Isabell

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Piccola nota: dopo la fine del capitolo, ho scritto alcune cose perciò vi pregherei di leggerle. Vi ho lasciato una sorpresa. Detto questo vi auguro una buona lettura.❤️

Dopo essere ritornata a casa dalla mia famiglia, le cose sono finalmente tornate alla normalità.
Abbiamo riacquistato quella pace e quella tranquillità che ormai avevamo perduto da tanto tempo.

Mentre mi aggiro per il giardino, vedo tante persone indaffarate nel preparare una festa.
Oggi celebriamo la mia unione con Byron, ormai tutti sono a conoscenza del fatto che siamo compagni e hanno deciso di organizzare dei festeggiamenti.

Sono tutti felici per noi... o quasi.

Mi rendo conto che una persona in questo momento invece di sprizzare di gioia si sta crogiolando nella disperazione più totale: Kilian.

Si trova in uno dei tavolini che sono stati posizionati per poter bere e mangiare le varie pietanze che sono state preparate.
Quando gli passo accanto vedo che sta tenendo in mano un calice di vino e a quanto pare è già abbastanza brillo, tanto da sfogare le sue pene d'amore a quelli che sono seduti vicino a lui.

" Non fraintendetemi, sono contento per la piccola Athena, la adoro talmente tanto che la reputo come una sorella minore però... anche stavolta assisterò ad un fidanzamento che non è il mio. Perciò ho deciso che mi ubriacherò fino allo sfinimento per poter soffocare questo dolore al petto che sento.
Dunque alla salute!"

Sarà meglio che qualcuno lo fermi prima che si scoli tutta la bottiglia.
Faccio un cenno ad un altro membro del branco di tenerlo d'occhio affinché non combini guai e soprattutto evitare che possa farsi del male da solo.

Vorrei tanto poterlo aiutare ma... non sono io che controllo i fili del destino.
Perciò gli toccherà aspettare finché non arriverà anche il suo momento.

Ad un tratto sento un odore delizioso provenire proprio da una delle cucine. Non avevo mai sentito questo profumo prima d'ora.
Decido di seguire la scia e trovo indaffarate le donne della mia famiglia.
Ci sono proprio tutte: Isabell, mia zia Elizabeth e mia madre Camilla.

Stanno cucinando qualcosa in mio onore. Non era mai successo prima d'ora che si riunissero in questo modo. Solitamente ogni faccenda viene delegata ai membri inferiori.

Le guardo meglio e mi accorgo che stanno collaborando in piena sintonia, ridendo insieme di qualche battuta che una di loro ha pronunciato.

Poi si girano nella mia direzione e si rendono conto della mia presenza.
Fino ad ora le avevo osservate in disparte, in assoluto silenzio, ammirando ognuna di loro. Tutte hanno fatto parte della mia vita, segnandola in modo profondo con i loro insegnamenti ed esempi che mi hanno accompagnata fino adesso.

Sono infinitamente grata di averle conosciute.
Molti pensano che gli unici eroi siano gli uomini, i quali combattono al fronte dando sfoggio della loro forza e potenza ma... se ci si fa caso, se ci si riflette a fondo, si comprende che dietro ogni lotta, dietro ogni vittoria... ci sono loro.

Bisogna dare merito a queste donne che dietro le quinte hanno consigliato ed aiutato senza chiedere nulla in cambio ne tantomeno la gloria.
Lo hanno fatto solo per la loro famiglia e per tutte le persone a cui tengono di più al mondo.

Non hanno mai voluto la luce, i riflettori puntati addosso, hanno lavorato di nascosto lontano dagli occhi di tutti.
Ma io... sono pronta a cambiare tutto questo. Basta nascondersi, questo non deve più accadere, bisogna prendersi i meriti delle proprie azioni.
Fino a oggi il comando, generazione dopo generazione è passato da padre in figlio, ma con me le cose prenderanno una piega diversa.
Dopo tanti secoli questo posto verrà finalmente concesso ad una figlia femmina.

La Maledizione della Prima LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora