[1] Al di sopra delle nuvole

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"Langa, tesoro, capisco che tu voglia farti bello per il ragazzetto, ma penso sia scortese farlo aspettare così tanto alla porta" disse la signora Hasegawa poggiata con la schiena alla porta del bagno, mentre osservava suo figlio intento a darsi una sistemata ai capelli.

Il ragazzo avvampò di colpo "non mi sto facendo bello! E comunque inizio a prendere qualche valigia, fallo anche tu se non vuoi che l'aereo parta senza di noi"

Afferrò qualche borsone e scese le scale in velocità, trovandosi davanti un Reki incappucciato, con tanto di berretto e guanti gialli, da mettergli in risalto gli occhi.

"Langa!" Urlò il rosso appena lo vide, saltandogli letteralmente addosso. Lasciò cadere le borse, per sollevare Reki in un abbraccio.

"Mi sei mancato Reki..."
Sussurrò con il capo sprofondato nello sciarpone del più basso.

Quest'ultimo, approfittandosi dell'essere per una volta più alto dell'azzurro, con una mano cominciò a giocherellare con la pallina di peluche in cima al cappello di Langa.

"Che fai?" Ridacchiò mentre lo metteva giù.

Reki non rispose, continuò a fissarlo con un sorriso da ebete stampato sul volto.
"Sono così felice che tu mi abbia chiesto di venire in Canada con te in vacanza, è la prima volta che vado via dal Giappone".

Langa scrollò le spalle "guarda che non è nulla di particolare, purtroppo il massimo che faremo è sciare e..."

"E andare sullo snowboard, e vedere tutti i posti in cui sei stato da bambino, sono così emozionato"

"Davvero questa cosa ti emoziona?" Chiese l'azzurro con gli occhi che gli brillavano.

"Ma certo! Per la prima volta potrò vedere il tuo mondo"
Langa avrebbe voluto rispondere che ormai il suo mondo non era più quello, lui apparteneva allo skateboarding, alle emozioni della S e soprattutto a Reki, ma era troppo imbarazzato per dirglielo.

Un clacson li fece sobbalzare.
"È Joe!" Urlò Reki, correndo verso la macchina.

"Ma chi si vede, buongiorno piccoletti!"
La mamma di Langa intanto era finalmente uscita, armata di trolley.

"Ti ringrazio Joe" cominciò Langa "senza di te non avremmo proprio saputo come arrivare all'aeroporto"

"Nah non è niente, piuttosto..." fece cenno a Langa di avvicinarsi e gli sussurrò all'orecchio "hai preparato il discorso da fare a Reki, vero?"

Langa si accertò che sua mamma e il diretto interessato fossero impegnati a caricare le valigie.
"In realtà no...vorrei che fosse spontaneo, ecco"

"Certo, lo hai detto anche sabato scorso eppure non mi pare che tu ti sia dichiarato alla fine"

Langa si grattò il capo imbarazzato "semplicemente pensavo che questa occasione sarebbe stata più romantica"

"Hai ragione, hai ragione-
" disse l'uomo dai capelli verdi portandosi un dito alla bocca, pensieroso "del resto sarete solo voi due, per una settimana, nella stessa stanz- ahi!"

Langa aveva appena dato una gomitata a Joe, rosso come un peperone, mentre lui se la rideva a crepapelle.

"Ok gente, si parte!"
Il viaggio non fu troppo lungo, al contrario di quello che avrebbero fatto per il Canada.
Appena imbarcati, Reki cominciò a guardarsi attorno sorpreso.

"Che c'è Reki? Non sei mai stato in aereo?" Chiese Langa.
Lui scosse la testa con entusiasmo "è la prima volta".

Si sedettero uno accanto all'altro, la signora Hasegawa invece era seduta nel sedile dinnanzi al loro, stringeva a se la foto del suo defunto marito, con un dolce sorriso stampato sul volto.

"Reki, se vuoi ti lascio il posto accanto al finestrino"
Gli occhi del compagno si illuminarono.
"Wow Langa, questa è proprio una dichiarazione d'amore!" scoppiò a ridere.

Ma Langa aveva deciso di stuzzicarlo un po'.
Si abbassò alla sua altezza, sussurrandogli un "e se lo fosse?"

Reki diventò dello stesso colore dei suoi capelli, si voltò di scatto per non mostrare la sua reazione, che per sua sfortuna l'azzurro aveva percepito.
Ma Langa non riusciva ad essere così spietato per troppo a lungo.

Si lasciò andare anche lui ad una risata.
"Dai, siediti scemo"
Il rosso sbuffò, iniziando a preparare il suo cellulare per fare mille fotografie.

"Reki non dovresti stare al cellulare, è vietato"
"Non se è in modalità aereo"
Langa si sporse verso di lui, allacciandogli la cintura.
"Toh, così almeno non voli via"
"Grazie mamma" rispose l'altro sogghignando.

Appena l'aereo prese il volo, il volto di Reki sbiancò.
"Cosa..cosa è stato questo rumore?"
"Mh?" Chiese Langa colto di sorpresa.

"Ma si e poi perché trema tutto? Non starà mica per cadere?"
L'azzurro sorrise "ma che dici, ci siamo appena alzati in volo, è normale che faccia così"

Eppure l'altro non sembrava affatto essersi tranquillizzato, e Langa si sentiva un egoista a pensare che Reki fosse terribilmente carino quando era spaventato.

"Su, vieni qui" disse cercando di colmare i suoi sensi di colpa.
Reki si voltò con un'espressione preoccupata, ma il maggiore gli fece poggiare lentamente il capo sulla sua spalla e prese ad accarezzarlo, passando la mano tra i ciuffi rossi.

Reki riusciva a sentire il battito del suo cuore, mentre Langa si godeva il calore emanato dal corpo del compagno poggiato sulla sua spalla.

Nessuno dei due proferì parola, si goderono quel momento intimo, fin quando Reki non ebbe acquistato abbastanza sicurezza ed esclamò "guarda Langa, le nuvole!"
Langa riaprí di colpo gli occhi, il sonno stava prendendo il sopravvento.

"Mh, siamo al di sopra delle nuvole, Reki..."

"

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ꜱɴᴏᴡ ᴛʜᴇ ɪɴꜰɪɴɪᴛʏ// ʀᴇɴɢᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora