Come ogni sera, mi recai, munita di cappottino, per essere sempre alla moda, anche con il freddo, e coperta, nel giardino sul retro, dopo aver concluso la chiamata con James, il mio fratellino.
Sangiovanni ancora non era arrivato, non che fosse una novità, era costantemente il ritardatario tra i due. Menomale che sono le donne a farsi aspettare.
Mi sedetti comodamente, comprendomi le gambe, doloranti per via delle numerose lezioni. Quel dolore celava in sè tanta soddisfazione, per i miglioramenti ottenuti in poco tempo, per l'opportunità di studiare in un modo diverso dal mio solito, per il sette e mezzo ricevuto durante la puntata dalla maestra.
Attesi in silenzio, colmo di rumorosi pensieri galleggianti nella mia mente, incapace di sopportare l'assenza di suoni capaci di distrarmi.
Meditai a lungo su quelle due prime settimane, ricche di cambiamenti, soprattutto personali. Adattarsi a un contesto simile non era per niente facile. Ad accentuare la difficoltà si intromettevano le scarse abilità di relazionarsi con dei ragazzi della propria età. Nei primi giorni non scambiai parola, oltre che per diplomazia, quasi con nessuno, ma non mi pesava, in fondo, avevo "scelto" quello stile vita, completamente incentrato sulla danza.
Dopo qualche minuto, sentii la porta aprirsi, rivelando due figure magre dirigersi verso l'esterno. Riconobbi immediatamente Sangio, che venne a sedersi al mio fianco, rivendicando una parte della coperta.
A noi si unì Samuele, l'altra sagoma spuntata precedentemente. Si sistemò sulla poltroncina vicino al divanetto.
Mi salutarono entrambi. Tra le mani tenevano due tazze, contenenti le famigerate tisane del mio amico.
Aveva provato in tutti modi a costringermi a berle, senza ottenere risultato alcuno. Non avrei mai tradito il tè, la mia bevanda preferita, da brava "inglesina". Certo, la sera, forse, non era proprio la cosa più adatta, perciò, in quel momento della giornata, prediligevo del latte tiepido. Insomma, le tisane non facevano per me, troppo particolari e dai sapori ricercati.
《Sicura di non volerne un po'?》 chiese con occhi dolci Giovanni, che, ancora, non aveva smesso di lottare per la sua causa. Nemmeno io, però, mollai la presa, ribeccando immediatamente. Tra i due non si chi fosse più testardo.
Samuele ci osservava discutere con il sorriso sulle labbra, probabilmente divertito dal trasporto con il quale difendevamo le nostre opinioni.
La discussione si concluse nel momento in cui il mio "oppositore" terminò, inconsapevolmente, il liquido nella sua tazza.
《Ho vinto io, come sempre》scherzai ridacchiando.
Egli fece una smorfia contrattidoria, come a dire che la battaglia era solo rimandata a data da destinarsi.
Improvvisamente, prese a solleticarmi i fianchi, per vendetta.
Sapevo rimanere impassibile dinanzi a tutto, tranne che al solletico. Esso mi destabilizzava più di ogni altra cosa al mondo.
Provai a tenergli ferme le mani, fallendo miserabilmente. Continuò a solleticare tutto il mio corpo, tra le risate di entrambi e i miei allegri lamenti, nel tentativo di farlo smettere.
Non oso immaginare per quanto tempo abbia sottostato a quella tortura, prima che il ragazzo mi concesse la pace.
Con il suo braccio circondò le mie spalle, tirandomi verso di sé. Appoggiai la testa sul suo petto, rannicchiandomi infreddolita.《Cosa rappresenta per te Spiderman?》 chiesi a Sam, alquanto curiosa della sua risposta.
L'argomento si presentò senza un vero motivo durante la conversazione sui nostri pezzi da preparare. Egli spiegò di aver ricevuto il compito da Veronica di preparare una coreografia, appunto, su Spiderman, il suo eroe preferito.
Conoscevo la sua storia grazie ai miei fratelli, appassionati di supereroi. Mi avevano fatto vedere quasi tutti i film, che, stranamente, non mi erano per nulla dispiaciuti.
《È una delle prime cose a cui mi sono legato nella mia vita》 esordì. 《Mi ha insegnato dei valori molto importanti, come il dover sempre fare la cosa giusta, a qualunque costo, a far venire prima la giustizia》annuì. Alle mente mi sovvenne mio padre. Ripeteva spesso quella frase, con la quale crebbe tre figli, insegnando il rispetto delle regole, la loro importanza, il dovere di tenere alto il proprio senso morale e il mettersi costantemente a servizio degli altri, della giustizia. Non riuscì a trattenere un sorriso. Era bello, infinitamente bello, trovare qualcuno con gli stessi valori, acquisiti in modo diverso, ma uguali nell'essenza. 《Lui, poi, non è così forte e da normale è uno "sfigatino", si può dire?》chiese con tenerezza.
《È la tua fonte di ispirazione?》si intromise Sangio.
《Sì, soprattutto nella vita. È importante per me ricordare sempre i valori che lui mi insegna. È facile non fare la cose giusta, per orgoglio o per distrazione, però lui mi ricorda quale strada devo prendere, ogni volta》sorrise.
Potevo percepire l'amore e l'ammirazione che provava nei confronti di quel ragnetto, sembrava fosse palpabile, visibile agli occhi.
《Deve essere bello portare tutto questo in una coreografia, tramutarlo in qualcosa di tuo》aggiunsi.
《Sì, assolutamente. Per me l'arte è espressione, il modo più semplice per comunicare, comprensibile a tutti》la sua profondità mi colpiva ogni secondo un po' di più, mi pareva essere proprio una bella persona.
《Semplice, ma che "obbliga" a scavare oltre alla superficie. Credo sia questo ciò che la rende speciale, poiché se la si osserva con superficialità ci si perde tutta la bellezza》continuai io.
Il ballerino ci domandò cosa, invece, fosse per noi l'arte, in qualsiasi sua forma.
《Io l'ho sempre vista come la liberazione dell'interiorità, a volte in forma esplicita, altre implicitamente. In essa ognuno può trovare il proprio modo, il proprio mezzo. C'è chi sceglie la danza, chi la musica, chi la scrittura, chi la pittura, insomma, ce n'è per tutti. È un mondo con libero accesso, in cui nulla è giusto o è sbagliato, ma è espressione di qualcosa di invisibile, privo di consistenza》spiegai spostando lo sguardo da uno all'altro velocemente, come per controllare le loro reazioni alle mie parole.
《Tu come la esprimi la tua interiorità?》volle scoprire Sangiovanni, puntando i suoi occhi sul mio viso assonnato, ma brillante per il bel discorso.
《Sicuramente, con la danza, con la ricerca della perfezione nella tecnica e l'eleganza, la leggerezza nel movimento》iniziai dalle cose più "scontate", quelle più visibili a tutti. 《Però, anche, ad esempio, con il modo di vestirmi o gli accessori che indosso》.
《Ecco, volevo chiederti》continuò. 《È da mesi che ti vedo portare una varietà assurda di orecchini, collane, anelli, ma mai dei braccialetti. C'è un motivo o solo per gusto. Perché mi incuriosiva come cosa》.
Sospirai, non pensavo che qualcuno se ne sarebbe potuto mai accorgere e, forse, l'avrei anche preferito.
《Una componente legata al gusto c'è, tuttavia, più che altro, si tratta di un motivo, come ho detto prima, di espressione di me》fosse stato qualcun altro a pormi una domanda simile, avrei mentito senza pensarci due volte. Di Sangio, però, sentivo do potermi fidare; perciò, scelsi di essere sincera. 《I polsi, per me, rappresentano una delle parti più fragili del mio corpo, che si spezzerebbe a portare un peso, seppur minimo, di un braccialetto. Vale lo stesso per il fatto di coprirli ogni volta che posso, evitare di mostrarli laddove non sia necessario》.
《Perché tu ti vesti di rosa o, comunque, in un modo stravagante? Dato che siamo in tema...》spostò il boccino Samuele.
《È il colore che sento più vicino a me, specialmente nella gradazione del fucsia. Inoltre, voglio rappresentare la diversità, che, a mio parere, è uno dei più grandi privilegi dell'umanità, da accettare e amare》fissai il ricciolino intensamente, ascoltando con puro interesse le sue parole.
Fin da subito, quel suo dettaglio mi attirò, nonostante fosse opposto al mio modo di vestirmi tutto di un punto, con uno stile molto classico.
Apprezzavo il suo modo di pensare e come lo lasciava scaturire ogni volta.
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Dammi due ali per volare🦋 ~ Sangiovanni
FanfictionMiriam Ariel Carter non è una ragazza come tutte le altre. L'eleganza è presente in ogni singola cellula del suo corpo. Tutti dicono che l'essenza della danza scorra nelle sue vene, lei sostiene che sia l'unica cosa a farle battere il cuore, l'unic...