《Al volo!》urlò mio fratello lanciandomi una bottiglietta d'acqua. Scossi la testa. Perché a dodici anni doveva essere così appassionato al tipico lancio degli oggetti che andava di moda alle elementari? Me lo chiedevo ogni giorno.
Lanciare gli oggetti era una delle sue tante passioni, sicuramente quella più fastidiosa. Avrebbe benissimo potuto limitarsi a lanciare le palle a basket, ma lui non si accontentava, doveva per forza infastidire me, lanciando ogni cosa che gli passasse tra le mani. Molte volte non riuscivo ad afferrare ciò che mi tirava e così mi finava addosso. Fortunatamente quella volta, invece, lo bottiglia atterrò tra le mie mani. Gli rivolsi un'occhiataccia.
Salì in macchina mentre il mio altro fratello metteva la valigia nel baule dell'auto.
Nel giro di pochi secondi anche i miei fratelli salirono sull'automobile. James, il più piccolo, si sedette fra me eAaron.
Il lanciatore di oggetti, aveva dodici anni e frequentava la seconda media. I litigi in casa si svolgevano quasi tutti a causa sua e del suo comportamento tipico della preadolescenza. Amavo la sua innata spensieratezza. Un giorno, se ne era andato in giro per casa urlando a squarciagola "Sono pieno di gioia". Lì per lì mi aveva dato fastidio, ma poi mi sono unita alla sua "festa". In un modo o nell'altro riusciva sempre a farmi ridere, a farmi tornare il sorriso.
Aaron, più grande di me di un solo anno, era il suo esatto opposto. Il re della tranquillità. Emana calma in ogni momento, nessuno riesce a rilassarmi come lui. Andavamo sempre d'accordo. Entrambi amavamo l'eleganza, in tutte le sue forme. Nei miei confronti in particolare, ma anche in quelli del fratellino, era molto protettivo, a volte decisamente troppo.
Questa volta rientrò nel troppo. Appena mio padre mise in moto l'auto cominciò a tempestarmi di domande. Dovevo solo andare ad Amici, non stavo partendo per una guerra. Va bene, forse la parola "solo" non è la più adatta, ma non era il caso di preoccuparsi come se fossi potuta morire durante la mia permanenza nella scuola.
Durante il viaggio non parlammo di altro se non Amici. Il giorno seguente mi sarei dovuta presentare in studio per registrare la puntata. Non ero mai stata una persona particolarmente ansiosa, credevo in me, nella mia passione, nella mia bravura, nel mio talento, sapevo di potercela fare. Probabilmente mio fratello era più agitato di me, cercai di tranquillizzarlo un po', senza eclatanti risultati.
《Ora ci vuoi dire che variazione porterai alla puntata?》chiese James con un tono carico di curiosità. 《Assolutamente no, lo scoprirete domani. Deve essere una sorpresa》 sorrisi beffardamente al mio fratellino. Il suo viso assunse un'espressione rassegnata, delusa dalla mia risposta non piaciuta.
Anche mia mamma era molto curiosa a riguardo. Lei fu una ballerina nel tempo libero, ma col tempo scelse di prendere una strada diversa, diventando una stilista. Mi iscrisse a un corso di propedeutico alla danza appena imparai a camminare.
Credo che fosse molto fiera di me e che rivedesse in sua figlia la parte di sé che voleva fare della danza la propria vita.
Mio padre, invece, era un importante avvocato. Era uno di quelli che di Legge viveva. Per questo, fu un padre particolarmente severo, come sua moglie. Entrambi erano molto orgogliosi di me e mi supportarono nella mia decisione di partecipare ad Amici, seppur, dapprima, furono parecchio titubanti.Il grande momento arrivò più in fretta di quello che immaginavo. Dietro le quinte dello studio mi avvicinai a Sangiovanni, un cantante che avevo conosciuto ai casting.
Gli parlai, ai tempi, per complementarni del suo inedito. Da quel momento nacque una bella amicizia, nonostante, all'apparenza, fossimo due mondi opposti, paralleli. Quel ragazzo aveva un carisma spettacolare, piaceva anche stando immobile. Mi trasmetteva voglia di mettere della musica a palla e cantare, ballare fino allo sfinimento; una vera carica di adrenalina e positività. Esprimeva la sua arte in un modo davvero pazzesco.
Quando Maria presentò le tre professoresse di ballo rimasi per un secondo paralizzatta, con il cuore in gola.
Sangio fu il primo ad esibirsi, cantando il suo inedito. Piacque molto a Rudy Zerbi e ad Anna Pettinelli, entrambi si mostrarono interessati a lui e gli offrirono il banco, ne fui molto felice.
Subito dopo di lui, toccava a me. Entrai nella classica sala a cerchio con un sorriso sulle labbra tinte di rosso vivo.
Maria mi presentò leggendo le poche righe che avevo scritto 《Mi chiamo Miriam Ariel Carter e ho diciassette anni. Pochi mesi fa, mi sono diplomata all'Accademia alla Scala di Milano. Sarebbe difficile immaginarmi senza delle punte ai piedi e un body addosso. La danza è, da sempre, la mia costanza di vita. Sono una ragazza precisa, determinata e orgogliosa, che difficilmente si concede relax, ma preferisce lavorare tutto il tempo》. Annuì, in conferma delle parole lette dalla conduttrice.
《Balli una variazione di repertorio, giusto?》 confermai nuovamente.
Portai la variazione del mio diploma, Kitri, nel primo atto. Le punte mi trasmettevano sicurezza, ricordandomi ogni momento passato con esse. Per l'occasione, avevo selezionato le mie preferite, regalatomi da mia zia. Il body nero fasciava dolcemente il mio corpo. La gonna rosso acceso copriva le gambe quasi nella loro totalità. I capelli erano raccolti in uno chignon alto.
Nessuna delle tre professoresse mi tolse la musica.
《A me lei piace, piace molto. Ha un bellissimo fisico, bellissime linee, tante doti. Si vede che sta bene ed è sicura sul palco. Ha una buona presenza scenica. Per essersi appena diplomata è ad un livello veramente buono, con anche un alto margine di miglioramento. Credo possa essere l'allieva giusta per me》le parole della Maestra Celentano rimbombarono soave, delicate, ma, allo stesso tempo, forti, decise nelle mie orecchie. Il cuore iniziò a battere con più forza. 《Quindi banco sì》.
Maria mi consegnò la maglia, in quanto fui ufficialmente un'allieva di "Amici".
Rivolsi un fugace sguardo all'amico dietro di me, il quale mi rivolse un piccolo sorriso.
Lorella Cuccarini si mostrò altrettanto felice di divenire ipoteticamente la mia insegnante di riferimento, mentre non convinsi a pieno Veronica Peparini.
Tuttavia, il suo commento non bastò per spegnere il mio entusiasmo, che tenni religiosamente contenuto in me.
STAI LEGGENDO
Dammi due ali per volare🦋 ~ Sangiovanni
FanficMiriam Ariel Carter non è una ragazza come tutte le altre. L'eleganza è presente in ogni singola cellula del suo corpo. Tutti dicono che l'essenza della danza scorra nelle sue vene, lei sostiene che sia l'unica cosa a farle battere il cuore, l'unic...