8.Silenzi sovrastanti

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KAGEYAMA POV:

Mi svegliai con una presenza sopra il mio petto, hinata, era così carino quando dormiva, aveva un viso così rilassato e tranquillo da farmi stare bene.

Non mi accorsi che lo stavo fissando da un po' e lentamente aprì gli occhi, mi guardò e mi sorrise per poi lasciarmi un leggero bacio sulle labbra.

Ci alzammo lentamente dal letto per poi andare a fare colazione, era sabato e non dovevamo andare a scuola quindi potevamo fare con calma.

Presi il telefono che avevo lasciato ieri sul tavolo, lo accesi e notai un nuovo gruppo creato da "my everything<3"

Hina che crea un gruppo?

Oddio che paura che cazzo ha fatto?

Vabbè apro subito la notifica e noto il nome del gruppo

"Hinata il fantastico e gli altri"

Tsukishima:

Perché creare un gruppo se ci vediamo quasi tutti i giorni?

My everything<3:

perché è divertente rompervi il cazzo.

Sugamamma:

HINATA I TERMINI

My everything<3:

scusa mamma.

io:

Non ci posso credere.

my everything<3:

geloso?

io:

SHOYO HINATA

Tanaka:

Si è arrabbiato perché l'abbiamo scoperto :/

my everything<3:

No comunque io e kags vi dobbiamo dire una cosa in realtà.

Yamaguchi:

Dicci Hinata ^^

my everything:

Io e kags stiamo insieme :)

io:

HINATAAA

Yamaguchi:

sono molto contento per voi :)

Tsukishima:

ok non mi interessa

Yamaguchi:

non sei un po' troppo scontroso?

Tsukishima:

Sta zitto yamaguchi

Yamaguchi:

scusa tsukky!

Si ok non ho più voglia di leggere quello che scrivono, mi giro verso hina tutto imbarazzato per quello che aveva detto sul gruppo, lui lo capisce e si avvicina lentamente, prende la mia maglia e mi tira verso di lui baciandomi.

Ero ancora rosso in viso ma ci mettiamo a mangiare, poi andiamo in camera ci buttiamo sul letto e iniziamo a guardarci.

Mi piacciono molto questi momenti, noi due sul letto mentre ci guardiamo negli occhi e non diciamo niente, non ne abbiamo bisogno, i nostri occhi comunicano più di qualsiasi altra cosa.
Mi perdo sempre nei suoi occhi, non riesco a capire niente, ogni volta mi ci perdo dentro.

Per tutta la mattina non facciamo completamente niente, poi pranziamo e andiamo in giardino ad allenarci, ma dopo un po' noto il suo sguardo un po' troppo assente, sovrappensiero.

"Tutto bene hina?"

"ehm sisi"

Ma non è vero, si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non va, ma non so cosa.

'Sai che mi puoi parlare di tutto"

Non dice niente, sospira e poi mi salta addosso, io di conseguenza lo stringo a me.

Alzò lentamente la testa per poi guardarmi e iniziò a parlare.

"non sono mai stato d'accordo con il fatto che se non mi amo nessuno potrà mai amarmi, non perché sia sbagliato, ma perché proprio non ci riesco, voglio una persona che mi ami proprio per completare quello che non riesco a completare da solo, una persona che mi faccia sentire bene, sollevato, apprezzato, perché il vero problema di tutto questo sono io, non è la mia famiglia o la mia cotta, sono io, proprio perché non riesco ad accettarmi, ho sempre mille pensieri che mi girano per la testa che non riesco a contenere ma neanche a scacciarli, sono sempre lì a tormentarmi, a dirmi che non ce la farò mai e che sarà sempre la stessa storia ripetuta, non sarò mai in grado di lottare da solo se prima non capisco quanto valgo io, e quanto sono forte, molte volte penso a tutti i miei ricoveri ecc sono stato veramente forte, avevo voglia di lottare e vivere, cosa che vorrei ritrovare, vorrei ritrovare tutta quella forza per andare avanti e lottare contro tutti quelli che dicono che non ci riuscirò mai, a mandare a fanculo i professori e dimostrare loro quello che riesco a fare, vorrei mostrare a me stesso chi sono veramente, vorrei prima capirlo, vorrei prendermi una pausa da tutto e andare avanti, non soffermarmi sempre sugli stessi problemi e errori, che mi provocano tutte queste cicatrici irreparabili. Tutti i problemi che mi hanno distrutto internamente, come una lama che mi trafiggeva piano piano senza troppa fretta di togliere quel dolore dal mio corpo, la voglia di vedermi distrutto ferito e angosciato da me stesso senza alcuna pietà.
Il mostro più grande che combatterò nella mia vita sarò proprio io stesso.
Però perfortuna ho trovato te, kageyama che mi stai aiutando ad affrontare tutto questo, ma non riesco ad accettarmi, sbaglio sempre tutto, seguo troppo l'istinto e non mi soffermo mai a pensare, ma in questo periodo sto pensando troppo, e non riesco ad affrontare niente da solo, ma se ci sei tu al mio fianco si.
Sono veramente grato di averti incontrato, hai sovrastato ogni mia preoccupazione con quei tuoi gesti così sinceri e affettuosi."

Rimasi senza parole, è sempre stato molto bravo ad esprimere le sue emozioni, l'ho sempre ammirato per questo.

In realtà lo ammiro per tutto, per il suo carattere, il suo modo di fare, come mi tratta, come interagisce con gli altri.
È sempre stato così solare, ma era solo una corazza per nascondere i suoi veri sentimenti.
Ma non voglio che accada ancora, voglio essergli d'aiuto una volta ogni tanto.

"Cercherò un modo per riuscire a farti amare, sono qui per aiutarti a completare il vuoto che senti, sono qui per darti una mano, e ci sarò sempre.
Non vergognarti di niente,parlami di tutto, sfogati, insultami, basta che tu stia bene, è l'unica cosa che mi importa veramente, la tua felicità.
Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui non ti servirà più una corazza per esprimere i tuoi sentimenti e riuscirai ad esprimerti per quello che provi, per quello che sei.
Sei una persona stupenda hina, ti ho sempre ammirato in tutto, e continuerò a farlo sempre, indipendentemente da come andranno le cose, sarò sempre qui.
E non soffermarti troppo sul giudizio degli altri, vogliono solo vederti distrutto, e se capiscono che stanno riuscendo a realizzare il loro intento non ti lasceranno mai in pace."

Detto questo nessuno dei due aveva il coraggio di parlare e ci limitammo a darci un dolce bacio sulle labbra, ma andava bene così, non bastavano delle parole per esprimere quello che provammo in quel momento.

Dopo cinque minuti in cui eravamo ancora abbracciati iniziò a piovere così decidemmo di entrare in casa, in tutto questo lui era ancora in braccio a me.

Appena entrammo ci dirigemmo verso camera sua, mi sedetti sul letto con lui sulle ginocchia, mi sdraiai sul letto e lui si accomodò sul mio petto, gli diedi un leggero bacio sulla fronte.

"buonanotte hina"

"buonanotte kags"

e così ci addormentammo, non cenammo, ma eravamo troppo stanchi per mangiare.

SPAZIO AUTRICE:

spero vi piaccia ^^

Un filo che ci unisce - kagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora