Capitolo 25

284 16 0
                                    

Quella stessa notte, ebbi un sogno spiacevole: mi resi conto di star sudando dall'odore che proveniva dal mio cuscino, ma per qualche motivo non riuscivo a svegliarmi. Nella mia mente non faceva altro che risuonare una risata fastidiosa e spiacevole: sapevo a chi apparteneva, ma mi sembrava di star correndo in un infinito e tortuoso labirinto senza via di fuga poiché più cercavo di escludere quel suono dal mio cervello, più diveniva acuto e duraturo. Quando riuscii ad aprire gli occhi, mi parve di vedere la sagoma di Floki sorridere ai miei piedi, e questo mi terrorizzò tanto che lanciai un grido e mi tirai subito seduta. Loki mi venne subito a cullare tra le sue braccia.

-Melanie, Melanie, che succede?

-Floki...Floki era qui...

-Piccola...era solo un incubo.

Scossi il capo e mi aggrappai alle sue spalle.

-No, te lo giuro! Era qui e rideva, rideva...e rideva, poi mi guardava con i suoi occhi inquietanti e...

Non seppi come continuare. Loki continuò ad accarezzarmi finché non mi rasserenai almeno un po', poi mi prese per mano e mi accompagnò in bagno dove iniziai a lavarmi il viso. Era stato tutto così reale e traumatico che ancora mi sembrava di star scappando dal ghigno di Floki.

-Fai un bagno, Mimi, va bene?

Lo guardai e annuii. Quando la vasca fu piena, mi calai in essa. Inspirai profondamente e chiusi gli occhi capendo ormai che la crisi era finita.

-Che fine ha fatto?

Domandai a bassa voce. Loki mi accarezzò la nuca.

-È in prigione.

-Dove?

-Qui.

Scrutai il suo sguardo turbato.

-Floki è una specie di demone: come fai ad essere certo che siamo al sicuro? Secondo te non sarebbe in grado di eludere le guardie?

-Il perimetro del castello è protetto e sorvegliato, la prigione è lontana da qui e gli déi lo tengono d'occhio: non c'è nulla di cui possiamo preoccuparci. Adesso vado a prendere un abito da notte e un asciugamano, non ti alzare da qui.

Sorrise, poi si allontanò e tornò con il necessario. Mi rivestii, e quando stavo per uscire dal bagno, Loki mi fermò prendendomi per un braccio. Mi guardò seriamente e aprì leggermente le labbra.

-Dobbiamo andarcene da qui.

Bisbigliò. Il cuore mi saltò un battito.

-Cosa?

Sussurrai. Annuì. Mi portò in camera stringendomi a sé, arraffammo silenziosamente tutte le nostre cose ed uscimmo dalla stanza. Avevo un'orrida sensazione che mi fece venire ben presto la nausea. Quando eravamo a metà di un corridoio, mi aggrappai a lui.

-Mi dici cosa diavolo succede?

I suoi occhi scintillarono.

-Prima troviamo un posto sicuro, poi ti spiegherò.

Ad un certo punto, si fermò, bussò più volte ad una porta e quella si aprì. Ero dietro di lui, perciò non vidi di chi si trattava, ma riconobbi la voce.

-Fratello? Che succede?

Loki non rispose, spostò Thor con una spallata e mi trascinò dentro assieme alle valige. Ero spaesata mentre Loki correva ad assicurarsi che tutte le finestre fossero chiuse. Thor venne vicino a me.

-Cosa è successo?

Sollevai le spalle.

-Non lo so, ho avuto un incubo su Floki e poi sono stata catapultata qui...

Yes, professor {Loki//student}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora