Il suo migliore amico proprio non riusciva a capirlo.
Davvero, lui adorava Alex.
Stravedeva per lui.Ma Christian non riusciva a capire perché avesse deciso, di punto in bianco, di trascinarlo al Lollypop.
Per giunta in una serata in cui a ballare c'erano solo i ragazzi - ed era piuttosto sicuro che l'altro fosse etero.Quindi si era ritrovato ad ordinare un angelo azzurro e a guardare truce il castano, che continuava ad avere quel fastidioso sorriso enigmatico che più di una volta, storcendo il naso, aveva paragonato alla Gioconda.
All'inizio aveva pensato che avesse litigato con Cosmary, la ragazza con cui aveva iniziato a frequentarsi da qualche mese, e si fosse messo in testa di fare qualche stronzata, visto quanto fosse propenso ad offendersi ed infastidirsi, ma la situazione si era fatta sempre più strana quando anche lei, vestita di tutto punto e con il suo solito trucco impeccabile, si era seduta al loro tavolo.
"Mi spiegate che diavolo ci facciamo qui, per favore?" aveva chiesto per l'ennesima volta, a denti stretti e scocciato di tutti quei misteri.
Allentò il nodo alla cravatta leggermente, perché, per il nervoso, quella morsa pareva soffocarlo."Siamo qui perché stasera ci canto" aveva alla fine confessato Alex. Aveva cercato di mantenere un'espressione imperturbabile, ma poi non era riuscito a non ampliare il sorriso.
Lo aveva conosciuto ad una serata in discoteca. Avevano sedici anni e lui si era preso una sbronza epocale, tanto da non riuscire neanche a reggersi in piedi.
Il castano, che ai tempi non era altro che uno sconosciuto, gli aveva infilato senza troppe cerimonie tre dita in gola per farlo vomitare.
Da quella sera, inspiegabilmente, erano diventati amici.
Che poi inspiegabilmente non proprio; come ripeteva sempre il suo cugino hippie, tra una canna e l'altra, "Ciò che la vita divide, il Dio alcol unisce" - alla fine tutti i torti non ce li aveva.Alex, il piccolo genietto, studiava lingue, in realtà. Voleva fare l'interprete.
Ma ciò non toglieva che, in un angolo remoto del suo cuore, coltivasse silenziosamente e con cura il desiderio di sfondare con la musica.
Fare il cantante, avere una folla di persone che cantavano all'unisono le sue parole e si ritrovavano nelle sue canzoni come se fossero sempre appartenute a loro.Eppure era all'ultimo anno della magistrale, con un'ottima media, d'altronde.
Ma Christian- Christian aveva poche cose di cui poteva vantarsi tanto quanto si vantava della sua carriera universitaria.
Era stato il primo del suo corso a laurearsi in giurisprudenza e stava già lavorando come praticante nello studio di famiglia, con risultati di cui nessuno avrebbe potuto lamentarsi.Senza ombra di dubbio, poteva ritenersi soddisfatto della sua vita: aveva un buon rapporto con i suoi genitori, una sorella che stravedeva per lui (litigate all'ultimo sangue a parte) ed una ragazza che lo amava.
Camilla.
Camilla sì, che era la ragazza perfetta.
Aveva la pelle diafana, i capelli neri come la notte e degli occhi talmente profondi che pareva perdercisi, in quell'oscurità.
Camilla, che non aveva battuto ciglio davanti al suo coming out come bisessuale.
Camilla, che aveva le mani delicate e lo sguardo gentile.
Camilla, che lavorava nella cartoleria di famiglia.
Camilla, che per lui si sarebbe privata di un arto.Camilla, che lui non aveva mai amato.
Quella ragazza era semplice, incredibilmente accomodante e si adattava alla sua vita come un liquido avrebbe fatto con il suo recipiente.
E lui non l'amava.
Puntò nuovamente gli occhi sul suo migliore amico, che lo guardava con gli occhi che avevano sempre una punta di malinconia nello sguardo, che però veniva smorzato dalle fossette sulle guance.
"Sono contento per te" gli disse, sinceramente, "Spaccherai il culo a tutti."
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Lollypop || Zenzonelli/Matian AU
Fanfiction[Zenzonelli/Matian AU] C'era Christian, che aveva tutto. Aveva i soldi, una carriera come avvocato già avviata, una ragazza che lo amava e una famiglia che stravedeva per lui. C'era Mattia, che tutto non ce l'aveva, ma quel poco che stringeva fra le...