Capitolo 63

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Tornammo a casa distrutti, erano le cinque di mattina, e verso le due Leo si addormentò su uno dei divanetti del bar. "Veloce che sono tutto ubriaco e cade Leo" ride lui mentre teneva in braccio nostro nipote "ecco" apro la porta e lui corre di sopra verso la camera di Leo. Io non ho bevuto affatto, l'odore dell'alcol mi disgustava un pò, e inoltre qualcuno doveva guidare. Prendo un bicchiere d'acqua e lo bevo tutto un fiato, sento una sensazione strana però, mi tocco la pancia e rimango con uno sguardo interrogativo per un pò "tesoro..stai bene?" Chiede Tom scendendo di sotto "non lo so..." passano cinque minuti buoni, mentre cercavo di capire cosa avevo, "merda" sussurro, corro per tutte le scale finito ad arrivare in bagno, mi accascio da vanti alla tazza e inizio a vomitare pure l'anima. Sento delle mani prendermi i capelli e tirarmeli su per evitare che andassero a finire nel vomito, "hai bevuto?" Chiede lui dopo che ho finito di vomitare "no" scarico, e mi siedo con la schiena al muro, prendendo aria, Tom prende un pezzo di carta igienica e inizia a pulirmi la bocca "cosa hai mangiato alla festa?" "Nulla, non ho..preso nulla" faccio una faccia interrogativa "cosa?" "Il ciclo...mi doveva venire tre settimane fa" Tom si blocca, rimane lì a guardare il vuoto, "vado a una delle farmacie aperte ventiquattro ore su ventiquattro, ti prendo un test di gravidanza, tu rimani qui e tieni" mi lancia una sua felpa "mettitela, qualunque cosa chiamami" esce di casa a tutta velocità. Rimango per venti minuti solo io a passare lo sguardo al vuoto alla mia pancia
E se davvero fossi incinta?
Sento la porta principale aprirsi, e sei pass correre verso di me, "eccolo" mi mostra il test di gravidanza Tom, me lo porge e fa per uscire dal bagno ma lo fermo "aspetta!" "Cosa?" "Ho paura" sussurro, lui si avvicina a me prendendomi il mento "di cosa?" Mi passo le mani sulla faccia "tu lo vuoi?" "Certo che si..immagina quanto sarebbe bello vederlo crescere, e se tu non lo vuoi non è detto che tu sia per forza incinta..no?" "Ok.." "ora io esco, e tu fai quello che devi fare, va bene? Sono fuori se hai bisogno di me" mi bacia la fronte ed esce dal bagno, guardo il test di gravidanza da vanti a me "facciamolo..".

Faccio avanti e indietro per tutta la camera da letto
E se lei non lo volesse?
E se non si sentisse pronta?
Oddio e per il parto? Non potrei sopportare di vederla ancora in ospedale, ok calmati ora Tom, ti stai agitando troppo.
"Thomas" mi chiama lei dal bagno con voce flebile, entro nella stanza "allora?" "Dobbiamo aspettare" si risiede per terra e io la imito, poggia la testa sulla mia spalla e io la mia sulla sua. "Mi dispiace" sussurra lei "era tutto così perfetto, stavo preparando questo da un mese, mi svegliavo alle cinque per prepararti la colazione, passavamo la giornata a letto, poi la sera andavamo al bar, ci divertivamo tanto, poi dovevo salire sul palco e darti l'anello di fidanzamento, e ho fatto tutto, ma non avevo programmato di vomitare anche il cenone di Natale del 2009" "ma che dici? Quello che hai fatto oggi..è stato fantastico, il compleanno migliore di tutta la mia vita, hai capito?" Le prendo il mento "so che oggi l'avrò detto almeno venti volte ma..ti amo" rido "anche io ti amo Diana". Passano venti minuti e decidiamo di vedere il test di gravidanza, ci teniamo la mano, "pronta?" Sussurro "si, tu?" Annuisco, prende il testa tra le mani e lo gira..due tacche..due tacche vuole dire...incinta! "O Dio!" Urlo la prendo in braccio e la faccio roteare mentre lei rideva e piangeva allo stesso tempo. Le prime lacrime iniziavano a cadere anche a me "avremo un bambino.." sussurro "se lo vuoi" ritorno serio "si lo voglio" mi bacia.

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