Capitolo Quattordici

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Rimasi fuori dagli spogliatoi di Quidditch, battendo il piede con impazienza mentre aspettavo che Draco uscisse.

Alla fine i ragazzi cominciarono a uscire, ancora in uniforme da Quidditch e chiacchierando tra loro. Draco uscì per ultimo, ovviamente, parlando con i suoi compagni Serpeverde.

Il suo sguardo incrociò il mio quasi istantaneamente e vidi i suoi occhi roteare nella parte posteriore della sua testa. Continuò a camminare, rifiutandosi di notare che correvo per raggiungerlo.

"Draco!" dissi severamente, camminando accanto a lui. Mi guardò rapidamente prima di continuare a parlare con i suoi amici, usando le sue lunghe gambe per allontanarsi da me.

"Draco!" ripetei ancora una volta, continuando a corrergli dietro e faticando a tenere il passo. Continuai a pronunciare il suo nome ancora una volta, solo per essere continuamente ignorata. Non ebbi altra scelta che afferrare la parte posteriore della sua maglia, quando fui in grado di farlo, e tirarlo delicatamente indietro.

Il suo corpo indietreggiò mentre lo facevo e presto si trovò faccia a faccia con me.

"Che ca-"

"Dobbiamo parlare" lo interruppi velocemente, incrociando le braccia e guardandolo severamente. Mi fissò con aria assente per qualche secondo, prima di guardarsi intorno e osservare la congregazione di ragazzi che lo osservavano. Draco sospirò dopo alcuni istanti e mi afferrò per un braccio prima di trascinarmi in una zona più riservata.

La sua presa era stretta e mi trascinava con facilità, non potevo fare a meno di ammirare la sua forza. Stava bene nella sua uniforme da quidditch e al momento irradiava un odore di muschio.

"Vai avanti allora" ringhiò duramente Draco, "Parla".

"Non usare questo tono con me, Malfoy" dissi colpendolo al petto, facendo diventare il suo viso rosso di rabbia.

"Fossi in te starei attenta alla lingua" sputò, afferrandomi il polso. Immediatamente lo strappai fuori dalla sua presa e incrociai le braccia ancora una volta.

"Cosa vuoi fare? Bloccarmi di nuovo?" Replicai rapidamente con un sorrisetto stampato sul viso. Aprì la bocca per parlare, ma la richiuse quando non ebbe nulla da replicare. Draco sospirò tra sé e sé e chiuse gli occhi, come se stesse riflettendo su qualcosa.

"Sei stata una vera stronza ieri sera, Aurora" disse Draco piano, con gli occhi ancora chiusi. Ammirai il modo in cui le sue ciglia ricadevano sulla sua guancia.

"E tu non mi parli, Draco" risposi, copiando il suo tono dolce. D'impulso gli afferrai la mano e gliela accarezzai dolcemente.

"Cosa siamo noi?" sussurrai, abbassando lo sguardo sul pavimento e rifiutandomi di incontrare i suoi occhi. Ci fu un silenzio per qualche istante, finché Draco finalmente parlò.

"Quello che tu vuoi che siamo" alzai lo guardo su di lui appena parlò, i suoi occhi scrutavano lentamente il mio viso alla ricerca di un'espressione. Invece mi avvicinai e gli avvolsi il collo, appoggiando il viso sulla sua spalla e respirando la sua colonia.

"Voglio continuare quello che stiamo facendo, Draco. Ma voglio che tu mi parli al di fuori dei messaggi" dissi, allontanando il viso da lui e guardandolo negli occhi. Una vola finito di parlare, appoggiai la fronte contro la sua, le nostre labbra quasi si toccavano.

"Allora, ti va di uscire? Come fidanzati?" sussurrò Draco, il suo respiro caldo mi colpì le labbra.

"No, non è quello che intendevo" dissi velocemente. Mi accolse con un'espressione delusa e un morbido "oh".

"Vediamo solo come va, va bene?" dissi dolcemente, per essere accolta da un cenno di Draco.

-

Draco: ehi

Aurora: ehi

Draco: stai bene?

Aurora: sono un po' arrabbiata, quindi vado a letto

Aurora: buonanotte draco

Draco: pensi che ti lascerò andare a letto arrabbiata?

Draco: sei divertente baby

Draco: dove sono le stanze dei prefetti Grifondoro?

Aurora: draco no

Draco: non importa

Sospirai, spegnendo il telefono e sdraiandomi sul letto. Cercai di dormire e di non pensare a lui, ma era difficile.

La porta si aprì poco dopo e non mi preoccupai di discutere con Draco, lo lasciai entrare. Si infilò di soppiatto nel letto e mi cinse la vita con un braccio.

Mi avvicinai automaticamente a lui, finché non fui completamente avvolta dal suo calore e le sue braccia mi avvolsero strettamente. La sua testa si posò sopra la mia e mi diede un lento bacio sul capo, finché ci addormentammo entrambi, trovando conforto l'uno nell'altro.

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