Il giorno dopo mi svegliai, Damiano dormiva ancora. Lo svegliai dandogli un bacio vicino alla bocca. "Vuoi stare ancora a letto?" gli chiesi sapendo che era sveglio ma che non ne voleva sapere di alzarsi dal letto. "Dai su che oggi devi dare la notizia a tua madre e a tuo fratello" gli dissi. Mi alzai dal letto, ma Damiano non ne voleva sapere di alzarsi. "Damià oh, ti sta chiamando tua madre" gli disse nuovamente portandogli il telefono che aveva poggiato sul comodino la sera scorsa. "Ma che vole a quest'ora?"; "Be' ha ragione, non le hai detto che ti fermavi a dormire qua. Dai su rispondi, sarà in pensiero"; "Vabbè mo rispondo".
"Pronto mà?"; "Damià ma dove sei?" gli disse Rosa. Ero seduta vicino a Damiano e riuscivo a sentire tutto quello che gli diceva sua mamma. "So da Thomas che stanotte avemo dormito qua"; "Dirmelo prima no eh"; "Oh mà, datte na calmata, so qua mica me rubano. Comunque tra poco vengo che te devo dì na cosa. Ok?"; "Va bene non fare troppo tardi però"; "No no fidate, ciao" e chiuse il telefono. "Hai intenzione di dire a tua madre anche di noi due o no?" gli chiesi sedendomi vicino a lui. "Nun 'o so ancora, secondo me è meglio se famo tutto in 'na sola volta"; "Intendi che è meglio se lo diciamo insieme sia a mia madre sia alla tua?; "Secondo me è meglio, poi famo molto prima"; "Io però mi voglio togliere questo peso, se tipo chiediamo per stasera? Così ci mettiamo dentro pure tuo fratello e siamo a posto"; "Dopo chiedo, mo oggi devo andà da Vic che famo 'e ultime prove pe' domani. Ce vieni a vedè alle audizioni vero?"; "Certo che vengo, non ti lascio da solo tranquillo, so che senza di me non ce la faresti mai" gli dissi mettendomi a ridere mentre mi toccavo i capelli nei quali si era formato un nodo.
"Che fai oggi?"; "Non lo so, penso che starò da sola in casa a pensare" risposi senza un minimo di allegria nel discorso. "Anzi no, deve venire Andrea, sai quel mio compagno di classe. Perché devo iniziare a studiare fisica, l'anno scorso non ci ho capito niente e devo dire che lui se la cava, quindi gli ho chiesto se mi spiega un po' meglio alcuni argomenti. Così finalmente posso iniziare a fare i compiti e sopratutto a distrarmi un po', sennò davvero, adesso che anche tu vai via il mio pensiero è sempre su mio padre e questo mi porta a stare solo male"; "Ma sto qua è quel biondino?": "Si dai, l'hai già visto, è già venuto altre volte a casa mia"; "No no fermate, nun me l'hai mai fatto vedé sto qua"; "Allora Damià, QUESTO QUA ha un nome, e poi è un mio amico, anzi, compagno di classe, fine. Lui mi aiuta ed è gentile con me, tutto qua"; "Ma lo sa che sei fidanzata?"; "Ma no, non lo sento da ieri sera, ma ancora non gli ho detto niente"; "Ma quindi che è, ve sentite ogni giorno adesso?"; "No, ogni tanto, quando capita, mi ha detto solo che aveva saputo di mio padre e gli dispiaceva e se avevo bisogno lui, c'era. Io l'ho ringraziato ed è finta qua, non è che se mi sento con uno debba per forza starci insieme"; "Se vabbé ma mo che me na vado, chissà che state a fà voi due da soli"; "Ma che cosa dovremmo fare? No scusa dimmelo, che cosa dovremmo fare di così importante?"; "De sicuro te bacia e poi chissà, magari te porta nel suo bel letto"; "Ma Damiano che problemi ti stai facendo? Io non vado a baciare nessuno e poi lui non è il tipo per queste cose, lo sei più tu semmai rispetto a lui"; "Io mo 'o voglio conoscere, ce parlo io"; "No mica te lo devo presentare. Siamo solo amici, basta, se a te sta cosa non va bene non so cosa dire. Piuttosto che pagare qualcuno per le lezioni fisica chiedo a lui, che problema c'è"; "Il problema c'è, nun me piace che venga a casa tua"; "Bo Damià sei strano, comunque, fai come vuoi. Ormai oggi viene, gli ho già dato la conferma, quindi vedi di fartene una ragione e per favore lavora sul fatto della gelosia. Va bene essere gelosi, ma non come te"; "Ma io nun so geloso, so solo preoccupato che sto tipo te faccia qualcosa di brutto"; "A me non sembra ma vedila come vuoi" gli dissi abbassando il tono della voce. Si alzò dal letto e prese il telefono in mano, si infilò le scarpe ed aprì la porta della camera. "Ciao" mi disse senza nemmeno guardarmi in faccia. "Ciao" gli risposi andando verso la porta.
Sapevo quanto fosse geloso Damiano, doveva tenere sotto controllo TUTTO, ma quando dico tutto, intendo TUTTO DAVVERO. La gelosia è stato quel fattore che ha rotto molti dei rapporti che Damiano aveva instaurato con delle ragazze. C'è stato un periodo, quello dei suoi sedici anni, in cui aveva la fila di ragazze dietro. Ogni settimana cambiava fidanzata, o al massimo ogni due. Cercavo di aiutarlo a superare questo "problema", ma era più forte di lui.
Non volevo avere anche dei problemi con Damiano, sapevo che avere una relazione con lui non sarebbe stato sempre facile. Ha un carattere un po' particolare da alcuni lati e bisogna saperci fare, altrimenti si rischia di litigarci anche tutti i giorni.
Decisi quindi di scrivergli un messaggio, erano passate cinque ore da quando ci eravamo visti. Sapevo che in fondo non era arrabbiato, ma so che il suo orgoglio non gli permetteva di chiamarmi e chiarire.
"Sei già da Vic a fare le prove?" gli chiesi in un messaggio. Trovai la risposta dopo neanche cinque minuti. "Sto andando là a piedi, perché?"; "Ti posso chiamare? Ci metto cinque minuti, giuro"; "Va bene". Feci il numero e cominciai a parlare: "Allora faccio veloce. Intanto ti chiedo scusa, mi sono comportata un po' da stupida forse, però Damià davvero, è solo un compagno di classe, ti fidi di me?"; "Ciecamente"; "Eh allora che problemi ti fai? Amore davvero, mi credi una che si va a baciare ragazzi in giro? Ti giuro che lui è forse il ragazzo più serio che abbia mai conosciuto, non tocca una ragazza nemmeno con un dito e pensa che non ha ancora mai baciato nessuno, quindi non c'è pericolo"; "Vabbè me fido, solo perché sei tu. E scusame per prima, so un po' agitato per domani"; "Ti perdono. Stasera quindi lo diciamo alle nostre mamme?"; "Se te senti pronta, sì"; "Va bé, adesso vai da Vic poi quando torni decidiamo"; "Va bè amò, te amo"; "Anche io" e mise termine alla chiamata.
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FOR OUR LOVE - Måneskin [Damiano David]
Teen FictionLo guardai negli occhi, me ne fregai totalmente di tutte le persone che ci stavano osservando, l'importante era essere lì, insieme a lui, con lui. In un attimo assaporai ancora il gusto delle sue labbra, il suo modo di baciare, il suo modo di string...