Capitolo 11: Amici

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"Andy... che ci fai qui?".

Il ragazzo fa qualche passo in avanti "Ho saputo che eri di nuovo in giro ed ero certo che saresti venuto qui... è un po' che non ci si vede".

Angel lo guarda con gli occhi ricolmi di emozione, lucidi e umidi, le labbra contratte e le sopracciglia mezze aggrottate "Sì, beh, immagino di sì...".

Il ragazzo più alto continua ad avvicinarsi lentamente al suo amico, ora squadrandolo da cima a fondo, soffermandosi in fine sui suoi occhi.

"Sono cambiate un bel po' di cose da allora, non è vero?".

Angel si passa una mano sul volto per asciugarsi le lacrime che iniziano a sgorgare "Già..." inizia quasi singhiozzando "Sei diventato un normie, vedo".

Sul volto di Andy compare subito un sorriso sincero che in pochi istanti contagia anche il ragazzo dai capelli fucsia "Ho solo tagliato i capelli, sai, per lavorare", Angel fa una smorfia "E quella barba?", "È una lunga storia...".

Arrivato davanti all'altro, Andy abbraccia il suo amico ritrovato dopo così tanto tempo, stringendolo appoggia la testa sulla sua spalla e gli dice "Da quella sera ho pensato a te in continuazione, mi dispiace tanto per come sono andate le cose e..." Angel lo interrompe ricambiando quell'abbraccio e stringendolo forte.

I due rimangono qualche secondo in silenzio stretti l'uno all'altro prima di separarsi di nuovo.

"Sono tornato qui perché non riesco a superare questa storia... non importa quanto ci provi, la riabilitazione, non serve a nulla, immagino che fin quando questa storia non sarà finita non sarò mai davvero libero di andare avanti e vivere la mia vita" dice Angel.

Andy rivolge il suo sguardo al pavimento, sospirando "Lo so e mi dispiace di non esserci stato per te, pensavo non volessi vedermi, così ho lasciato perdere tutta questa roba e mi sono dedicato ad altro, ho completamente dimenticato tutto e tutti, ma quando oggi si è iniziato a dire che eri tornato non ho potuto fare a meno di venire qui...".

Angel sorride, poi supera l'altro avvicinandosi all'uscita "Beh, forse venire qui è servito a questo, quindi ora possiamo anche andarcene, non pensi?".

I due lasciano quel luogo che per tanto tempo aveva ospitato la combriccola di amici, in numerosissimi momenti divertenti, altri tristi, a volte qualche litigio, ma sempre frammenti importanti della memoria dei cinque, ormai un covo di fantasmi dal passato.

Angel rivolge un ultimo sguardo a quella stanza, sentendo ancora chiaramente gli echi di tante risate, prima di richiudere definitivamente la porta che presto sarà ricoperta delle foglie cadute degli alberi e svanirà in quello stesso bosco nel quale era magicamente apparsa anni prima.

Il duo si incammina per il bosco, calpestando rumorosamente le foglie che ne compongono il tappeto.

Andy non può far a meno di osservare gli occhi del suo amico, i quali hanno cambiato colore dall'ultima volta che li ha visti, Angel nota presto la cosa e Andy distoglie velocemente lo sguardo.

"Dopo il disastro che ho combinato alla tenuta dei Chestnut, ho deciso di non mettere più in pericolo nessun altro" inizia a parlare il ragazzo gracile "Ho deciso di occuparmi da solo della faccenda e questo mi ha spinto a usare sempre di più quel liquido viola trovato in laboratorio" Andy lo guarda con occhi tristi.

"Più ne facevo uso e più mi sembrava di averne bisogno, non riuscivo più a smettere, ho iniziato ad assumerlo anche quando non era necessario, anche quando non stavo cercando di scoprire nulla" lo sguardo di Andy si incupisce ancora.

"Alla fine non so a cosa sia servito tutto ciò..." conclude il giovane, il suo amico gli mette una mano sulla spalla "Mi dispiace di non averti aiutato, io..." ma Angel la scansa "Eppure una cosa l'ho capita".

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