28 - Acqua gelida

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Osservai la scena ammutolita.
La testa di Jacob riemerse dopo poco, scosse i capelli lanciando goccioline d'acqua fresca da tutte le parti , se li tirò indietro e quando il suo corpo riemerse l'acqua in eccesso cominciò a scivolare, dal suo viso grondante ai pettorali fino a poi tornare da dove era venuta.
Deglutii, avevo visto il corpo di altri uomini oltre a lui ma il suo era qualcosa di scioccante.
Se avessi dovuto fare un disegno di ciò che era per me la perfezione probabilmente avrei disegnato lui, in questo preciso istante.
- Quindi?- mi riportò alla realtà appena sentii il suono della sua voce.
- Si?- chiesi io alla sprovvista.
- Hai intenzione di venire o starai lì ad ammuffire?-mi chiese avvicinandosi al pezzo di terreno in cui ero io. A ogni suo passo il suo corpo perdeva qualche gocciolina d'acqua che poi ricadeva dolcemente sul terreno poco dopo.
Pensai che dove cadevano probabilmente sarebbero sbocciati dei fiori, ma dopo un attimo mi ricredetti perché non accadde proprio nulla, almeno fino a quando il suo viso non fu così vicino al mio da dimenticarmi di respirare.
- Allora?- mi chiese di nuovo.
- No non mi va, ti guardo da qui- dissi indicando un masso lì vicino su cui mi sarei seduta volentieri.
- Perchè devi essere solo tu quella che guarda? - disse sorridendo. Capii ciò che voleva intendere e involontariamente divenni rossa.
- Io sono venuta qui con te solo per fare un dispetto a mio padre, te lo dico perché magari stai pensando ad altro - dico sorridendo.
- Perché tu pensi che io non abbia fatto il tuo stesso e identico gioco?- mi chiede sorridendo. Questo non me lo sarei aspettata, effettivamente non ci avevo pensato - ma tantovale siamo qua e quindi divertiamoci no? Prometto che non mordo- dice porgendomi una mano.
- Che gentiluomo, non ti preoccupare ce la faccio da sola- dico togliendomi le scarpe, ma poi mentre sto per sfilare la felpa convinta di avere sotto la maglietta mi rendo conto che mi sbaglio.
- Peccato non posso venire - dico cercando di farglielo notare e sperando vivamente di ritornare al mio posto iniziale ma lui mi afferra un polso trascinandomi in acqua. Riesco a prendere una boccata d'aria prima di sentirmi l'acqua limpida sfiorare ogni singola parte del mio corpo.
Riemergo dall'acqua boccheggiando, è completamente gelida, comincio a tremare togliendomi i capelli grondanti dal viso. Cerco Jacob con lo sguardo e appena lo trovo gli punto il dito contro in tono di accusa.
- Tu idiota senza cervello ! Come hai potuto -
- Giuro che non volevo, la mia mano si è mossa da sola- dice cercando di fare una vocina alquanto irritante pensando probabilmente di farmi tenerezza. Che giustificazioni stupide.
- Come no- mormoro mentre mi allontano da lui il più possibile nuotando qua e là.
- Posso farti una domanda?- mi chiede improvvisamente.
- Se proprio devi -
- La persona che mi ha detto che eri arrivata al campo mi ha detto che sei arrivata con qualcuno. Chi sarebbe?-
- Tyler , è un mio amico, ci siamo conosciuti da poco. Penso che le nostre strade si spareranno presto non chiedermi perché so solo che me lo sento. Sai lui non si trova bene qui, io sto cercando di ambientarmi, dopotutto è l'unica cosa che mi è rimasta- sorrido malinconica.
- I miei sono caput quindi posso capirti all'inizio è difficile ambientarsi quando sei nuovo- alzo la testa di scatto fissandolo negli occhi. L'ha detto con una tale semplicità, non vedo tristezza nel suo viso o lacrime pronte a scendere a fiumi.
- Non provi dolore?-
- Perché dovrei? Non li ho mai conosciuti e da quel che ricordo vorrei non ricordare- lo guardo come se mi avesse appena tirato uno schiaffo, ma lo capisco. Ferito, ecco come si è ritrovato ed ecco come è rimasto.
- Comunque hai trovato ciò che cercavi qui?- mi chiede cambiando argomento, scuoto la testa delusa.
- Forse non l'hai cercato abbastanza- dice pensieroso. Lo guardo.
- Perché sei così tanto interessato?-
- Sinceramente mi domando perchè tu sia venuta qua sperando di trovare qualcosa di buono che non c'è. Vivo qui da sempre e non è mai capitato nulla di emozionante almeno fino a quest'ultimo anno-
- Quest'ultimo anno? - chiedo più curiosa che mai avvicinandomi per sentire meglio. Forse sta per darmi un informazione che nessuno qua si è azzardato neanche a nominare. Comincio a sperarci con tutto il mio cuore.
- Già. Prima c'era la pace assoluta ma adesso i nostri territori sono controllati da quei pezzi di merda. Pensi che sia stato via cinque giorni solo per uccidere un cervo? Mi hanno seguito e tentato di ammazzare. Peccato che abbiano scelto quello sbagliato con cui prendersela.
Tuo padre non vuole che si sappia ingiro, sono l'unico allievo a saperlo. Non perché lo volessi sapere ma sai, l'ho scoperto e basta.
Volevo solo avvertirti del fatto che non è tutto rose e fiori come sembra qua. Anche tuo padre ha i suoi fantasmi, e forse fanno più paura di molti altri -
- Chi sarebbero i pezzi di merda?- chiedo riformulando nella mia mente tutte le informazioni che mi ha appena dato.
- L'altra tribù, quella della notte - spalanco la bocca in segno di stupore sperando di aver capito male ma è tutto vero. Quindi dopo tutto questo tempo esiste ancora. Mi rendo conto di essere una stupida per non averci pensato prima. Se c'è quella del giorno perché non dovrebbe esserci quella della notte?
- Perché me l'hai detto?- chiedo con voce flebile.
- Per non farti vivere nella menzogna, penso tu ci sia già stata abbastanza. Non trovi? - lo guardo pensando che ha fottutamente ragione.
- Grazie per avermelo detto -
- Grazie a te per aver fatto il bagno con me -
- Sono stata costretta -
- Morivi dalla voglia di venire qui con me non negarlo-
- Presuntuoso-
- Bugiarda- dice lui abbozzando una specie di sorriso.
Il mio corpo comincia ad abituarsi all'acqua che non è poi cosi gelida come pensavo.
Jacob per il resto del tempo non sorride mai, è solo un costante scontrarsi di sguardi, nessuna parola.
Ma a me va bene così.
Infondo che sono le parole in un mondo pieno di menzogne, non si può sapere se siano vere o no , ma gli sguardi, quelli non mentono mai.
Poco a poco il sole se ne va lasciando spazio alla notte, sul livello dell'acqua risplende la mezzaluna che illumina il cielo.
- Non sei così male come pensavo- Jacob lo dice a voce bassa. Ma nonostante il suono sia stato quasi impercettibile lui è ben consapevole che io l'ho sentito.
Questo mi fa sorridere e lui se ne rende conto.
Sorride a sua volta, nel silenzio della natura, immersi completamente nell'acqua .

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