~CAPITOLO 15: CONOSCERSI~

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"Odio chi mi impone le cose" sbuffò Draco riprendendo il Firewhisky.

"Per questa sera farai un eccezione!" rispose Hermione riprendendo la bottiglia.

Draco si rabbuiò immediatamente, come se un pensiero avesse offuscato ogni parte di lui. Hermione se ne accorse subito.

"Ho toccato un tasto dolente..." constató ridandogli la bottiglia.

Draco le sorrise, versando da bere ad entrambi.

"Nulla di importante".

"Andiamo, Malfoy... per questa notte puoi essere sincero".

"Vuoi che ti racconi tutta la mia vita?"

"Se vuoi parlarne ti ascolto..."

"Salazar, Granger... tu e il tuo cuore da Grifondoro!"

Draco si alzò dal divano, cercando di evitare lo sguardo inquisitore della ragazza.

"Siamo la casata migliore in fondo" provó a dire Hermione per sdrammatizzare.

"Questa è una tua opinione!"

"Stai cambiando discorso, Malfoy..."

"Fottiti, Granger!"

Ci fu una pausa. Entrambi si guardarono.
Hermione si alzò e andò vicino al ragazzo.

"Senti i fuochi?" gli chiese voltandosi verso l'ampia finestra.

Draco sembró calmarsi, ascoltando il rumore proveniente dall'esterno: era vero. Le porse una mano.

"Vieni con me".

Hermione titubó: Draco le stava porgendo la sua mano. Era sul punto di fare qualche battuta, di stuzzicarlo: lui, Serpeverde purosangue, che si abbasava a chiedere la mano a lei, Mezzosangue Grifondoro.

Decise peró di trattenersi. Era un'occasione unica. Avrebbero avuto tempo di parlare. Prese la mano del ragazzo e si diresse con lui sul balcone.

Hermione si sporse il più possibile, guardando estasiata le incredibili luci che si creavano in cielo.

"È bellissimo!"

Draco la guardó: nonostante fosse lei, Hermione Granger, in quel momento sembrava ai suoi occhi la cosa più bella e vera che esistesse. Non capiva cosa quella notte gli stesse provocando: forse si stava solo permettendo di essere sincero con se stesso.

Sorrise, perdendosi nelle movenze di lei. Guardó il cielo, chiuse gli occhi, beandosi di quella sensazione.

"È bellissimo" sussurrò quel poco che bastasse perché Hermione lo sentisse.

La ragazza subito lo guardó e, per la prima volta, si perse ad osservarlo.
Sembrava cosí rilassato, i suoi tratti erano distesi, il suo volto leggero. Era molto diverso dal solito sguardo contratto e teso che aveva. Sembrava rilassato, in balìa dei suoi pensieri.
Hermione sorrise. Si sentiva più a suo agio sapendolo così. Tornó a guardare l'orizzonte.

"Pensi che ci possano vedere?"

"Chi?" rispose Draco.

"I nostri compagni o... dei professori... fra il mio vestito e... beh, tu... siamo riconoscibili".

"Siamo troppo in alto... e poi sono tutti impegnati a scambiarsi effusioni".

Hermione si fece bastare quella risposta e continuó a guardare lo spettacolo in silenzio.

Mentre i fuochi d'artificio continuavano ad impazzare, Draco prese coraggio. Sentiva di volerle parlare, confidarsi.

"Sai chi è mio padre".

LASCIA CHE SIA || PREQUEL || DRAMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora