Ma faute

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Ma faute; Colpa mia

"Quando l'ha vista l'ultima volta?" Louis guardava il vuoto mentre un poliziotto lo interrogava.
Che fine aveva fatto?

Erano passati 6 mesi ed Arizona era ancora dispersa.
Gli mancava da morire, gli mancava quel sorriso, sia cattivo che dolce, gli mancavano i suoi morbidi e setosi capelli che raccoglieva sempre in una coda sopra la nuca, gli mancavano i suoi occhi color cioccolato, profondi, così dolci, così tristi, così perfidi, gli mancava ogni minima cosa di Arizona.

"Il 2 marzo." Alzò le spalle, per sembrare indifferente quando in realtà il cuore gli faceva male e le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi azzurri.

"Che c'era scritto sul biglietto?" Continuavano a fargli delle domande a cui lui rispondeva automaticamente, erano mesi che gli facevano le stesse domande, le aveva imparate a memoria.

"Che voleva andare via nonostante lo amasse e che non avrebbe continuato a fargli del male." Louis aveva posato il suo sguardo sulla madre di Arizona, poco lontana, seduta su una sedia nel corridoio fuori l'ufficio dell'ispettore.

Aveva le mani rosse per il freddo e gli occhi stanchi, strani, morti.
Era colpa sua. Era tutta colpa sua.
Ogni giorno Louis si dava la colpa per tutto ciò.
"È colpa mia" disse stanco all'ispettore che lo guardò insospettito.

"Arizona ed io eravamo diventati rivali e la registrai mentre affermava di non avere più alcun problema e portai la registrazione a mia madre che voleva chiamare i suoi genitori per dimetterla.
Non so cosa le sia passato per la testa, ma è scappata perché diceva di preferire vivere per sempre senza il suo amore che vederlo e soffrire, lo si leggeva tra le righe nonostante non l'abbia scritto. C'erano parecchi indizi nella sua stanza." Alzò le spalle per poi scoppiare a piangere.

Non riusciva a rimanere calmo.

Marie Antoinette❃lwt Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora