3. Silenzi condivisi

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HINATA POV:

Mi sono svegliato con un dolore allucinante alla testa, ieri sera ho pianto tutto il tempo, perché mi piaceva così tanto condividere il campo con lui?

Da idiota che sono gli ho pure scritto.

Mi dirigo verso la cucina, faccio colazione, mi cambio e poi esco, sono le 07:45 non so perché in questi giorni mi stia svegliando così presto.

Sono etero, vero?

questa domanda mi martellava la testa da due giorni

io non provavo dei sentimenti per degli uomini no?

Ho mai provato sentimenti per qualcuno?

Mi paralizzai, sono in grado di provare sentimenti?

Scacciai subito questi pensieri ed entrai a scuola, iniziarono le lezioni, ma nella pausa pranzo una ragazza entrò nella nostra aula, si avvicinò a kageyama e iniziarono a parlare.

Chi è quella?

Cosa vuole da lui?

Sarà la sua ragazza?

Un conato di vomito mi pervase la bocca, corsi in bagno e iniziai a vomitare, mi girava la testa e non capivo più niente, piano piano iniziai a vedere tutto buio.

Però sentii come un sussurro

"Ci sono io tranquillo"

Mi svegliai di colpo, dove mi trovavo? Non era il mio letto questo, appena riuscii a mettere più a fuoco l'immagine che mi ritrovavo davanti, vidi Kageyama.

L'ansia si impossessò del mio corpo, perché ero qui?

Cos'era successo?

Sono svenuto?

E lui cosa c'entra?

"Come stai?"

Mi stava veramente chiedendo come stavo?

L'immagine di lui con quella ragazza non voleva andarsene dalla testa.

"Bene, diciamo, dove sono? perché sono qui?"

"sei a casa mia, ti ho trovato svenuto nei bagni della scuola dopo che hai vomitato"

Non ci credevo neppure io, il mio tono di voce mi contraddiceva subito, mi ha portato a casa sua?

Gli importa qualcosa di me?

No impossibile.

Ci guardammo per un paio di secondi, aveva uno sguardo perso, confuso più del solito.

"Scusa"

smisi di respirare, scusa?

Per cosa?

Per la litigata di ieri?

Per la ragazza di prima?

No per questo non c'era bisogno di chiedermi scusa, può fare tutto quello che vuole.

"Perché ti stai scusando?"

"Sentivo il bisogno di farlo"

Non ci stavo capendo più niente, era veramente kageyama?

quel kageyama?

No, non può essere.

Non so per quale motivo, molto probabilmente non stavo ragionando, mi buttai tra le sue braccia.

All'inizio non ricambiò, ma poi mise le mani attorno alla mia vita.

Perché stavo piangendo?

Delle lacrime iniziarono a rigarmi sul viso, mi prese il mento con le mani, quel contatto visivo mi spezzò il cuore in frantumi, stava piangendo anche lui?

Un filo che ci unisce - kagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora