"Tu non mi vuoi dare mai ragione. Lo avevo detto io che un bacetto gli sarebbe scappato. Comunque adesso mi devi raccontare TUTTO, io aspetto. Veloce, grazie" rispose Federica dopo cinque minuti al mio messaggio. "Amo non hai capito niente, non è stato lui a volermi baciare, io l'ho baciato mentre ero in ospedale. Poi vabbè lui ha continuato quindi gli è piaciuto di sicuro"; "Ahhh, envedi qua la timidona. 'No ma non mi piace Damiano, no no', certo come no guarda. Adesso tu mi racconti tutto, e non dire che non hai tempo perché il tempo LO TROVI SEMPRE PER ME"; "Facciamo che oggi alle sei vieni a casa mia e siamo a posto, Damiano mi porta a casa per le cinque. Così finalmente ti racconto tutto e sei felice. Anzi sai cosa, chiamo anche la Matilde, la Sofia e la Cassandra così racconto una volte per tutte e siete felici. Va bene?"; "Va bene allora ci vediamo dopo e ti ripeto: VOGLIO I DETTAGLI, quindi prepara il discorso, ciao amo".
Matilde, Sofia e Cassandra sono tre mie compagne di classe. Sono nate a Roma e le ho conosciute in prima superiore. Giuro, senza di loro non so come farei. Fin dai primi giorni di scuola ci siamo avvicinate e da lì non ci siamo più lasciate. Abbiamo tutte e quattro caratteri molto simili, per questo andiamo sempre d'accordo, tutte sappiamo i segreti delle altre. Il nostro passatempo preferito? Scriverci bigliettini e fare un sacco di gossip durante le ore di lezione, per poi arrivare all'ultima ora esauste, e a volte (anche se ultimamente molto spesso) sembrare ubriache. Ma ubriache LETTERALMENTE. La scuola è difficile e questo è l'unico modo che abbiamo per distrarci un po'. Anche loro, come Federica, conoscevano Damiano. Non eravamo mai usciti tutti e sei insieme, ma avevano avuto l'occasione di parlarci qualche volta.
"Io bho guarda non capisco perché non te ce metti insieme. Cioè, è figo, sa cantare, sa cucinare, saresti a posto per tutta 'a vita" mi diceva sempre Matilde. "Ma lo volete capire che è il mio migliore amico e BASTA"; "Certo, e noi ci dovremmo credere vero? Su dai, lo sappiamo tutte che te piace" continuavano Sofia e Cassandra.
"Buongiorno ragazze, scusate se vi rispondo adesso. Io sto abbastanza bene, nulla di grave. Sono già a casa dall'ospedale. Non vi voglio scrivere un papiro quindi arrivo direttamente al punto. Oggi viene la Federica verso le sei, se volete venire anche voi sarei più che contenta, vi devo raccontare delle cose. Poi mi farebbe piacere, non me la sento di rimanere da sola in questo momento, so che cadrei in depressione" risposi al messaggio che mi avevano mandato sul gruppo che abbiamo in comune su Whatsupp. "Perfetto amo, siamo da te alle sei!" risposero nel giro di cinque minuti.
Appoggiai la testa sulla sponda del divano. Ad un tratto la suoneria del telefono squillò: "Amò so io. Senti sto venendo a casa co' sti qua così te 'i faccio conosce"; "Si si tanto io sono qua che non faccio niente quindi venite pure"; "Dieci minuti e semo lì".
Passarono poco più di dieci minuti e sentii qualcuno che aveva inserito le chiavi nella serratura della porta. Mi alzai, mi sciolsi i capelli che mi ero legata per stare più comoda e vidi entrare quattro ragazzi.
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FOR OUR LOVE - Måneskin [Damiano David]
Teen FictionLo guardai negli occhi, me ne fregai totalmente di tutte le persone che ci stavano osservando, l'importante era essere lì, insieme a lui, con lui. In un attimo assaporai ancora il gusto delle sue labbra, il suo modo di baciare, il suo modo di string...