alle spalle e la sua pelle bianca e candida era coperta di lentiggini. Aveva un sorriso di quelli che ti fanno sognare, uno di quelli che ti può rallegrare la giornata, uno di quei sorrisi che faresti di tutto per non spegnere. Molti la ammiravano per i suoi occhi verde speranza, dentro quei occhi ci si perdeva. Era una ragazza calma e tranquilla, non si arrabbiava per nulla, era indifferente a molte persone ma non era scorbutica o acida. Amava i suoi amici, li amava davvero con tutto il cuore, erano gli unici per cui avrebbe dato la vita, gli unici. La sua passione era sempre stata la scrittura, passava intere giornate a scrivere, ma nessuno aveva mai potuto leggere ciò che scriveva: lei diceva fossero suoi pensieri, sarebbero dovuti appartenere solo a lei.
"Si sono sicura" mentii. Non ero mai stata brava a dire bugie, ma avevo ripetuto così tante volte quella frase che ormai mi era entrata in testa. Prima di salire definitivamente sul aereo saluto la madre e la ringrazio, così fa anche Abby, solo che al posto di salutarla, scoppia in lacrime, e gli salta addosso abbracciandola.
Il viaggio da Mullingar a Londra duró circa un'ora, appena io e la mia amica uscimmo dal aeroporto, ci mettemmo a sedere su una panchina in attesa che arrivasse jassy .
C'erano di fianco a me un paio di ragazzi, al massimo di 17 anni. Uno dei due mi si avvicina e mi chiede una sigaretta. Io guardo il pacchetto delle mie Winston Blue e vedo che ce ne sono rimaste solo due. Mi giro verso di lui e vedo la sua faccia disperata, e allora decido di dargliene una. Dopo un po', mi chiede: "Ti va di passare la mattinata con me anche se non ci conosciamo?". Mi giro verso Abby e lei con faccia stranita mi guarda e decido allora di ridere, non avevo mai ricevuto richieste del genere prima d'ora. Dispiaciuta, gli ho detto che avevo degli impegni e non potevo rimanere con lui.
Cinque minuti dopo arriva jassy una mia vecchia amica per offrirci un passaggio, abbassa un finestrino per farsi vedere, "jassy" urlai, entusiasta di vederla dopo ormai quattro anni. Lei era la mia migliore amica quando avevo 10 anni, la sua famiglia che conosceva molto bene la mia, mi ospitava ogni estate per una settimana a casa loro "vuoi restare ancora li a guardarmi o sali ?". Con una mano invita anche Abby ad entrare, ci guardiamo entrambi negli occhi, ci prendiamo per mano e decidiamo di salire su questo splendore di macchina. Appena ci sediamo nei sedili posteriori la ragazza con la cui anni fa passavo insieme la maggior parte del tempo quando ero in vacanza, inizia un discorso " Allora, chi è questa ragazza ?" " me la presenti?" Continua lei, "certo jassy, lei è la mia migliore amica, Abby, invece lei era mia amica quando avevo 14anni, le nostre famiglie erano molto unite, loro mi ospitavano ogni volta che venivo in vacanza a Londra." Concludo.
"Jassy, sai dove possiamo stare io e Abby per un po' di tempo finché non guadagniamo un po' di soldi per affittare un appartamentino per conto nostro ?" Chiedo, lei sicura di quello che stava dicendo continua "ti ospitavo ogni anno per ogni estate, perché non dovrei farlo adesso ?" Io e la ragazza al mio fianco ci diamo un occhiata veloce e sorridiamo ringraziando assieme. Proprio quando stavo per tirare fuori dalla tasca della mia giacca il mio telefono per vedere se avevo ricevuto qualche messaggio o chiamata vedo l'auto fermarsi davanti a una casa che mi fa raffiorare vecchi ricordi.
[...]
"Bella scendi si o no ?" Mi ripete per la centesima volta la mia vecchia amica davanti alla porta dell'ingresso della casa, annuendo scendo dall'auto prendendo le mie valigia e mi affretto a raggiungere le altre due ragazze che in quel momento varcano la soglia della porta.
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His smile || Harry Styles ||
FanfictionBella White è una normale ragazza adolescente i suoi occhi sono grandi, dolci, sembra la classica ragazza timida e studiosa, ma in realtà è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua città, da un padre in cui ha smesso di credere. dopo...