capitolo 13

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Ritorna in camera e per quanto mi abbia ferito nell'ultima cosa che ha detto prima devo ammettere che è così bello.
Con quei ricci bagnati dall'acqua che gli incorniciano il viso è ancora più sexy, credo che impazzirò a stargli accanto.
Mi fa segno di alzarmi e andargli accanto.
Lo faccio.
"Non riesco a memorizzare i passi. Allora mi sono scritto la sequenza. Tieni."
Mi porge un foglio che aveva in tasca, ci sfioriamo le mani e un brivido mi fa mancare il fiato.
"Per favore mi aiuti a memorizzarli?"
"Sì, Matti."
Prendo il foglio e mi vado a sedere sul letto per lasciargli più spazio possibile.
Inizia a ballare e i miei occhi si inebrianti.
In effetti dopo pochi movimenti inizia a sbagliare, glielo dico e ricomincia.
Continuiamo così per almeno mezz'ora, lui è sempre più nervoso e spazientito.
Io mi sento a disagio perché non l'ho mai visto tanto in confusione. Cerco di aiutarlo a memorizzare i passi, ma quando fa giusta la sequenza perde intensità e pathos, se prova a metterci l'espressività sbaglia i passi.

"Un disastro"

Penso, ma soprattutto dico.
Vedo lui incupirsi, smette di ballare, mi viene incontro e si riprende il foglietto, mentre si volta mi dice:
"Hai ragione, è un disastro, sono un disastro!"
Prima che riesca a raggiungerlo è già fuori dalla stanza.

Complimenti Christian, bell'amico che sei, passi le giornate e le notti a pensare di baciarlo e poi lo colpisci in questo modo, fai schifo!

E ora cosa faccio?

È inutile raggiungerlo di là, ci saranno sicuramente gli altri, lo aspetterò di qua.
Devo chiedergli scusa, anzi devo farmi perdonare.

Ma come?!

Inizio a girare per la stanza come un pazzo, nel frattempo sistemo le poche cose che erano rimaste in disordine, devo ammettere che la nostra stanza è davvero splendente e pulita e poi odora del suo profumo.
Dai, devo pensare velocemente, potrebbe tornare in qualsiasi momento.
Certo che se ci penso sono io quello che viene sempre supportato e che ha bisogno di conforto, infatti ho avuto tante ramanzine da lui e poi per non sentirmi solo indosso sempre le sue cose, per non pensare all'altra sera quando mi ha aiutato a superare la mia più grande paura.

Io per lui cos'ho fatto?

Niente, anzi quando mi ha chiesto aiuto l'ho disprezzato, mi faccio schifo!

Potrei trovare un modo per fargli memorizzare la coreografia, chissà semplificando la sequenza e dandogli qualche imput forse potrebbe essere più facile.
Prendo il mio quaderno e la penna, appena li ho nelle mani mi viene in mente la lettera che avevo scritto
"Oh cazzo, la lettera è ancora nel cassetto in bagno!!" corro in bagno e la trovo sotto a tutte le cianfrusaglie che ho nel cassetto.
"Per fortuna Mattia non l'ha trovata!"
La prendo e mentre torno in camera la rileggo, penso di aver rischiato davvero tanto quel giorno, se fossi uscito avrei fatto uno sbaglio enorme.
Devo a Matti e a quello che noi due siamo, davvero tanto.
Ora è giunto il momento di rendergli il favore.
Prima di sedermi a scrivere, strappo la lettera e la metto nel borsone così domattina la butterò via, ora con un problema in meno posso dedicarmi alla coreografia.
Riesco a creare una sequenza fatta di colori, chissà forse può essere d'aiuto.

Lascio il quaderno sul mio letto e vado a coricarmi in quello di Mattia, stringo il suo cuscino, sento il suo odore, bacio quel guanciale pensando che sia lui.

 𝘉𝘢𝘭𝘭𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘴𝘶𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora