E' per questo che ti amo

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Mirio aveva perso il suo Quirk contro il nemico

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Mirio aveva perso il suo Quirk contro il nemico.

Lo scontro era stato presante ed era rimasto ferito, ma alla fine erano riusciti a salvare la piccola Eri.

Per diverse settimane era rimasto in ospedale per farsi curare le ferite, per ridargli il suo quirk dovevano far si che fosse la bambina a farlo con il suo del quale non aveva ancora il controllo.

Intanto Tamaki era preoccupato per Mirio e desiderava sul serio aiutarlo.

Non aveva il coraggio di ammettere che lo amava, ma la realtà era quella per questo spesso e volentieri era andato a trovarlo nei momenti in cui era certo che stesse dormendo.

Nell'osservarlo si era accorto che i suoi sentimenti crescevano d'intensità, per questo motivo una sera decise di andare a parlare con la bambina.

Eri vedendolo entrare nella stanza lo guardò curiosa, ma vedendolo appoggiarsi al muro scivolando a terra stringendo le gambe al petto si avvicinò cauta chiedendogli: «Chi sei?»

«Non ha importanza...» rispose lui con un filo di voce.

«Stai bene?» chiese la bambina preoccupata.

Il ragazzo nascose il volto contro le ginocchia borbottando: «Il mio amico sta male e non so cosa fare»

Eri gli accarezzò i capelli ricordandosi di aver visto quello stesso ragazzo tra gli ero che erano andati a salvarla, ma che alla vista di Lemillion ridotto male si era ritrovato ad indietreggiare appoggiandosi al muro per non cadere a terra.

Tamaki portò lo sguardo su di lei: «Non puoi aiutarlo?»

«No... non sono capace di usare il mio quirk...» ammise lei senza pensarci due volte.

A quelle parole il corvino sospirò alzandosi da terra riportandola a letto per poi lasciare la stanza tornando all'accademia dove si mise ad allennarsi ancora più intensamente pensando: Dovrò essere io a proteggerlo adesso...

Si allenò intensamente per tre lunghi mesi, ma quella fatica eccessiva provò il suo corpo tanto che si ritrovò ad essere bloccato nella sua stanza a causa della febbre.

Mirio venendo a conoscenza della cosa si presento nella sua stanza entrando senza bussare. Tamaki dormiva profondamente, per questo motivo il ragazzo si mise vicino a lui rinfrescandogli il volto con un panno.

A quel tocco il ragazzo aprì gli occhi accennando un sorriso per poi chiudere nuovamente gli occhi: «Sei tornato a scuola...»

«Sono tornato per te, ma anche per dirti qualcosa» rispose lui sorridendo.

«Cosa?» gli chiese riaprendo gli occhi.

«Toccami la mano...» disse lui mettendogli la mano davanti.

Perplesso il ragazzo fece come richiesto e la sua mano passò attraverso a quella dell'amico sorprendendolo non poco.

Per diversi minuti gli sembro di sognare, ma poi lo guardò: «Sei tornato come prima»

«Sì...» rispose lui senza pensarci due volte: «Mi fai spazio?»

Tamaki non se lo fece ripetere due volte e Mirio lo raggiunse sotto le coperte abbracciandolo tenendolo stretto contro il suo corpo.

Poco dopo, tenendo il volto nascosto contro il petto del ragazzo biondo disse: «Mirio, lo sai vero?»

«Che sei innamorato di me?» gli chiese lui tranquillamente accarezzandogli la schiena: «Sì, lo so da tanto tempo»

«Allora non devo dire quelle parole?» gli domandò Tamaki con un filo di voce.

«No. Se non te la senti, ma adesso riposati» rispose lui senza pensarci due volte.

Quelle parole tranquillizzarono il corvino che assonnato disse: «È per questo che ti amo»

Poco dopo scivolò in un sonno profondo venendo raggiunto poco dopo da Tamaki che coprì per bene entrambi in modo che nessuno dei due prendesse freddo. 

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