19 - Inebriati dal profumo.

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RUTH

Nathan finì le sue uova strapazzate in poche boccate, poi alzò lo sguardo su di me, il ciuffo gli ricadde davanti il viso così glielo spostai delicatamente.

I suoi occhi mi scrutavano curiosi, quindi alzai un sopracciglio e gli dedicai uno sguardo perplesso. «Che c'è?»

«Niente, contemplavo il tuo viso dolce» sorrise dandomi un pizzicotto sul fianco.

Abbassai lo sguardo e sorrisi imbarazzata. «Smettila.»

Scrollò le spalle. «Perché?»

Prima che potessi rispondere si sollevò in piedi trascinandomi con sé, con forza. Squittii quando si piegò e mi prese in braccio, portandomi sul divano.

«Nathan, cosa stai facendo?»

«Ho deciso come passeremo il pomeriggio!» si sedette con me ancora fra le braccia.

«Sono curiosa... come lo passeremo?»

«Così!» ci indicò. «Io, te e un bel film.»

«Mh, proposta interessante, Cross.»

«Lo so» si allungò in avanti giusto il tempo per afferrare il telecomando, poi si appoggiò allo schienale del divano. Con ancora le gambe sulle sue, mi sistemai appoggiando la nuca sulla sua spalla. Mi avvolse le spalle con il braccio e mi strinse a sé mentre era intento a cercare un bel film da guardare.

«Questo è noioso, questo non ti piace sicuro, questo non piace a me» borbottò facendomi ridere.

«E quello?»

«Quale?»

«Il secondo, quello! Vedi?»

«Ah sì, va bene.»

Sorrisi sotto i baffi sprofondando fra le sue braccia.

Pochi minuti dopo l'inizio del film, il mio telefono cominciò a squillare. Mi protesi verso esso, ma Cross mi afferrò le spalle. «Lascialo squillare, richiamerai più tardi,» si avvicinò pericolosamente al collo e sussurrò: «questo pomeriggio è solo nostro, non farti distrarre da nessuno.»

Mi voltai di scatto e, solo quando me lo ritrovai a pochi centimetri dalla faccia, mi accorsi di quanto fossimo vicini. Il suo sguardo si spostò sulle mie labbra, rimase a fissarle come se volesse imprimersi ogni dettaglio nella memoria. Deglutii non riuscendo a muovere neanche un muscolo.

Il telefono in sottofondo continuò a squillare per minuti che parvero eterni.

Dalle sue iridi passò una luce intensa che ebbe come potere quello di farmi tremare le gambe.

Se ne accorse perché allungò la mano sopra di esse, e con tocco delicato tracciò una linea invisibile che partiva dalle cosce per terminare alle caviglie.

Deglutii rumorosamente e il respiro accelerò.

La tensione si poteva toccare con mano, presto sarebbe esplosa lasciandoci inerti.

Annuii percettibilmente. «D'accordo» sussurrai.

«Bene» disse piano.

«Sarà un pomeriggio tutto per noi.»

Alzò un sopracciglio e inarcò un angolo della bocca. «Esatto.»

«Io, te e il film» mi si spezzò la voce quando diminuì la distanza fra noi e lentamente si avvicinò al mio viso, tanto da fare scontrare i nostri nasi.

«Film?» chiese «quale film?»

Alzai una mano e indicai il televisore. «Quel film.»

«Ah-ah, il film, giusto, avevo detto che avremmo passato il pomeriggio a vedere il film.»

Mostrami il mondo (#1 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora