NAZARIO:
"Nazario tuo fratello ha circondato la villa con i suoi uomini del cazzo!! Ci stanno sparando!"
"Attaccate anche voi!"
"Ma ci faranno fuori!"
"Non me ne frega un cazzo, voglio tutti morti."
"E tuo fratello? Morirà anche lui."
Contraggo la mascella.
"Spara e chiudi la bocca."
Accendo una sigaretta salendo in macchina, prima di dare l'ordine ad un mio uomo di abbandonare la strada.
Oggi uno dei due morirà, o mio fratello o muoio io.
Questa è la mia guerra e in un modo o nell'altro la vinco io.ESME:
Il pianto dei miei figli è la melodia più dolce e rassicurante del mondo, nonostante gli spari siano cessati da poco.
Chiudo gli occhi stremata e li riapro solo per guardarli un'altra volta.
Entrambi si stringono al mio petto, per poi calmarsi successivamente.
Non posso credere che siano qua.
Non posso credere di averli tra le mie braccia, sani e vivi grazie a me e Jonatan.
Perché loro hanno il nostro sangue.
Li osservo con gli occhi colmi di lacrime.
Dellen ha i capelli chiari, biondi come i miei mentre Andi è castano come Jonatan, e gli assomiglia parecchio.
Una lacrima bagna le mie guance sudate e rosse.
"Sono bellissimi Esme." Sorride Eva stringendo la mia mano.
Jonatan non osa dire una sola parola, si limita a osservarli in silenzio con un'espressione scioccata stampata sul viso.
Rimango a guardarlo in attesa di una sua reazione mentre tutti escono dalla camera lasciandoci soli, compreso il dottore.
"Jonatan.." Sibilo e lui incastra gli occhi lucidi nei miei.
Sembra perso nei suoi pensieri.
"Va tutto bene?"
Annuisce semplicemente sollevandosi dal letto.
Ci rimango male.
Andi incomincia a piangere e decido di attaccarlo al seno mentre mio marito volta le spalle e si avvicina alla finestra, esaminando il giardino.
Questa sorta di connessione che c'è tra una mamma e un figlio quando si allatta è speciale, non ho intenzione di perdermi nemmeno un momento di loro.
"Jonatan.."
"Esme devo proteggervi."
So che sta succedendo qualcosa anche se nessuno vuole dirmi la verità, ma perlomeno potrebbe avere un minimo di buonsenso ed essere felice per la nascita dei bambini.
Prenderli braccio, fare tutte quelle cose che fanno i padri.
"Sono nati i tuoi figli." Gli ricordo con il magone in gola, ricavando solamente un cenno di testa.
Non capisco davvero, ci provo ma Jonatan è un libro chiuso.
"Sono belli."
"Sono belli?" Ripeto sconvolta.
"Sai dire solo questo?!"
"Non li prendo in braccio, ho paura di farli male." Estrae la pistola dalla giacca e la carica riponendola nello stesso punto di prima.
Adesso si avvicina, si risiede sul letto e tenta di accarezzarmi la guancia prima che scansi il volto.
"Sei stata bravissima Esme. Ma non c'è bisogno di dirtelo perché sai bene di essere una donna brillante."
"Jonatan il mondo non funziona in questo modo."
"Il mio si."
"Ora non sei più solo, hai altre tre persone a cui pensare.
Non basta un complimento, una carezza se poi non hai nemmeno il coraggio di guardare in faccia i tuoi figli."
"Loro non c'entrano nulla."
"Beh in un modo o nell'altro li coinvolgi così facendo."
Sospira.
"Preferisco che stiano con te."
"Sei un'egoista del cazzo!"
Non può realmente comportarsi così.
"Pensi che non sia contento?"
"È quello che mi fai pensare tu.
Tutta questa situazione sembra quasi un peso per te, sembra.. sembra che a te importa di più fare la guerra a non so chi piuttosto che prenderti cura di noi."
"Esme io vi amo più della mia vita."
Il mio cuore sussulta silenziosamente.
"Io a te devo tutto, mi hai donato due figli bellissimi. Non pensare che non sia felice."
Prende la mia mano nella sua e la bacia, lo stesso fa con Dellen e Andi.
Vorrei dirgli ciò che penso ma sono troppo stanca adesso.
"Quando sarà tutto finito potremmo essere la famiglia che hai sempre sognato. Ti prometto che m'impegnerò e sarò un padre perfetto, potremmo ricominciare noi quattro."
L'unica cosa che mi riesce fare è annuire, anche se non gli credo minimamente perché ogni volta fa promesse su promesse ma alla fine di concreto non c'è mai nulla.
"Esme.." Scosta i miei capelli dal viso.
"Si?"
"Ti amo."
Sollevo lo sguardo in un millesimo di secondo.
Seguo la lacrima che percorre il lineamenti marcati del suo viso.
Sta piangendo.
"Vi amo."
Sono sconvolta.
"Anche noi ti amiamo molto Jonatan." Allungo la mano verso la sua guancia mentre tento i tutti i modi di non piangere ancora.
Lo accarezzo e lui taglia le distanze lasciandomi un bacio dolce sulle labbra.
Quelle labbra morbide che ho bramato da sempre.
È un diavolo, pieno di peccati e di difetti, ma non sarebbe lui senza tutto ciò.
"Quando torno a casa voglio sposarmi con te."
"Siamo già sposati." Ridacchio commossa.
"Un matrimonio vero, non forzato."
Annuisco.
Temo che il mio cuore scoppi da un momento all'altro.
"Però tornerai dopo avermi detto tutte queste cose, vero?" Sdrammatizzo e lui sorride.
Sembra il finale perfetto di un film d'amore.
Mi piace il modo in cui guarda i bambini, emana questo senso di protezione senza nemmeno fare nulla.
Sembra quasi che non li tocchi per paura di poterli rovinare, lui è pieno di inchiostro sulla pelle mentre loro sono puliti e innocenti.
Fa quasi impressione.
Ma quando bacia le loro testoline ogni mia preoccupazione, ogni singola paura si sgretola.
Si sistema la giacca prima di alzarsi e rivolgermi un ultimo sguardo.
"Prenditi cura dei miei figli Esme."
Pronuncia questa frase convinto.
"Sempre Jonatan."
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PHILOFOBIA.
Storie d'amoreESME&JONATAN 🌹MAFIA ROMANCE🌹 ATTENZIONE: Il libro è solo per un pubblico adulto La storia contiene un linguaggio forte, scene violente e sessuali. Assolutamente vietato il plagio. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è...