21. Divisi (Esteban pov)

75 4 0
                                    

21. Divisi

(Esteban pov)
Mi ricordo di un episodio in particolare della mia infanzia: ero ancora bambino, ancora più timido di adesso e gli occhiali che mi occupavano tutto il viso. Come al solito, mi ero incantato davanti alla visione della bambina con le lunghe trecce nere che avevo accanto. Avrei voluto parlarle ma mi riusciva impossibile: ero come senza voce ogni volta che mi era vicino. E lei, sentendosi osservata, mi aveva guardato dapprima perplessa e poi con disgusto, aveva sbuffato una risata e si era rigirata come prima.

Questa scena può descrivere perfettamente il mio rapporto con Lea. 

Ho sempre avuto un debole per lei.

Non gliel'ho mai confessato perché ormai avevo rovinato tutto con la mia timidezza. E poi , andiamo, le facevo evidentemente schifo! Era troppo per uno come me, con l'autostima sotto terra e maldestro. Poi però sono cominciati gli scherzi, le cattiverie ingiustificate da parte sua. Da alcune sue azioni sono rimasto molto ferito, soprattutto quando mi ha dato del fallito davanti a tutta la classe, soltanto perché avevo fatto cadere il suo telefono per sbaglio. Sembrerà un fatto da poco: fa male quando la ragazza che ti piace pensa il peggio di te. Da quel momento in poi ho cominciato a rispondere alle sue provocazioni,ad odiarla con la stessa intensità. Ma era un odio più che fittizio.

Avrei voluto solo che Lea mi vedesse per quello che ero e mi apprezzasse. Ma sembrava che dovesse andare solo peggio. Cominciarono così anche i pianti, le frustrazioni che ho tenuto per me per tanti anni.

Gli unici con cui ho avuto il coraggio di confidarmi sono Matteo, Micheal e Jennifer.

Sí, proprio lei. Quando eravamo solo amici ne abbiamo parlato tanto. Lei mi ha fatto capire che dovevo stare con qualcuno che mi avrebbe trattato bene . Un lumicino di speranza si era acceso in me: pensavo che saremmo stati perfetti e che io mi sarei dimenticata di Lea, che sarei stato felice. E infatti all'inizio lo ero: siamo comunque davvero compatibili su molti aspetti.

Poi però è accaduto quello che non doveva: Lea è entrata nel nostro gruppo. Jennifer è diventata possessiva e io ho constatato che il mio sentimento per la mora , invece che svanire, stava crescendo ogni giorno. Ci siamo conosciuti piano piano, con il piacere tipico di un pirata che apre il forziere con cautela, per vedere il tesoro che vi è dentro. E che tesoro: l'anima di Lea è la più bella che abbia trovato. Nonostante sia lunatica e logorroica, lei è sensibile, altruista e dolce. Non mi immaginavo niente di simile in lei... non volevo perderla per nulla al mondo. Tutto infatti, nonostante qualche litigio qua e là, procedeva bene.
Ma come ben si sa, la verità viene sempre fuori , prima o poi. In questo caso? Nel modo peggiore .

Non fraintendetemi, quel bacio è stato indescrivibile . Ci penso sempre e...mi rende vulnerabile. Mi sento come se stessi scoprendo per la prima volta quanto possono essere intense le mie emozioni.

La mia vita mi è sempre andata bene: niente di troppo stravagante, nessun litigio. Tranquilla, insomma. Ma poi tutto si è ribaltato improvvisamente: il collegio mi ha portato notorietà, sicuramente. Ma Lea mi ha insegnato cosa significa vivere . E vivere comporta paura, sofferenza, rabbia. Insomma, sentire. Non solo esistere passivamente come avevo sempre fatto.

So di amarla ma lei? Potrebbe essere stato un errore. Per questo non mi vuole più vedere. Eppure... quel bacio sembrava così vero, desiderato da entrambi. 
I pensieri mi rimbalzano in testa come tante palline da flipper. Passano da Lea, a Jennifer, fino ad arrivare... a Nix.

Quella coniglietta che ci aveva uniti così tanto. Ora non la potrò più vedere e questo mi provoca ancora più angoscia. Sento che anche l'ultimo fattore che ci teneva uniti mi sia stato sfilato dalle mani . Una sola lacrima sul mio viso la reclama . Ma poi ricaccio indietro il dolore perché so di meritarmi quello che mi sta capitando: se non avessi perso il controllo, adesso ce l'avrei ancora tra le braccia, sia Lea che Nix.

Ghiaccioli // Esteban Frigerio//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora