La decisione giusta

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Sono in un letto...? Come ci sono arrivato...? La foresta... Quelle piante... Zoro... Il suo sguardo... La mano...!

Sanji si sveglio e si alzò a sedere di scatto, ma un forte dolore al fianco lo costrinse a ricadere nuovamente a letto.

– Non agitarti così tanto, o ti si riapriranno i punti. –

Girò la testa verso destra e vide Zoro seduto sulla sedia accanto al letto che lo guardava di sottecchi. In un attimo tornò lucido e ricordò tutti gli avvenimenti della sera e della notte precedente e realizzò che in un qualche modo ne erano usciti entrambi indenni, o almeno Zoro. Si volse di nuovo verso il soffitto e portò la mano sinistra, ora bendata, davanti agli occhi.

– La mia mano? – chiese senza mai distogliere lo sguardo dalla fasciatura.

– Chopper dice che non ha subito lesioni profonde e che probabilmente tornerai ad usarla al 100%, ma lo saprà di sicuro solo quando toglierà il bendaggio e comincerai a muoverla. –

Sanji provò ad allargare e stringere le dita, ci riuscì un poco e non senza dolore, poi si portò la mano sugli occhi e li chiuse.

– Cos'è successo dopo che ho perso conoscenza? – chiese continuando a tenere gli occhi chiusi, non voleva incrociare lo sguardo di Zoro.

– Sono riuscito a tirarmi su dal precipizio, le piante ti avevano lasciato lì come esca, non ho abboccato. Me ne sono sbarazzato in fretta, poi ti ho caricato in spalla e ti ho portato alla Sunny, del resto se ne è occupato Chopper... e Trafalgar... –

Sanji notò la lieve inflessione del tono di voce di Zoro nel nominare il chirurgo, ma non vi badò, non era in grado in quel momento di affrontare nessun tipo di discorso con lui.

– Sei riuscito ad uscire da quella foresta tutto da solo? Cos'è successo? Hai battuto la testa cadendo e ti è magicamente comparso il senso dell'orientamento? – il biondo la buttò sullo scherzo, un po' per sdrammatizzare, ma in fondo in fondo sperava di far innervosire lo spadaccino e farlo andare via. Non sapeva perché ci fosse lui lì in infermeria, ma la sua presenza lo metteva a disagio.

– Fai poco lo spiritoso! Sei stato fortunato che abbia trovato subito la via del ritorno! Non voglio neanche pensare a come sarebbe andata se non fossi tornato in tempo! Avevi perso un sacco di sangue e il braccio era viola dal veleno! E la mano... – Zoro si era alzato dalla sedia e aveva urlato quelle parole contro Sanji, che sgranò gli occhi di fronte alla reazione violenta dello spadaccino. – Ho avuto paura... – aggiunse infine Zoro, senza più gridare.

Sanji guardò la persona che aveva di fronte non riuscendo a riconoscere lo Zoro freddo e imperscrutabile delle ultime settimane.

– Scusami. – si sentì in dovere di dire dopo quello sfogo.

Tra i due calò di nuovo il silenzio, Zoro in piedi con le mani appoggiate al letto e lo sguardo basso, Sanji che lo guardava chiedendosi cosa gli stesse succedendo. Fu il verde a riprendere la parola.

– Dobbiamo riprendere il discorso di ieri notte. – disse Zoro una volta calmato e ancora tenendo la testa bassa.

Sanji tornò immediatamente sulle difensive, sperava di non dover più tornare ad affrontare quella situazione, ma evidentemente per l'altro non era così.

– Non c'è niente da riprendere. Ti ho già detto che è un problema mio e che non sono affari tuoi. Il discorso è chiuso. – tagliò corto il cuoco; anche la più piccola parvenza di cordialità se ne era andata da lui.

– Non è chiuso proprio per niente invece! Tu devi ascoltare quello che ti devo dire! – Zoro tornò ad essere collerico e a guardare il biondo.

Le parole non detteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora