La Sunny era salpata da poco, ma Punk Hazard sembrava già un puntino distante in mezzo al mare. La prima tappa della loro avventura nel Nuovo Mondo, sull'Isola degli Uomini Pesce, fu un balsamo per le ferite ancora fresche di Sanji che poté coronare il suo sogno di incontrare delle vere sirene. Ed in seguito anche gli avvenimenti di Punk Hazard lo aiutarono a tenere la mente impegnata, ma adesso era di nuovo solo con i suoi pensieri.
Era in cucina a preparare la cena, e con lui c'era il loro nuovo passeggero: Law era da poco entrato nella stanza chiedendo al cuoco se poteva tenergli compagnia, lui non aveva trovato niente da obiettare e quindi il chirurgo si era seduto al tavolo ad osservare Sanji trafficare con i suoi strumenti. Sanji non si era ancora fatto un'idea precisa sul chirurgo, certo gli era grato di aver salvato la vita del suo capitano dopo la guerra di Marineford, ed ora l'alleanza appena stretta li aveva resi quasi "compagni", ma c'era qualcosa in lui che lo inquietava, forse i suoi occhi che sembrava riuscissero a vedere fino attraverso la carne, o i suoi modi sempre freddi e calcolati, o forse chissà, solo istinto.
Sanji si sentiva gli occhi di Law addosso, come quelli di un cacciatore che studia una preda prima dell'attacco e la cosa gli metteva un po' i brividi.
– Prima, parlando con la navigatrice, ho scoperto che tu vieni dal North Blue, non dall'East come gran parte di questa ciurma. – Chiese il chirurgo con estrema noncuranza.
– Si, sono nato nel North Blue, ma ho vissuto nell'East per gran parte della mia vita prima di unirmi a Rufy e gli altri. – Sanji si chiese cosa gliene potesse importare a Law da dove veniva e continuò a dargli le spalle cucinando una zuppa di pesce dal profumo invitante.
– Anche io vengo dal North, sai? –
– Si, l'avevo sentito dire. – Ma davvero non ha niente di meglio da fare che stare qui a fare conversazione con me? Pensò Sanji.
Ma l'altro continuò imperterrito il suo discorso.
– Da bambino mi ricordo che leggevo un fumetto che si chiamava "Sora: il guerriero dei mari", mi piaceva molto, lo leggevi anche tu? – Qualcosa nel tono di Law lasciò intendere che la sua non voleva essere una conversazione disinteressata.
A Sanji non piacque affatto la piega che prese la conversazione, ma decise che fosse meglio stare al gioco del chirurgo, aprì lo stipetto sopra di lui per prendere le spezie da aggiungere alla zuppa e per prendersi un attimo per pensare alla risposta migliore da dare.
– Si lo leggevo anche io, ma mi stupisco che tu te ne ricordi ancora, è stato una vita fa, se non me lo avessi ricordato te adesso dubito che mi sarebbe più tornato in mente. – Sanji cercò di mantenere un tono di voce il più disinvolto possibile, anche se dentro di lui cominciava ad agitarsi un sospetto terribile.
– Nel corso degli anni sono poi venuto a sapere che c'era un fondo di verità in quel fumetto. Infatti gli avversari di Sora, il Germa 66, pare esistano davvero. Sono un famiglia di crudeli assassini che usano armi tecnologicamente molto avanzate per mettere a ferro e fuoco il North Blue, pare anche che siano considerati alla pari delle famiglie reali. – continuò Law.
– Ma davvero? – Cazzo! Per una frazione di secondo perse il ritmo del coltello sul prezzemolo che stava sminuzzando e sperò che Law non se ne fosse accorto.
– A quanto pare il capofamiglia, nonché Re del Germa, è riuscito a rendere i propri figli come i personaggi dei fumetti che leggevamo da bambini, incredibile no? Però di uno dei suoi quattro figli pare si siano perse le tracce da anni, dicono che sia morto in un incidente in mare. –
Merda! Merda! Merda! Sanji doveva trovare in fretta un modo per chiudere questa assurda conversazione e far cadere nel nulla l'interesse di Law per il Germa. Interruppe la preparazione della zuppa e si girò verso Law mostrandogli l'espressione più indifferente che gli riuscì.
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Le parole non dette
FanfictionSanji e Zoro si amano, ma sono entrambi all'oscuro di quanto in realtà siano profondi i sentimenti che provano l'un l'altro, e complici la paura e la testardaggine, finiranno per allontanarsi fino a perdersi, forse per sempre. Tratto dal secondo cap...