Capitolo 33

229 14 0
                                    

Bussarono alla porta della classe interrompendo la noiosa lezione della Lovecraft che si era messa a spiegare un PowerPoint di trenta slide sui muscoli e il loro funzionamento poiché fuori imperversava una tempesta che sfiorava la categoria uragano, quindi il campo di atletica era inagibile. Entrò una donna minuta con i capelli castani a caschetto che non avevo mai visto prima, strinse la sua cartellina rosa al petto e sorrise alla professoressa.

-Ciao, Linda, ti rubo un attimo Melanie Starr che è richiesta in presidenza.

Aggrottai la fronte e mi alzai in piedi sotto gli occhi di tutti.

-Cara, prendi pure le tue cose.

Mi consigliò la donna con la sua voce dolce, troppo dolce. Sistemai lo zaino, salutai Shawn e uscii dalla classe. Percorremmo un po' di strada, poi mentre stavo per salire le scale, lei mi prese per la manica del cappotto.

-No, no, prendiamo l'ascensore!

Esclamò, poi mi tirò dentro l'ascensore che iniziò a salire. Abbassai il capo e iniziai ad osservare le mie ginocchia.

-Come stai?

Mi chiese dopo un po'. La guardai con imbarazzo dato che ero più alta di lei nonostante la mia bassezza.

-Bene.

Risposi a bassa voce. Lei sorrise. Aveva il nasino leggermente all'insù e occhi acquosi e chiari. Non doveva avere più di cinquant'anni all'apparenza, ma forse la clip con Hello Kitty che le reggeva una ciocca di capelli sulla fronte mi traeva in inganno.

-Aspetti un bambino, vedo.

Annuii ancora a disagio. Finalmente l'ascensore si aprì ed uscimmo, poi entrammo nell'ufficio del preside che ci aspettava.

-Accomodati pure, Starr.

Mi sedei e lo stesso fece la donna al mio fianco. Il preside giunse le mani e sorrise guardandomi. Sembravano tutti troppo felici lì dentro.

-Ti presento Tanya, la psicologa della scuola.

Storsi il naso, mi voltai alla mia sinistra e le strinsi la mano.

-Piacere di conoscerla.

Le dissi con finto entusiasmo.

-Piacere mio, Melanie.

Il preside si alzò in piedi.

-Vi lascio a voi.

Disse, poi uscì dall'ufficio. Non riuscivo a calmarmi e mi stavo sentendo leggermente male: non mi piaceva la situazione, per niente. Ero tornata a scuola dopo la fuga con Loki, e credevo che l'intervento di una psicologa fosse collegato a quello.

-Melanie, sono così contenta di conoscerti. Ho letto molto su di te: sei una ragazza prodigio. Sei orgogliosa di te stessa?

Annuii.

-Molto, non credo che tornerei mai indietro se mi fosse data la possibilità; nel compenso sono felice.

Accavallò una gamba.

-Perché nel compenso?

Non mi piaceva affatto come mi guardava: voleva che io le raccontassi tutta la mia vita anche se io non le avevo chiesto aiuto né un consulto. Mi piegai verso di lei.

-Arriviamo al dunque, signora Tanya: perché la scuola ha richiesto la sua presenza per me? Non credo che sia perché io sono una ragazza prodigio: qui non sono l'unica.

Sorrise, ma con meno convinzione.

-Hai ragione. Sei una ragazza sveglia, non ti si può aggirare. Io sono stata chiamata perché...i tuoi professori lo hanno ritenuto necessario, e poiché loro vogliono solo il benessere dei propri studenti-

Yes, professor {Loki//student}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora