»Capitolo 1«

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@Brittence: "@NiallOfficial Marry Christmas love, all I want for Christmas is you."

«Brittany! Vuoi degnarti di mangiare con noi e lasciare quel telefono nell'altra stanza?» mi rimproverò mia madre; sbuffando mi alzai, sistemai il mio scomodissimo vestito beige e feci un sorriso di scuse a tutti gli invitati.

@Brittence: "@NiallOfficial Salvami Niall ti prego, sarà uno dei peggior Natali di SEEEMPRE."

Il pranzo di Natale era il pranzo che più odiavo, era l'unico giorno in cui eravamo tutti riuniti, e per tutti intendo tutta la mia famiglia: mamma e papà, le zie e gli zii, i cugini nonni e nipoti; costretta ad indossare un vestito scomodissimo con gioielli altrettanto costosi e scomodi.
L'unico giorno dove i miei genitori: mia madre avvocato politico dello stato di Washington e mio padre marine degli Stati Uniti d'America si riunivano insieme, ma non sempre.
Quest'anno infatti mio padre era in missione speciale in qualche luogo di guerra e avevo molta paura di perderlo, ci eravamo sentiti il giorno prima via Skype augurandoci il buon Natale.
Mia madre credo sia la donna più antipatica di tutto l'intero sistema solare, è tutta regole, schemi, leggi e appunti; il suo lavoro le si addice perfettamente.
Lasciai il cellulare sul tavolo in soggiorno, non prima di aver scritto un ultimo tweet a Niall.

@Brittence: "@NiallOfficial vado a mangiare, odio questi pranzi di famiglia."

Nella mia vita non ero mai stata decisa sui miei gusti, le cose che amavo e che odiavo, ma di una cosa ero sicura: One Direction.
Da sempre innamorata del Regno Unito e dalla musica inglese, scoprii la boyband dopo una lunghissima catena di "Hai sentito questa nuova canzone?" "Sai di chi è?" da parte di tutti gli alunni della scuola; poi scoprii che era Gotta be you e da lì diventai una malata di One Direction. In effetti non ricordo il colore della parete di camera mia, ricordo solo poster.
Niall era dei cinque colui che amavo di più in assoluto e non perdevo mai occasione per scrivergli un tweet, così, per ricordargli della mia esistenza.
«Mamma, potrei cortesemente salire in camera mia? Non ho più fame. » chiesi cinque esatti minuti dopo essere ritornata a tavola, mi incenerì con lo sguardo.
«Non se ne parla. Rimani qua.»
Mio nonno, dall'altro lato dell'oceanico tavolo rise.
«Suvvia, Karol è una bambina! Lasciala andare, questi pranzi la annoieranno molto.»
Tenendo conto che avevo diciotto, quasi diciannove, anni mi sarei dovuta offendere per l'affermazione iniziale di mio nonno, ma mai prima d'allora gli fui più grata; mi stava parando il culo!
Sorrisi ampiamente verso di lui che ricambiò con un occhiolino e approfittai del silenzio di mia madre per sgattaiolare nella mia camera.

Mi levai di dosso l'opprimente vestito per infilarmi una felpa e dei pantaloni della tuta, prima di buttarmi a peso morto sul letto.
Il copriletto accanto a me vibrò, da lì presi il cellulare e controllai le notifiche.

@NiallOfficial: "Buon Natale a tutti, vi amo. Spero in festeggiamenti stupendi per voi."
02:53PM - 25 dic

@Brittence: "@NiallOfficial Buon Natale a te amore, spero che il tuo Natale sia migliore del mio."
02:54PM - 25 dic

Bloccai il cellulare decisa a farmi una dormita ma il cellulare vibrò di nuovo. «Cazzo.» Imprecai prima di spostare la mia faccia spiaccicata sul cuscino per vedere le notifiche.

"@niallboy93 ha iniziato a seguirti."

«Evviva» dissi distrattamente prima di seguirlo a mia volta; prima regola di Brittany: "Segui tutti quelli che ti seguono su twitter perché se non ricambi poi ti unfollowano con l'app."
Non mi disturbai a bloccare il telefono o a spostarlo dalla mia mano perché un esatto secondo dopo che schiacciai la faccia al cuscino quello vibrò ancora.

DM FROM @niallboy93:
"Ehy piccola, grazie per il follow ;)"

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SALVEEE ECCO UNA NUOVA MIA FANFICTION, E' SOLO L'INIZIO QUINDI NON SALTATE A CONCLUSIONI AFFRETTATE, MI ANNOIAVO E ALLOA BOOOM, IDEA, SCRIVIAMO QUESTA MERDINA HAHAHAH

PS: Capitolo microscopico perchè è solo l'inizio lol

Fatemi sapere com'è hahaha

Kat;

Twitter's fault. » N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora