Capitolo 4:

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Ci mettemmo in posizione lui provo a tirarmi un pugno ma mi abbassai e gliene tirai uno dritto nello stomaco

Lui distraendosi per il pugno abbasso la guardia così gli tirai un pugno in pieno viso e poi lo feci cadere a terra con un'altro sgambetto

Lui si rialzò facendo una smorfia di dolore ma volle continuare così la contentai

Lui cerco di tirarmi un pugno nello stomaco ma lo schivai ma nel frattempo me ne tirò uno in pieno viso

Feci una faccia stupita, lui notò che non era la reazione che avrebbe voluto e rimase sorpreso

Cercai di forargli un pugno ma lui fu più veloce così mi prese il pulso mi giro verso di se

Eravamo schiena contro petto, con il braccio stringeva il mio collo facendomi mancare l'aria

Gli tirai un calcio alle parti basse lui mollo la presa così lo tirai in avanti facendo cadere con un tonfo per terra

Lui non si mosse così andai a controllare se l'avessi ucciso

Mi avvicinai al suo polso e senti i battiti, feci un respiro di sollievo ma mie anche il tempo di alzarmi che mi fece cadere e su butto sopra di me

<< mai abbassare la guardi >> mi disse

Mi iniziai a incazzare così gli tirai una ginocchiata nello stomaco lo buttai a terra, tirai fuori il coltello e glielo misi alla gola

<< vedere questo punto >> i ragazzi si avvicinarono per vedere << bene se dovete uccidere qualcuno silenziosamente un colpo qua è rapido, letale ma soprattutto silenzioso, è chiaro a tutti >> i pivelli annuirono << bene, allora andate a fare la do...

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<< vedere questo punto >> i ragazzi si avvicinarono per vedere
<< bene se dovete uccidere qualcuno silenziosamente un colpo qua è rapido, letale ma soprattutto silenzioso, è chiaro a tutti >> i pivelli annuirono
<< bene, allora andate a fare la doccia che puzzate come gorilla e ci vediamo tra un ora al poligono >>  senza fiatare i tutti ragazzi uscirono dalla palestra finché non senti la sua voce

<< devo ammetterlo ci sai fare >> disse con  la sua voce roca
<< lo so per questo vi alleno io >> dissi fredda come il ghiaccio

Senti i suoi passi avvicinarsi appena non senti più nulla capí che era dietro di me

<< cosa pensi di fare scusa? >> gli chiesi
<< forse giocare, che dici? >> sussurrò al mio orecchio

Sentivo il suo respiro sul mio lobo

Mi sposto i capelli dal mio collo e iniziò a baciarlo molto dolcemente mille brividi mi passarono per il corpo

Lo senti sorridere sulla mia pelle

Devo dire che ci sa fare
No, Giulia riprenditi è solo un donnaiolo di merda non abbassarti al suo livello
Hai ragione
Ma giocare con lui mi piacerebbe tanto
No, non è vero
Non è vero, giusto?

Così mi feci forse è mi girai guardandolo dritto negli occhio

Lui passava lo sguarda dai miei occhi alla miei le labbra

Mi avvicinai al suo orecchio e dissi << vuoi giocare bene giochiamo ma alle miei regole >> lo riguardai dritto negli occhi gli feci un occhiolino e un sorriso malizioso

Mi rigirai e dissi << ora muoviti a fare la doccia che se arrivi in ritardo al poligono pulisci la palestra >>

Sentii i sui passi allontanati e sparire dietro la porta

Che il gioco abbia inizio

All'improvviso || Mitch RappDove le storie prendono vita. Scoprilo ora