Capitolo abbastanza sconvolgente!!
Buona lettura❤️JONATAN:
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"Fratellone guarda come ballo!"
Sorrido sedendomi sul muretto di cemento.
"Sei bellissima Sara."
"Sembro una ballerina." Rotea su se stessa ridendo di gusto.
È molto brava per avere solo sette anni.
Poi all'improvviso si blocca.
Abbassa la testa e corre tra le mie braccia cercando riparo.
Lo fa spesso.
"Però una ballerina non balla in una comunità."
Accarezzo la sua testolina delicata.
"Un giorno ti tirerò fuori da qua e potrai ballare su un vero palco, con migliaia di persone che applaudono."
"Davvero?"
Annuisco.
"Avrò anche un vero vestito?"
"Certo."
Mi mostra uno dei suoi migliori sorrisi, prima di stamparmi un bacio sulla guancia.
"Ti amo Jonatan, se l'unico uomo per me."
"Ti amo anche io Sara."
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Respiro a fatica. Gli occhi bruciano di lacrime, mentre la mia fronte è completamente ricoperta di sudore.
Questo ricordo il mio cervello l'aveva rimosso.
"Jonatan smettila!"
Metto a fuoco la figura difronte a me.
Sgrano gli occhi quando mi rendo conto che la mia mano sta stringendo forte la gola di Esme, tanto da lasciarle dei lividi violacei.
"Jonatan!!!" Batte i pugni contro il mio petto.
Allento subito la presa.
Esme inizia a tossire spaventata, cercando di riprendere aria, mentre io rimango esattamente nella testa posizione iniziale.
Le parole muoiono in bocca.
Sono mortificato.
"Ma sei impazzito?!" Urla con le lacrime agli occhi.
Non so cosa mi sia preso.
"Io.. mi dispiace Esme."
Il suo collo è pieno di segni ben evidenti.
Scende velocemente dalle mie gambe e apre la portiera, sedendosi sulla panchina di cemento difronte l'auto.
"Esme stai bene?!" Mi fiondo davanti a lei.
Noto che porta una mano sopra la fronte e singhiozza silenziosamente.
"Non volevo spaventarti."
"Va tutto bene.." Sussurra.
Sono realmente dispiaciuto.
Ma le sue parole hanno scatenato una brutta reazione dentro di me, non è stata colpa sua.
"Esme.." Non termino la frase che dei forti rumori catturano l'attenzione di entrambi.
Esme balza in piedi come una molla, mentre io istintivamente estraggo la pistola dalla giacca dentro l'auto.
Riconosco degli spari di pistola e successivamente noto una macchina nera in lontananza, avvicinarsi a noi.
"Esme entra in macchina!" Urlo.
"Cosa?!"
"Sali in macchina e nasconditi sotto il sedile, non uscire per nessun motivo!"ESME:
Ma cosa sta succedendo?
Sento spari di pistola, urla e il rumore delle ruote di qualche macchina stridere contro l'asfalto.
Sembra un incubo.
Tappo le orecchie con le mani, piangendo silenziosamente.
Temo per Jonatan, non per me.
Quando sollevo lentamente la testa, sbirciando fuori dal finestrino, noto un uomo puntare un'arma sulla testa di mio marito, e altri cinque dietro di lui.
Impallidisco tremando.
Ma lui non ha paura, Jonatan solleva le mani in aria sorridendo malvagiamente.
E questo mi rasserena perché so che saprà come difendersi.
Parlano nella loro lingua.
Non capisco.
Solo quando tento di mettere a fuoco capisco di chi si tratta.
Nazario.
"Non posso crederci.." Sibilo scioccata.NAZARIO:
"Ti sono mancato fratellino?"
Jonatan inclina la testa come per esaminarmi meglio, prima di sputare ai miei piedi.
Rido nervosamente.
"Sei caduto così in basso Nazario?"
Io e Jonatan non abbiamo mai avuto un vero rapporto.
Lui ha sempre comandato su tutto, lui era quel fratello da cui prendere esempio, era il grande Jonatan Santoro, il leader dei tre.
Non mi ha mai permesso di imparare, mi ha sempre tenuto all'oscuro di tutto per il suo fottuto egoismo.
Spendo ugualmente che non era ciò che desideravo.
Volevo diventare migliore di lui, sposarmi e affiancarlo negli affari ma lui mi ha sempre disprezzato, mandando a puttane tutti i miei piani.
"Credevi di essere l'unico ad avere il potere?"
"Nazario ti do un consiglio, torna da dove sei arrivato e non farti più vedere."
"Sai.. i miei uomini sono pronti a fare fuoco e fare saltare la tua fottuta testa del cazzo, quindi non sfidarmi."
"Ti do dieci secondi di anticipo per scappare. Conta Nazario."
Sorrido lasciando colare delle lacrime di frustrazione sulle guance, mentre si prende gioco di me.
"Ti credi il migliore eh?!"
"Otto secondi."
"Tu non sei mai stato migliore di me. Sei un coglione montato che pensa solo al potere, ma sai Jonatan.. io sono peggio di te, e questo è solo colpa tua. Oggi finalmente vedremo chi uscirà vivo tra noi due, perché in questo mondo non c'è posto per due persone come noi."
"Cinque secondi."
Serro i denti.
Quando all'improvviso noto una chioma bionda spuntare dalla macchina di mio fratello.
Solleva le mani in aria, piangendo a dirotto e si affianca a Jonatan.
"Esme." Sorrido asciugando le lacrime.
"Che sorpresa." Continuo.
"Nazario, parliamo."
"Io non voglio parlare con te stupida troia. Sto chiacchierando con mio fratello."
"Nazario sono incinta, aspetto due bambini e se ammazzerai Jonatan loro cresceranno senza un padre, rifletti per favore.
Tu sai cosa si prova a crescere senza un uomo accanto."
Il tremolio si espande in tutto il corpo.
"Non parlare di cose che non ti appartengono!!" Strillo puntando la pistola contro la sua pancia.
Esme rimane impassibile, mi fissa negli occhi e si avvicina, senza paura.
"Tu non sei questo."
"Jonatan falle chiudere la bocca prima che lo faccia io."
Ma nemmeno lui muove un solo muscolo.
Poi inaspettatamente, Esme estrae una pistola dal pantaloncino e me la punta contro la tempia.
Schiudo la bocca.
"Sono cresciuta in mezzo la strada proprio come te, ci sono cose che mi spaventano ma non uno scontro ad armi pari. Non puoi fottere una figlia di puttana Nazario."
Tutti i miei uomini cadono a terra con almeno un proiettile ciascuno conficcato nella carne mentre Jonatan affianca Esme e senza troppa difficoltà, afferra la pistola che tengo tra le mani svuotandola per terra.JONATAN:
Fisso intensamente mio fratello che cade sulle ginocchia e piange disperatamente.
È sempre stato un ragazzo molto debole, e se nel corso della vita ho fatto ciò che ho dovuto nei suoi confronti è stato solo per proteggerlo, per non condannarlo alla mia stessa vita di merda.
Ma lui questo non l'ha mai capito.
Mi chino alla sua altezza, portando una mano dietro la sua nuca, e lo spingo contro il mio petto.
"Io ti odio!!" Urla a pieni polmoni.
"E io ti amo Nazario, sei mio fratello."
Singhiozza esprimendo tutto il suo malessere.
Ha fatto una sciocchezza presentandosi con cinque uomini contro di me, voleva dimostrare di essere più forte ma non è questo il modo migliore.
"Dobbiamo andare via Jonatan." Mi ricorda Esme.
La polizia starà sicuramente arrivando.
"Nazario andiamo a casa."
"No!"
"Possiamo ricominciare, io e te. Ti prometto che cambierà tutto d'ora in poi."
"Ma come cazzo ti sei ridotto Jonatan? Quella stronza ti ha fatto il lavaggio del cervello?"
"Jonatan la polizia." Sibila Esme con voce strozzata, posando una mano sulla mia spalla.
E mentre lo dice la loro macchina inchioda proprio davanti a noi.
"Polizia! Alzate tutti le mani in aria!"
Strizzo gli occhi lasciando un bacio sulla tempia di mio fratello, prima di sollevarmi e posizionarmi davanti mia moglie che trema come una foglia, cingendomi la vita.
"Jonatan non farlo."
I poliziotti si avvicinano sempre di più.
"Sono stato io, ho sparato contro quegli uomini per auto difesa, mia moglie e mio fratello erano in macchina, non hanno visto nulla."
"Jonatan!" Mia moglie urla e piange scuotendo la testa. Mentre mio fratello mi osserva in silenzio, abbastanza sconvolto dalla situazione.
"Non è vero, sono stata io!" Esme avanza verso i poliziotti che adesso caricano le pistole mirandole la testa.
"Signora si sposti!"
"Noo!!!"
Un poliziotto estrae le manette, avanzando velocemente verso di me.
Chiudo gli occhi.
"Signor Jonatan la dichiaro in arresto per l'omicidio di cinque persone."
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PHILOFOBIA.
RomanceESME&JONATAN 🌹MAFIA ROMANCE🌹 ATTENZIONE: Il libro è solo per un pubblico adulto La storia contiene un linguaggio forte, scene violente e sessuali. Assolutamente vietato il plagio. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è...