San Valentino in ospedale

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Era il giorno di San Valentino e Kirishima stava andando in ospedale a trovare Bakugou

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Era il giorno di San Valentino e Kirishima stava andando in ospedale a trovare Bakugou.

Il ragazzo era rimasto ferito durante lo contro con uno dei Villain che avevano attaccato una piccola città provocando morti e diversi danni alle abitazioni.

Arrivato in ospedale si diresse fino alla stanza del ragazzo, ma si fermò sentendolo parlare con Deku.

«Dovresti dirglielo, Kacchan» disse il ragazzo senza indugiare.

«Ma fammi il favore, Deku» sbuffò Bakugou aggiungendo: «Kirishima, lo sa già»

«Davvero sa che lo ami?» gli domandò Deku guardandolo sorpreso non riuscendo ad immaginare il ragazzo biondo dirgli quelle due semplici parole. Il ragazzo si passò la mano tra i capelli cercando di mascherare l'imbarazzo dicendo: «Non mi sento a mio agio a dirgli quelle due parole, ma penso che l'abbia capito...»

Kirishima non riuscendo a resistere, giudato dal suo forte carattere, entrò nella stanza dicendo: «Io so che mi ama. Non ha bisogno di parole per farmelo capire»

«Non vuoi che ti dica quelle parole?» gli domandò Bakugou perplesso. «Vorrei, ma non sei pronto per dirle quindi va bene così» rispose lui per poi domandargli: «Come ti senti?»

«Sto bene. Vogliono tenermi in osservazione e domani posso tornare al dormitorio» rispose lui allungando la mano verso di lui invitandolo a raggiungerlo.

Kirishima lo raggiunse sedendosi sul letto senza muoverlo troppo porgendogli un pacchetto a forma di cuore rosso legato con un fiocco dorato dicendo: «Ti ho preso questi. Spero che ti piacciano...»

«Non sono quelli dolci?» chiese perplesso Bakugou prendendo il pacchetto dalle sue mani.

«No. Ho preso quelli piccanti a te piacciono le cose del genere» ammise il ragazzo arrossendo imbarazzo passandosi la mano tra i capelli.

Deku che era rimasto ad osservarli si alzò dal suo posto dicendo: «Vi lascio da soli. Io raggiungo Shoto»

«Ehi, Deku!» lo richiamò Bakugou bloccando la sua fuga dicendo: «Glielo hai detto?»

«Lo faccio oggi. Voi due mi avete dato un po' di coraggio» ammise lui sorridendo per poi correre via dalla stanza raggiungendo il ragazzo che lo aspettava all'entrata dell'edificio.

I due rimasti da soli ridacchiarono divertiti, ma poi Kirishima si appoggiò al suo petto lasciandosi passare un braccio attorno ai fianchi dal compagno rilassandosi mentre quest'ultimo mangiava uno dei cioccolatini contenuti nella scatolina.

Il resto della giornata lo passarono da soli in quella piccola stanza d'ospedale beandosi della loro vicinanza. 

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