𝑷𝑹𝑶𝑩𝑳𝑬𝑴𝑺

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"riprovate questo passo" sentenziò la donna
come se riprovarlo potesse cambiare la mia caduta, vecchia.
inutile dire che riprovammo, e di nuovo la mia schiena andò a sbattere violentemente contro il pavimento in legno.
"coglione" sbottai, mi fissò, occhi spenti, sguardo severo e freddo, nessuna espressione sulle sue labbra. Stesso modo in cui mi guardò il primo giorno, i brividi.
"Lee, hwang, credo che abbiate un po'di cose da chiarire, andate fuori per favore" commentò la donna "non ho nulla da chiarire con lui"borbottai "Lee meno chiacchiere!andate fuori" mi riprese
andai fuori dalla sala soltanto per non andare in presidenza, io non dovevo dirgli nulla a quell'odiota.
"di cosa dobbiamo parlare?" domandò quasi sbuffando mentre si appoggiava al muro incorniciando le braccia
"non ho nulla da dirti" sentenziai
"io nemmeno. Hai mangiato in questi giorni? Jake mi ha detto tutto?" domandò
"che c'è? ora ti interessa di me? sei sparito con la frase 'sistemerò le cose' ma non l'hai fatto, e ora mi chiede mi se ho mangiato? ma fammi il piacere" sbottai nervoso
"pensi di essere stato male solo tu? amplia la vista felix, pensi solo a te stesso!"
"ah penso solo a me stesso?  bhe quando mi hai scaraventato a terra non mi hai dato una mano" puntualizzai
"seriamente credi che io l'abbia fatto apposta? secondo te mi diverte vedere che ti fai male?" domandò come se fosse la domanda più ovvia del mondo
"non lo so, ma di sicuro non mi hai aiutato" ribadì  "smettila di comportarti così"
"come mi comporto Felix? dimmelo perché veramente non riesco a capirlo" disse
"mi illudi, tuo padre tenta di uccidermi, sparisci continuando ad illudermi, dopo un mese torni al college e ti comporti come se nulla fosse mai successo" spiegai, stavo per piangere, non rispose
"smettila di stare zitto, spiegami"
"te lo spiegherò, non ora, non adesso. buona giornata Felix" commentò rientrando nella sala. tanto anche questa discussione per lui andrà persa, come tutto il resto

𝘯𝘰𝘯 𝘰𝘳𝘢, 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘥𝘦𝘴𝘴𝘰

non sarà mai ora, e non sarà mai adesso.
Non sarà mai 'noi'.
non seguí le lezioni, non avevo voglia, preferivo studiare economia aziendale.
Non volevo starmene in camera, così decisi di studiare sul tavolo della cucina era più confortevole.
la porta d'ingresso si aprì, era Jake
"ehi jakie!" lo salutai sorridente "ciao lix"
"oh! che bel sorriso! che cosa è successo?" domandai vendendolo arrossire a quella domanda, si avvicinò sedendosi accanto a me in quel tavolo color bianco.
"questa mattina si teneva la sua gara e mi aveva invitato. Dopo la sua esibizione dal pubblico vennero lanciati i regali e lui ha accettato il mio peluche!" esclamò euforico
sembrava una di quelle ragazzine prese con la loro prima cotta al liceo.
"e dopo l'esibizione, ho aspettato che si cambiasse e non appena finì venne ad abbracciarmi!" continuò, gli presi le mani sorridendo "Jake" lo chiamai
"Felix" rispose
"ti prometto..." cominciai ma fui interrotto da hyunjin che entrò nel dormitorio, ci guardò, scaraventò a terra il suo zaino e corse in camera, sembrava arrabbiato

guardai Jake confuso, intimandogli che ci avrei parlato dato che aveva capito a sua reazione. Entrai nella sua stanza.
"Felix esci" sentenziò non guardandomi negli occhi "hyunjin ti prego" lo richiamai sentendo poi la presenza di Jake accanto a me
"Felix, per favore esci dalla mia stanza!" sbottò."hyun..." non terminai la frase, sbattè le mani sulla scrivania dove era seduto
"adesso basta!" urlò, non mi spaventai del suo tono di voce ma dai suoi occhi, che divennero rossi e ritirarono dopo qualche secondo al solito colore verde.

𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘢𝘻𝘻𝘰...

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SEUNGMIN IN THE BUILDING

𝐃𝐚𝐧𝐜𝐞 𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐌𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora