15. La Cosa Giusta

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15. La Cosa Giusta

Quando ci stacchiamo, apro gli occhi lentamente e trovo Gabriele già con i suoi aperti. È tutto immobile intorno a noi, nemmeno una mosca. Ci guardiamo e... scoppiamo a ridere.

"Scusami". Dico io quasi in lacrime dalle risate.
"No, scusami tu. Siamo davvero due idioti".
"Dici"? Gli domando sarcasticamente mentre mi faccio forza con le braccia per alzarmi.
"Sapevo già dall'inizio che questo appuntamento sarebbe stato un fiasco. E di certo non per te, perché sei meravigliosa ma per motivi che... non avevo previsto ecco".

"Mhhh... e questo motivi potrebbero corrispondere a una bionda di nome Giulia Mannucci"?  De  Chiara sgrana gli occhi :
"Beh...io ecco"- va visibilmente in panico e io lo fermo subito:
"Hey hey hey... Ga sta tranquillo. Non c'è l'ho con te, queste cose non si possono evitare. L'amore non è a comando ed è stato meglio averlo capito al primo appuntamento.
Forse se non avessi avuto i problemi che ho  attualmente, sarebbe andata a finire diversamente. Ma sono contenta che tu abbia trovato qualcuno che ti meriti veramente. Perché io non  sento di meritarti ".

" Dopo queste parole posso dire con certezza  che sono io che non ti merito, non il contrario ". Mi prende la mano e mi regala un sorriso bellissimo :

" Allora, sono curiosa. Che cosa succede tra te e Giulia "?
" È... complicato ".
" Oh, mi piacciono le cose complicate". Ammicco e provoco la sua risata.
"Quando ci siamo conosciuti al giardino botatnico ci siamo trovati subito in sintonia. Lei è così simpatica e alla mano. Abbiamo cominciato a scriverci la sera stessa ed è nato un bel rapporto d'amicizia o almeno così pensavo. È da una settimana che litighiamo, senza motivo ".

Oh cazzo se il motivo c'è, pensa la mia vicina interiore.
" Io ci sto male. Il suo comportamento da ragazzina mi manda fuori di testa a volte ".
" Sei sicuro che sia solo il suo atteggiamento a mandarti fuori di testa "?
Lui mi squadra accigliato non comprendendomi. Ma perché ai ragazzi bisogna sempre spiegare tutto?
Mi sbatto una mano in fronte e mimo un pianto :

" Secondo me ti piace ".
" Non è vero ". Cerca di fare il sostenuto ma è arrossito fino alla punta dei piedi.
"Certo, e io non mi limonerei mai Michael Clifford".
Lui mi guarda basito.

"Beh che c'è, non dovevamo dirci cazzate a vicenda no? Guarda che hai cominciato tu eh".

"Ok ok" mi interrompe. Sorride"hai ragione, mi piace e anche tanto ".
Io esulto interiormente e anche esteriormente.
" Ma non credo che la cosa sia ricambiata, basta vedere come mi sta trattando negli ultimi giorni ".
Sentendo queste parole mi spunta un sorriso sadico. Lui nota la mia espressione.

" Lea che cazz"-
"Tu le piaci, te lo dico io che la conosco".
"Non ne sono sicuro"...
"E io invece dico di sí. Te lo dimostrerò, ho un piano". Faccio combaciare le mie mani e lui mi guarda nello stesso tempo spaventato e curioso:

"Mi devo fidare? Allora mi fido".
"Bravo bimbo, ora ti dico cosa ho in mente".

E che  il piano abbia inizio.

                             * * *

"Mi sto cominciando a pentire di averti dato retta".
"Zitto e cammina". Lo trascino letteralmente per la via della casa di Giulia , poi gli indico un luogo dove può nascondersi.
"Andrà tutto bene, parola di Lea Brunori". Mi metto una mano sul cuore. Lui mi sorride :
"Grazie Lea, sei davvero un'amica".

È strano sentirsi dire queste parole da lui, ma in un certo senso mi sento più serena. Credo che io e lui siamo fatti per essere amici e non altro. Soprattutto perché lui ha trovato la persona giusta per lui.

Ghiaccioli // Esteban Frigerio//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora