1- Un mondo dentro da scoprire.

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RUTH

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RUTH

Eliza Hill sembrava l'incarnazione di un angelo con quei occhi color nocciola e le gambe chilometriche, ma con quella lingua tagliente e la fronte corrucciata, si avvicinava molto di più al diavolo.

«Perché?» borbottò.

Guardai il suo vestito nero, le gambe coperte da uno strato sottile di collant e le scarpe con il tacco. Solo un misero cardigan a coprirle le spalle nude.

«Lo sai che non mi piace molto uscire.»

Eliza spostò i capelli neri che le arrivavano all'altezza delle spalle dietro le orecchie. «Non giudico, ma è deprimente.»

«Stai giudicando» le feci notare.

Eliza roteò gli occhi al cielo, gesto che reputavo fosse il suo preferito da quante volte lo faceva al giorno. «Stai sprecando i tuoi ventun anni» afferrò la borsetta e mi scrutò da sotto le ciglia coperte di trucco.

«E come dovrei viverli? Andando al Nightmares quasi tutte le sere?» piegai di lato la testa e la osservai in attesa.

Scrollò le spalle. «Ti divertiresti da morire, invece.»

«Smetterai mai di invitarmi?»

«Smetterai mai di negarmi la tua presenza?» rimbeccò.

Scrollai le spalle.

La verità? Morivo dalla voglia di seguirla. Morivo dalla voglia di uscire un sabato sera senza dovermi guardare alle spalle. Morivo dalla voglia di vivermi il mondo reale e smettere di rintanarmi in quello dei libri, ma la libertà aveva un prezzo e io non ero disposta a pagarlo. Era troppo rischioso per chiunque mi stesse vicino.

Ed era per questa ragione che, all'inizio, avevo cercato di mantenere la casa solo con le mie forze, ma dato che economicamente non spiccavo – nonostante i soldi che avevo messo da parte anni prima grazie a dei lavoretti part time – mi ero dovuta arrendere all'idea di cercarmi una coinquilina. Questo circa sei mesi fa.

Eliza era stata l'unica a rispondere all'annuncio.

Inizialmente avevo faticato a farmela piacere e ancora adesso non la riuscivo a reputare la mia migliore amica, ma era simpatica nei momenti in cui non decideva di sparare a raffica qualsiasi pensiero le passasse per la testa. Quando succedeva era meglio trovare un riparo, altrimenti l'Uragano Hill era in grado di distruggerti emotivamente.

In parte andava bene così: il piano era quello di non affezionarmi a nessuno, fare in modo che nessuno sentisse la mia mancanza se fossi dovuta partire da un momento all'altro.

Al solo pensiero, un brivido corse lungo la spina dorsale.

«Allora io vado,» annunciò Eliza «ma sappi che prima o poi riuscirò a farti uscire da questa casa.»

Mostrami il mondo (#1 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora