»Capitolo 10«

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Il giorno dopo i miei seguaci erano aumentati di quasi 10 mila persone, non volevo tutta quella fama, non volevo che la gente mi insultasse senza nemmeno conoscermi, solo perché sarei potuta essere la ragazza di Niall, cosa non vera.

«Ti giuro Niall, già non ce la faccio più.» mi buttai sbuffando sul puff e il ragazzo mi guardò compassionevole.

Aveva mantenuto la promessa, alloggiavamo allo stesso hotel, solo che lui al piano attico insieme agli altri e io al misero terzo piano insieme a Rebecca, ci sarebbe comunque costato tutti i nostri risparmi; aveva mantenuto la promessa e ora lui era nella camera mia e di Rebecca a guardarmi sprofondare in una poltrona più simile ad un blob cannibale.

«Piccola, mi dispiace così tanto, non ne hai idea, pensavo che le fan non l'avrebbero presa così male.» era così mortificato, mi dispiaceva un sacco.

«Non importa Nì, l'unica cosa che mi da fastidio è che non siamo nemmeno fidanzati e dicono queste stronzate, non oso immaginare se fossi davvero la tua fidanzata!» mi misi le mani sul viso pensando all'idea di essere la sua ragazza e Niall sorridendo allargò le braccia per darmi un abbraccio. Cercai di liberarmi dal Blob malefico divincolandomi come una stupida, ma invano; il ragazzo scoppiò a ridere e sbuffai seccata.

«Poltrona del cazzo.» Niall mi tese una mano e la afferrai per evitare altre figure di merda, magari che dopo essermi liberata gli sarei caduta addosso, cosa che in effetti poi successe per volontà sua perché mi tirò addosso a lui e mi abbracciò.

«Beh, quindi che si fa?» mi chiese lui ancora nell'abbraccio. "fosse per me rimarrei così tutto il giorno"

«Non so, usciamo?» alzai di poco lo sguardo verso di lui, era una decina di centimetri più alto di me e se lui abbassava e io alzavo la testa i nostri nasi si sfioravano. Arrossii e mi staccai per andare a prendere una bottiglietta d'acqua dal frigo-bar, magari sarei tornata al mio colore naturale.

«Uscire? E dove?» domandò alzando di poco la voce per farsi sentire dall'altra stanza.

«Ovunque e nessun posto.» dissi con un alzata di spalle, andai nella stanza di prima bevendo l'acqua. Fece un sorriso così grande che mi mancò il respiro.

«Posso scegliere io per lei, principessa Brittany?» prese la mia mano e ne baciò il dorso, lo guardai così incantata che rise ancora, allora risi anche io.

Questo ragazzo aveva una dote speciale, faceva sentire tutti a casa, come se ci conoscessimo da una vita, come se lui fosse un normale ragazzo in cerca di amicizie. E forse lui era davvero così, la sua vera personalità repressa dalla figura che i media gli avevano dato, era un semplice ragazzo che oltre ad altri quattro ragazzi come lui non aveva altro che amici che gli giravano intorno per il nome che aveva, ogni volta aveva una grande domanda in testa "Questa persona mi ama perché sono "Il cantante dei One Direction ricco e famoso" o perché sono "Niall Horan il semplice ragazzo di Mullingar"? e raramente si trovava nella situazione di poter affermare la seconda scelta.

Come lui aveva promesso di esserci per me, io ci sarei stato per lui, in qualunque occasione e non l'avrei mai deluso.

«Qualunque posto andrà bene, principe Niall.» Feci un inchino fingendo di tenere la stoffa di una gonna e lui ridacchiò di gusto.

«Lascia fare a me, ti stupirò.» non obiettai e sorridendo ancora andai a prendere la mia giacca di pelle nera.

Rebecca era uscita con una sua amica d'infanzia che non vedeva da tempo e che si era trasferita da quelle parti da molto e mi aveva avvertito che sarebbe rimasta a pranzo fuori, così non lasciai alcun bigliettino, d'altronde erano solo le undici del mattino e di certo non avremmo pranzato insieme, aveva l'ultima data a Washington quella sera, ma non volevo pensarci, non volevo pensare che tra meno di ventiquattro ore saremmo tornati a sentirci solo attraverso un cellulare, chissà poi se lui ora, dopo avermi visto dal vivo, mi avrebbe voluto scrivere ancora.

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