Capitolo 7

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Io e Tom eravamo usciti insieme, siamo andati a prendere un gelato alla gelateria vicino casa mia. "Il mio gelato puzza" Dice annusandolo "come?" Avvicina il suo cono gelato al mio naso, e mentre cercavo di annusare lui mi macchiò il naso, iniziò a ridere e iniziai a rincorrerlo, finì tra le sue braccia, le sue mani erano sui miei fianchi "ciao Rudolph, posso essere il tuo babbo natale?" "Vecchio,grasso, che entra a casa delle persone senza permesso?" "Ok no". "Allora ci vediamo domani?" "Certo, ciao Tom", chiusi la porta e mi misi sul letto mentre pensavo alla splendida giornata con Tom. Poi realizzai. Mancano solo otto ore e io ancora non ho i soldi. Leo era con la sua amica del parco insieme alla mamma e io ero a casa a pensare come potevo fare. "APRI PUTTANA!" No ti prego pensai, aprì la porta lentamente, lui mi prese per il collo subito dopo aver chiuso la porta, mi buttò sul muro violentemente "sei una puttana, ancora non ho i miei soldi!" "Se..mi..devi..uccidere..lascia..stare..Leo" dissi soffocando, le mie labbra erano viola ormai ed ero tutta rossa in viso "oh non ti prometto niente, se non ho i miei soldi, tu muori e lui viene con me" iniziai a piangere "ti prego no" piagnucolai "zitta!, resta qui" mi dice minaccioso, inizia a frugare tra i cassetti della cucina dove trova un coltello affilato, scossi la testa impaurita, provai a correre via ma mi prese, "voglio che la tua sia una morte lenta..", scossi la testa mentre continuavo a piangere, mi spinse per terra e si mise sopra di me, si abbassò

(Questa parte è un pò violenta quindi se non volete leggere scorrete fino al prossimo annuncio)
"Che vuoi fare?" "Farti fare la fine di tua sorella" iniziai a piangere disperatamente mentre metteva le mani sotto il mio vestito "t-ti prego- no.." "sta zitta!" Mi alzò il vestito iniziando a baciare le cosce "ti darò i soldi te lo prometto" mi arrivò un pugno in faccia "basta piagnucolare!" Mi aprì le gambe iniziando a baciare l'interno coscia, spostò leggermente la mutande che calò, si leccò le labbra e infilò un dito, urlai ma lui mi tappò la bocca "mi stai irritando..un altra mossa sbagliata e ti uccido" iniziò a fare su e giù col dito facendomi disperare, infilò un secondo dito, dopo una decina di minuti sfilò le dita e riabbassò il vestito, trovò la zip e la calò, abbassò anche il reggiseno iniziando a baciarlo, con la lingua e i denti, mi fece alzare e si sdraiò lui sul pavimento facendomi mettere la testa sul suo petto "ho fatto il mio ora fai il tuo" mi sussurra all' orecchio "no..perfavore-" mi tira i capelli mettendomi il coltello alla gola "muoviti" mi misi a cavalcioni e feci strofinare le nostre intimità più volte, "toglimi i pantaloni" ero rassegnata e feci quello che mi aveva chiesto, mi rimisi sopra di lui e iniziai a saltellare e lui a gemere "ora ci capiamo" è il momento mi alzo velocemente cercando di scappare , "basta perfavore" mi diede uno schiaffo "ora mi hai rotto il cazzo!" Si abbassò fino ad arrivare alla mia coscia, e col coltello tracciò una linea delicatamente,iniziò a fare delle linee col coltello che ormai é sporco di sangue, iniziai ad urlare il più forte che potevo per farmi sentire da qualcuno, una volta che la mia gamba era tutta insanguinata passò alla mia pancia, alzò il vestito e iniziò a farmi tagli profondi sui fianchi, basta mi ripetevo nella mia mente, non ne potevo più
(E finita la parte)
Iniziammo a sentire dei pugni sulla porta, lui mi alzò e mi tenne per i capelli mentre mi metteva il coltello alla gola "hai chiamato la polizia?!" "No, non l'ho fatto lo giuro" mi spinse violentemente contro il muro facendomi cadere, qualcuno sfondò la porta, era Tom, cercò di accoltellare Tom ma lui lo schivò, diede un pugno al ragazzo e lo stordì, gli prese il coltello, e lo gettò via, si mise a cavalcioni su di lui e iniziò a sferrargli tanti pugni uno dietro l'altro, vedevo tutto sfuocato mi girava la testa, forse per le troppe volte che me l'ha fatta sbattere o per il dolore che ho provato per i tagli, vidi la polizia entrare, e Tom mi corse in contro, mi agitò per poi vedere i tagli profondi che avevo su tutto il mio corpo, "SERVE UN AMBULANZA!" Urla, "andrà tutto bene" mi rassicura accarezzandomi la guancia.
Mi svegliai in un letto d'ospedale con Tom accanto a me, "o mio dio per fortuna sei sveglia" non ascoltai bene cosa disse ero impegnata a capire in che pianeta mi trovavo al momento, "stai bene?" Annuì lentamente, "senti tu sai che ti puoi fidare di me no? Parlami dimmi chi era quello perfavore" "lui..è quello che ha molestato mia sorella, volevamo tenergli Leo nascosto ma lui venne a sapere della sua nascita, uccise mia sorella poco fa, da allora inizia a chiedermi soldi oppure si prenderà Leo con lui e io morivo" dico piangendo e singhiozzando, Tom sospira e mi abbraccia "dovevi dirmelo, io ti avrei tirata fuori da questa situazione orribile" "scusami, me ne pento, mi dispiace"

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