2. WHY YOU GOTTA BE SO RUDE?

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KYLA'S POV

Nella giornata di oggi dovetti fare una riunione d'urgenza con la mia banda, gli Outlaws. Non succedeva spesso che dovessimo fare riunioni o cose del genere poichè facevamo tutto quello che ci veniva al momento per sterminare le bande avversarie, e cioè quelle che varcavano il nostro territorio all'improvviso. E oggi era successo, avevano varcato il mio territorio.
Di fatti, avevo chiesto a Talìa di riunire anche i Black Bronx. Avevamo veramente bisogno di aiuto. L'avevo capito quando l'altro giorno un uomo sulla trentina si era avvicinato a mia sorella Tori mentre giocava in giardino. Mia sorella, pur essendo tredicenne, intuendo subito che quel tipo non era affidabile, alla domanda "Vive qui Kyla?", rispose dicendo che non conosceva nessuna Kyla.
Quando poi Tori venne a riferirmi tutto ciò, chiamai immediatamente Talìa.

"Hai riconosciuto l'uomo, Kyla?" -questa era stata la prima domanda da parte della mora.
"No, Talìa. Non ho riconosciuto l'uomo anche perché l'ho visto di striscio. Ma so che fa parte di una banda nuova perchè nessuno è mai venuto a cercarmi a casa. Tutti sanno il posto dove devono cercarmi. E sanno che devono stare lontani da casa mia e dai miei fratelli."
Verso le 14:30, tutti eravamo nella casa abbandonata poco distante da casa mia dove ci riunivamo di solito, era il nostro rifugio.
Tutti tranne i Black Bronx.
Con il casino che sicuramente stava per succedere, seriamente pensavano di poter venire in ritardo o quando gli pareva?
"Dove sono quelle teste di cazzo?" -urlai tirando un calcio al divanetto vecchio che avevamo portato pochi mesi fa. Nel frattempo la porta d'ingresso si aprì senza che me ne rendessi conto.
"Hey piccola, sta' calma!" -una voce provenì dalle mie spalle, e quel tono mi fece innervosire. Immediatamente mi voltai verso quel tizio, che fece una faccia stranamente sorpresa nel vedermi. Che diamine?
"Calma lo dici a tua sorella, stronzo. È una cosa seria, cazzo!"
"Senti, seriamente, datti una calmata perché non voglio lavorare con una che sembra abbia il ciclo tutti i giorni del mese."
"Vaffanculo, quello stronzo è venuto a casa mia e ha parlato con mia sorella più piccola e io dovrei stare calma? Stai parlando seriamente? Tu non stai al posto mio quindi non dirmi come cazzo comportarmi! E ad ogni modo, tu chi diavolo sei?" -urlai non riconoscendo il ragazzo di fronte a me.
Non uscì nessuna risposta dalla sua bocca, solamente una risata di vero godimento.
Iniziava seriamente ad irritarmi e non si rendeva conto di chi fossi, potevo fargli davvero male.
In quel momento Talìa, sapendo che gli sarei saltata addosso per picchiarlo da un momento all'altro, mi tenne ferma per le spalle cercando di tranquillizzarmi.
"Io sono Christian, Christian Meyers. Nonchè capo dei Black Bronx." -disse fiero sorridendo.
"Bel capo di merda, siete in ritardo di mezz'ora." -lo guardai truce e il suo sorriso scomparve subito per la mia risposta.
"Jeremy, allontanamela perché mi sta veramente facendo salire i nervi, e io non tocco nessuna ragazza."
"La verità è che non hai le palle di toccarmi, Meyers." -dissi con tono di sfida, e immediatamente, s'irrigidì.
"A no? Non ho le palle? Vedremo." -Il tizio dopo queste parole, con un cenno della mano si fece seguire da tutta la sua banda fino alla porta di ingresso, e prima di uscire si girò verso di me: "Visto che non ho le palle, veditela da sola con i Browns." -disse freddamente per poi sbattere la porta alle sue spalle mentre io ribollivo ancora di rabbia.
"Come se avessi bisogno di lui! Me la caverò, e come se me la caverò!" -Talìa mollò la presa sulle mie spalle per poi pararsi davanti a me.
"Maledizione Kyla, pensaci! Non sappiamo le intenzioni di questa nuova gang, potrebbero fare qualsiasi cosa e in qualsiasi momento."
"Senti Tal, abbiamo affrontato tanti assalti e ce la siamo sempre cavata benissimo ogni volta anche senza quei coglioni dei Black Bronx, e sinceramente penso che faremo meglio senza quel mocciosetto che si ritrovano come capo e che non ho nemmeno mai visto."
"Stai abbassando la guardia Kyla."
"Sono arrivati a mia sorella, Tal. Quanto pensi che impiegheranno per trovare me? Quel Meyers se la prende anche comoda di fronte a questo e sen'è sbattuto le palle, pensa solo a perdere tempo. Quindi ce la caveremo da soli, come sempre nella vita."
Dopo qualche minuto entrò Connor che c'informò della gara di moto di stasera. Non avevo tempo per distrarmi ora, ma per adesso i miei fratelli erano al sicuro dopo l'ottimo lavoro di Tori, e inoltre, dovevo guardarmi intorno, perciò accettai di andarci.

Steel [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora