Capitolo 7

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Anche quella volta, Loki decise di non andare oltre. Stava diventando davvero difficile per me essere costretta a non concludere nulla mentre anche la sua presenza era una continua tentazione. Ci eravamo spostati nella sua casa a mezz'ora dalla mia e mi stavo godendo la piscina interna mentre Loki era a lavorare sui temi. Aveva una splendida casa dai toni scuri e medievaleggianti che era davvero suggestiva, accogliente e decisamente da un Principe come lui. In realtà, ero lì da circa tre ore e non lo avevo mai visto, giusto quando gli chiesi se potevo andare in piscina e lui aveva borbottato che ero libera di fare quello che volevo. Era strano, sembrava quasi infastidito della mia presenza e mi dispiaceva credere che fosse così, allora uscii dalla piscina, mi infilai l'accappatoio e andai in cucina dove mi misi all'opera. Circa un'ora e mezzo dopo, con un vassoio tra le mani e un sorriso infantile sulle labbra, andai verso lo studio dove Loki era chiuso da davvero troppo tempo. Lo sentii parlare con qualcuno, quindi mi fermai dietro la porta e iniziai ad ascoltarlo con il cuore in gola.

-...non puoi, fratello.

Disse la voce dell'altro uomo.

-Chi sei tu per dirmi cosa posso o non posso fare? Nostro padre ti ha mandato qui per rovinarmi la vita?

Probabilmente ci fu un contatto fisico.

-Non mi toccare.

Sibilò infastidito Loki.

-Fratello, sono qui per il tuo bene. Quella ragazzina è una mortale, non ti saresti nemmeno dovuto avvicinare a lei. Devi lasciarla alla sua vita o gliela rovinerai.

Quando capii che stavano parlando di me, quasi mi cadde il vassoio dalle mani.

-Per quale motivo rovinerei la sua vita?

-Loki, tu sei un dio e se lei si innamorasse di te-

-Chiudi la bocca. So cosa vuoi dire.

Sentii un gemito di dolore dall'altro uomo.

-Se questo ti innervosisce così tanto, vuol dire che sei a conoscenza dei rischi che correresti se si innamorasse di te.

-Cosa dovrei fare? Usarla un po' e finirla così?

La voce di Loki si era attenuata.

-Devi dirle che non puoi portare avanti la cosa e sarà conveniente per entrambi.

Ci fu un lungo attimo di silenzio.

-Voglio andare da lei adesso.

-Fratello, ti prego, rifletti: tra ottant'anni lei sarà anziana e tu rimarrai esattamente come sei ora. Perché vuoi costringerla ad una cosa del genere? Perché vuoi soffrire? La perderai, il tempo la strapperà via da te. Vuoi una vita con lei? Fino alla prima metà dei suoi trent'anni potrebbe funzionare, ma non oltre. Lei si sentirà inadeguata o tu lo farai. Se interrompi tutto e subito, farai un favore ad entrambi.

Corsi via con le lacrime agli occhi. Non avevo realizzato che esistesse realmente quell'ostacolo orribile tra noi e appena mi fu reso chiaro, mi sentii morire. Mi sedei in cucina, mi presi la testa e cercai di smettere di piangere, e ci riuscii solo quando sentii dei passi nel corridoio.

-Piccola, che fai?

Mi asciugai il viso, mi voltai e mi obbligai a sorridere. Sembrava tranquillo, come se tutto quello che avevo sentito era stato solo un mio incubo.

-Ti ho preparato una torta.

I suoi occhi si illuminarono.

-Davvero?

Mi si sedette vicino, annusò il dolce sorridendo e mi accarezzò la schiena. Mi guardò.

-Sembra deliziosa e sono sicuro che lo è anche al gusto. La assaggiamo?

Yes, professor {Loki//student}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora