Le gambe di Reki tremavano al vedere tutte quelle persone che scendevano giù per la montagna con lo snowboard e si dilettavano in salti acrobatici, non sapeva se per l'adrenalina o la paura.
Langa lo aveva fatto sedere per terra per allacciargli i piedi all'attrezzo, amava prendersi cura di lui con piccoli gesti, che puntualmente provocavano una tempesta di farfalle nello stomaco del rosso.
Per un attimo il loro sguardo si incrociò. "Sei nervoso?" Domandò Langa. "Mh, un po', e tu?" "Un po'"
Si sorrisero dolcemente, dopodiché l'azzurro aiutò Reki a mettersi in piedi.
"Però" cominciò quest'ultimo"considerando che per te è stato facile passare dallo snowboard allo skateboard allora forse sarà facile anche al contrario, no?"
Langa ci pensò su, non era proprio la stessa cosa, ma Reki non era un tipetto che si arrendeva facilmente.
Mise una mano dietro la schiena del più piccolo e cominciò ad accarezzargliela. "Non hai nulla di cui preoccuparti, sei bravissimo Reki"
Le guance del ragazzo presero colore, guardò Langa con un'espressione incerta e si avviò con lui verso una zona in pendenza.
La neve candida rendeva quell'atmosfera un po' surreale, c'era un'immensa distesa di neve circondata da pini e abeti. I raggi del sole raggiungevano deboli le loro spalle, dando a entrambi una sensazione di calore.
"Ok Reki, ora guarda prima me". Langa non aveva scelto una discesa ripida, era piuttosto una collinetta, dal momento che si trattava della prima volta sullo snowboard di Reki e non voleva assolutamente che si facesse male.
Puntò i piedi ben saldi e bilanciò l'equilibrio con le braccia. Fece un bel respiro e partí.
Il rumore dello snowboard che strusciava a tutta velocità contro la neve gli riportava la mente a lontani ricordi. Anche il vento che gli accarezzava i capelli, coperti da un casco protettivo, gli ricordavano di quando era bambino e quelle discese le aveva fatte quasi ogni giorno.
Sorrise, pensando a quando suo padre gli regalò il suo primo snowboard, era così piccolo che la tavola pesava il doppio di lui. Improvvisamente si sentiva a casa.
Deviò la strada di colpo per frenare, e puntò lo sguardo su di Reki che lo guardava dall'alto. Il ragazzo aveva gli occhi e la bocca spalancati, e un luccichio negli occhi che poteva star a significare solo una cosa "era stata una figata".
"Wow Langa! È stato fantastico, ma c'è qualcosa che non sai fare?" L'azzurro ridacchiò "tante cose, Reki", come trovare il coraggio di confessare ciò che provava per lui, ma questo non glielo disse.
Risalí portando la tavola sotto il braccio. "Vuoi fare una prova?" Il ragazzo annuí energicamente e si posizionò sulla tavola.
"Aspetta" lo richiamò l'azzurro per poi mettersi dietro di lui. "Le braccia vanno in questo modo"
Portò le mani sulle sue braccia per aiutarlo a posizionarsi al meglio.
Non se ne erano accorti, ma entrambi stavano trattenendo il respiro, la schiena di Reki era contro il petto di Langa, e nonostante ci fossero davvero tanti strati di tessuto fra loro, lui si sentiva andare a fuoco lo stesso.
"Lentamente, mi raccomando" Gli diede una piccola spinta per farlo partire.
L'equilibrio di Reki gli sembrava un po' precario, così preferì seguirlo durante la discesa. "Che- AAAH...per poco, che stai facendo?"
Langa si fece scappare una risata. "Evito che tu ti rompa una gamba, e non guardare me, guarda la strada"
Nel frattempo il ragazzo stava acquistando velocità. "Seh, la fai facile"
"Non preoccuparti, se dovessi cadere ti prometto che ti afferrerò"
Il cuore di Reki battè più forte. Le parole di Langa lo avevano intenerito, ma al tempo stesso gli avevano fatto perdere la concentrazione.
"Oh cavolo, non riesco più a- ATTENZIONE!" "REKI!"
Ormai aveva completamente perso l'equilibrio, ma prima che il ragazzo finisse con il viso per terra e si facesse davvero male, Langa era riuscito ad afferrarlo per il cappotto.
Ovviamente persero l'equilibrio entrambi, ottenendo l'effetto contrario e cadendo all'indietro.
Ma almeno Langa aveva imparato come cadere senza farsi troppo male dopo tutti quegli anni di esperienza, ed era riuscito nell'intento di proteggere Reki.
Langa era finito con con la schiena per terra e Reki esattamente sopra di lui, con il viso sulla pancia del maggiore.
Ci fu un attimo di silenzio, dopodiché l'azzurro si tirò su con la schiena. "Oddio, Reki stai bene?"
Il rosso era ancora poggiato su di lui. Si strofinò la guancia. "Che caduta...mi dispiace! Io sto bene, piuttosto tu che hai fatto?"
Il ragazzo sospirò al sentire che Reki non si fosse ferito. Portò una mano sul suo capo, accarezzandogli i capelli.
"Mi hai fatto prendere uno spavento.." Reki si morse il labbro inferiore. "Scusami..ho perso la concentrazione"
Langa non poteva saperlo, ma in quel momento la mente di Reki era una giungla, tra le mani affusolate del maggiore che lo coccolavano come fosse un bambino e il pensiero di aver perso l'equilibrio per le sue dolci parole, ormai al ragazzo era fin troppo chiaro che quello che provava per il suo compagno non era solo amicizia e ammirazione.
E ora l'unica domanda che si poneva era "come dovrò comportarmi d'ora in poi?"
Avrebbe potuto tenerglielo nascosto, ma si sa come funziona con i sentimenti, puoi reprimerli creando una pentola a pressione, ma come tale prima o poi scoppierà.
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