[4] Il ritmo del cuore

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La sera precedente i due ragazzi erano così esausti da essersi addormentati senza fare storie.

C'era stato un po' di imbarazzo al risveglio, ritrovandosi entrambi nello stesso letto, ma almeno non avevano avuto problemi a prendere sonno.

Si erano messi ai lati del materasso, voltati di spalle, tra loro non c'era il minimo contatto, eppure la mente dell'uno non faceva che pensare all'altro a qualche centimetro di distanza.

Quel giorno Reki era molto carico, era scattato in piedi con già l'occorrente nello zaino.
"Quest'oggi ho intenzione di provare tutto"

Langa sbadigliava ancora e non accennava a prepararsi.
Mugugnò qualcosa che il rosso non riuscì a sentire, così si avvicinò a lui.

Il maggiore era seduto sul letto, con gli occhi assonnati e il capo abbassato.

Reki gli portò una mano tra i capelli per aggiustarglieli.
"A volte sembri un bambino"

L'azzurro alzò la testa a quel contatto, incrociando lo sguardo con il compagno.
Quegli occhi color ghiaccio, Reki li percepiva come se gli stessero leggendo anche l'anima.

Fece qualche passo indietro, appena si rese conto di essergli pericolosamente vicino.

"Su su! Andiamo" disse voltandosi di spalle, come se stesse cercando di sbollire l'imbarazzo.

"Reki?" Lo richiamò il maggiore, ma invano.
Quel ragazzo a volte era davvero strano, faceva mosse avventate e poi si imbarazzava della sua stessa reazione, a tal punto da diventare schivo, ma Langa amava tutto di lui, anche le piccole cose.

E quella mattina provarono davvero tutto.
Ci furono svariati tentativi di andare sullo snowboard, la maggior parte falliti, ma del resto era soltanto il secondo giorno.

Avevano provato anche gli scii, Langa era capace di usarli, ma non con troppa disinvoltura, del resto aveva dedicato la sua infanzia e adolescenza solo allo snowboard.

Reki invece si rivelò sorprendentemente bravo, riusciva a mantenere meglio l'equilibrio, essendo sbilanciato su due tavole piuttosto che una.

Se n'era approfittato per correre a tutta velocità, nonostante Langa gli urlasse di andarci piano o ci avrebbe rimesso qualche articolazione, ma il ragazzo era davvero euforico.

Langa sorrise nel guardarlo da lontano, la sua spontaneità e vivacità lo mettevano sempre di buon umore, sembrava brillare di luce propria.

"Ehi Langa!" lo chiamò sventolando la mano "proviamo?" e indicò la funivia.

Langa diede prima un' occhiata, per poi raggiungerlo.
"Sarebbe fantastico ma...non soffri di vertigini?"

Il ragazzo ci pensò su "Beh non è di certo alto come sull'aereo"
Ma il maggiore non aveva un'area convinta.

Nonostante ciò, non sarebbe stato lui a privargli di fare quella esperienza.

Si sedettero sulla panca e allacciarono per bene le cinture.
Prima di partire, Reki si guardava intorno con un paio di occhi curiosi, non notando la leggera preoccupazione del compagno.

"Reki" lo chiamò, sfiorando con un dito la sua mano.
Il più piccolo si voltò sorpreso di quel contatto.
"Che succede?"

Langa prese un bel respiro "tienimi la mano, così se dovessi avere paura potrai stringerla"
Questa volta arrossirono entrambi e si persero nelle iridi l'uno dell'altro.

La cabina cominciò a salire, mostrando un panorama mozzafiato, le persone risultavano sempre più piccole, finché non furono solo un puntino in mezzo a una distesa di neve.

Tutto meraviglioso, i ragazzi spalancarono le bocche sorpresi, fin quando uno strapiombo non si palesò davanti ai loro occhi.

Era normale, del resto tra monte e monte vi erano per forza valli e burroni, ma questo era un fattore a cui il povero Reki non aveva pensato.

Chiuse gli occhi e si aggrappò al compagno.
Langa non aveva paura dell'altezza generalmente, ma quella visione era davvero insolita e forse qualche brivido stava attraversando anche la sua di schiena.

"Reki? È tutto apposto?"
Il ragazzo mugugnò con le gambe a penzoloni che gli tremavano.
Langa voleva aiutarlo a tutti i costi.

"Reki, è tutto ok, ci sono qui io, ti assicuro che non cadiamo"
Ma la cosa non sembrava molto funzionare, così di istinto poggiò la mano sulla gamba tremante del più piccolo, e cominciò ad accarezzarla lentamente.

L'attenzione del rosso si spostò sulle dita affusolate dell'altro che salivano e scendevano dal ginocchio alla coscia.

Appena Langa si rese conto che il suo tremore stava diminuendo, con una mano gli fece poggiare la sua testa sulla spalla.
"Se ti avvicini di più potrai sentire il mio respiro, cerca di regolare il tuo con il mio"

E ormai la testa di Reki era andata, partita per mille viaggi mentali e finita chissà dove.
Il suo cuore batteva forte, per la paura e per quel contatto ravvicinato.

Era sempre stato molto testardo, ma aveva deciso che per una volta si sarebbe fidato di qualcun altro.
Fece come l'azzurro gli aveva indicato.

Chiuse gli occhi e prese un bel respiro, sentiva il petto di Langa alzarsi e abbassarsi contro la sua tempia, e il battito del cuore che gli risuonava nelle orecchie.

Era una sensazione strana, bella e piacevole.
I minuti passavano, fin quando Langa non picchiettò il dito su una guancia di Reki.

"Hey" gli sussurrò dolcemente "siamo arrivati".
Reki aprí lentamente gli occhi, meravigliandosi di come non si fosse accorto che il giro era terminato e lo strapiombo era superato.

Ora sotto i suoi piedi c'era di nuovo la neve.

Si sganciò la cintura senza dire nulla, tutte quelle emozioni lo avevano scombussolato così tanto che gli sembrava di barcollare.

"Reki!" Si sentì chiamare, e alzando lo sguardo incontrò il volto gioioso di Langa, due iridi azzurro cielo che sembravano brillare alla sua vista, un sorriso stampato sul volto e una dolce espressione rivolta verso di lui.
"Ce l'hai fatta! Hai visto?"

Avrebbe voluto urlargli che era merito suo, avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia e poggiare le sue labbra su quelle del compagno.

Ma sapeva bene che non poteva lasciarsi andare all'euforia del momento e doveva riacquistare la lucidità.

Ma Langa fu più veloce, lo afferrò in un abbraccio prima che le sue gambe cedessero.
Lo strinse forte a se, strofinando le mani sulla sua schiena per riscaldarlo.

"Ce l'hai fatta" gli ripeté ancora.

"Ce l'hai fatta" gli ripeté ancora

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ꜱɴᴏᴡ ᴛʜᴇ ɪɴꜰɪɴɪᴛʏ// ʀᴇɴɢᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora