Alice, Claudio e Giada

Una quasi routine cap 1

Claudio
Vado a prendere Giada  di corsa, come al solito... voglio venirla a prendere sempre io per avere tempo a disposizione per stare con lei, parlarci... ormai ha quasi quattro anni e comprende tutto... è davvero precoce per la sua età... esce dall asilo alle 1630, torniamo in istituto... che per lei è la stanza dei giochi... e poi andiamo a casa... dove stiamo ancora insieme, cucino... finché non torna Alice.... quella casa che non è più casa mia... perché io ed Alice ci siamo separati tre anni fa... lei non ha superato il mio tradimento, il suo amore si è trasformato in odio... e non sono riuscito a farle cambiare idea, ha perso fiducia in me... è stata dura anche farmi lasciare
Giada da sola... e non posso sgarrare... ho paura che non me la faccia vedere più...
Mentre aspetto cogli altri genitori che lei esca, mi devo liberare dalle avance che le mamme mi fanno, ormai hanno capito che io ed Alice siamo separati e ci provano sfacciatamente.  Noi abbiamo cercato per la bambina di non darlo a vedere, anche se lei ci ha visto sempre separati, che io non dormo con loro, ma da un altra parte.
"Papàaaaaaaaa'"
Esce e mi corre incontro... io la prendo al volo e me la tiro su in braccio...
"Ecco la mia principessa... com' è andata? "
"Tutto bene papà... ho imparato tante cose e mi sono divertita tanto tanto. "
"E dimmi un po',  che hai fatto?"
Cosi inizia a raccontarmi tutto... e ricorda tutto per filo e per segno, è socievole, allegra,  coccolona e tanto empatica... somiglia tanto ad Alice.... purtroppo me la ricorda molto...
Io ho sperato per tanto tempo che mi perdonasse... poi ho capito che era inutile sperare... ormai non sarebbe più successo... specialmente ora... che tra noi c'è  il gelo, niente di niente, parliamo solo per comunicazioni su Giada o per il divorzio... ormai mancano solo le ultime firme, non dovrebbe essere lontano.
All' inizio non facevamo che litigare... io le andavo sempre dietro... per spiegare, farmi perdonare... ma lei mi ha sempre cacciato in malo modo... una guerra.. che poi è diventata guerra fredda... è scappata allontanandomi dalla sua vita... ma per fortuna le hanno fatto capire soprattutto  Amalia che non era giusto non farmi vedere Giada. Io ero distrutto... ci è voluto tempo per riprendermi... ma l ho dovuto fare per Giada, per farla stare serena... questa bambina mi comprende al volo... ogni tanto quando mi vede strano o silenzioso esclama...
"Stai bene papà? "
"Certo ranocchietta... con te sto sempre bene!"
Ed iniziamo una gara di solletico tra noi...

Alice
Ho appena finito un autopsia, sono stanchissima... si è fatto piu tardi del solito, ma sono tranquilla,  giada è col padre... a casa... sta bene con lui... Claudio si è rivelato uno str....o, beh effettivamente lo è sempre stato, ma non credevo mi avrebbe tradito e come è successo ormai non mi interessa più... lui ha giurato e spergiurato che non rifarebbe mai... ma io che ne so? Che ne so se veramente non l ha fatto anche altre volte? Ormai ho perso la fiducia in lui e non è facile riprenderla... starei sempre col pensiero.. di un probabile tradimento... ma come padre devo dire cha anche se all' inizio avevo qualche dubbio... poi mi sono dovuta ricredere, è un padre fantastico... giada con lui è felice... e con lei, lui perde quella aria seria che gli ho sempre visto... e anzi diventa un giocherellone, non dico un bambino ma quasi... mi ricordo quando si metteva con giada sul tappeto a giocare con le costruzioni... l'importante per me è che lei sia serena , per cui la va a prendere lui all'asilo e sta con lei fino a quando io torno a casa. All' inizio lo mandavo via subito, non volevo proprio vederlo, ma piano piano ho capito che la bambina ha bisogno di stare con lui e l ho lasciato rimanere a casa, anche cucinare ed io me ne vado in un altra stanza... lei ha diritto di stare col padre, come lui con lei, anche se mi ha fatto soffrire... e tanto.
Mentre mi cambio con Lara lei mi chiede...
"E la peste?"
"E già col padre a casa."
"Quando lo chiamerai di nuovo Claudio? "
"Guarda che io lo chiamo."
"Bugiarda... ci ho fatto caso sai? Conforti o padre se non str...o. "
"Se lo merita."
"Ormai sono passati quanto? Tre - quattro anni? Io dico che un giorno ti sveglierai e ti renderai conto che è tardi per riprendertelo."
"Io non voglio riprendermelo... e poi tu stessa mi hai detto che aveva fatto schifo. "
"Certo, ma io l ho visto col tempo che è stato male... ha sbagliato,  ma non credo che lo rifaccia."
"Io non voglio rischiare... preferisco stare sola."
"Io credo che ti pentirai.. lui non starà solo per molto."
"Tu sai qualcosa che io non so?"
"Immagino... "
"Vabbè... non voglio sentire niente altro."
"Sei gelosa eh?"
"Per niente... è che non voglio più sapere niente di lui."
Cosi la lascio li dov' è e me ne torno a casa, lei è il mio grillo parlante... ma io gia ho Silvia, che mi basta ed avanza... anche lei mi dice sempre dopo i primi tempi a tirare troppo la corda... con lui. Per non parlare della nonna... secondo lei dovevo perdonare il dottorino... anzi me lo dice ancora, quando ci vediamo. Mi riprometto di non pensarci più,  ormai ci ho messo una pietra sopra... per cui è inutile rinvangare anche solo col pensiero... Claudio è un estraneo... è solo il padre di Giada... e non deve interessarmi se vede altre persone,  anch' io ho un corteggiatore... un nuovo dottore molto simpatico e carino, oltre ad essere dolce e comprensivo... rispettoso dei miei tempi.  Entro a casa e sento un buon odorino... Claudio sta cucinando... è bravo e riesce a far mangiare tutto a Giada, potrebbe viziarla... per portarsela dalla sua parte, ma non lo fa... lei lo adora... saluto la mia birbantella... che mi rende partecipe della sua giornata... mentre lui resta di spalle... è un pezzo di ghiaccio,  un iceberg quando mi vede... e fa bene... più mi sta lontano meglio è... figuriamoci parlarmi.... ma giada non è dello stesso parere... fa una conversazione come una donna adulta... e continua a cercare di farci parlare durante la cena... questa bambina è davvero una peste... sembra che lo faccia apposta... io rispondo a monosillabi, mentre Claudio sorride, ma non con gli occhi...
"Papaaaaà resti a giocare con me sul divano?"
"Non fino a tardi però, eh?"
Ultimamente va via sempre più tardi, tanto che io me ne vado in camera a vedere un film e poi giada mi raggiunge e la metto a letto... ma... mi fa una richiesta che aveva smesso di fare tempo fa preferendo i cartoni animati.
"Papà mi metto a letto tu? Mi racconti la mia favola preferita? "
Lui non risponde subito... mi guarda per chiedermi un assenso, mentre io lavo i piatti... non c è stato bisogno di chiamarmi, mi sono girata nell' istante in cui l ha chiesto... io non sarei propensa... ma lo sguardo supplicante di mia figlia mi spacca il cuore... ed acconsento con la testa... cosi giada abbraccia il padre felice... ma ora ha lo sguardo furbetto...  e con la manina lo porta nella sua camera da letto. Io continuo a sistemare in cucina... e poi accendo la tv per vedere qualcosa... guardo l orologio... è ora che se ne vada... vado in camera e mi affaccio alla porta... mi appoggio perché lei guarda adorante il papà che parla.  E l accarezza la guancia...
"Devo andare tesoro... tu devi dormire..."
"No papaaaaaà resta un altro po'. "
"È tardi Giada altrimenti domani non ti svegli."
"Allora sabato stai finché non mi addormento?"
Allora rispondo io al posto suo...
"Sabato vediamo, ma se tu fai la brava, eh?"
Le sembra una concessione... e scommetto che in questi giorni farà la brava... e ruffiana... ma io voglio che sia felice,  certe volte mi sento in colpa, quando in realtà è lui che dovrebbe sentire in colpa... per quello che ha fatto.

Claudio
Io do' un bacio in fronte alla mia principessa ed esco dalla stanza dopo che le ho rimboccato le coperte... non ringrazio Alice,  forse dovrei farlo, ma sono stanco di starle dietro, di pregarla... le rivolgo un occhiata distratta... meglio che non la guardo... è sempre cosi bella... la mia sacrofano... no... non è più la mia sacrofano... per colpa mia... ma me l' ha fatta pagare veramente cara... la saluto chiudendo la porta dietro me... tanto ci rivedremo domani di nuovo qui, in istituto ci evitiamo cordialmente.